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Maurizio Zamboni è uno degli ex postini più famosi di C’è posta per te. L’uomo è tornato a parlare della sua avventura nel programma di Maria De Filippi e si è sbottonato un po’ sulle storie.
C’è posta per te: l’ex postino Maurizio vuota il sacco sulle storie
Intervistato da TvBlog, Maurizio Zamboni è tornato a parlare della sua avventura a C’è posta per te come postino. E’ stato lui uno dei primi cadetti che Maria De Filippi ha assunto nel suo programma, correva l’anno 1999. Ha raccontato:
“Inizialmente provò con dei modelli, ma notò che davanti alle persone facevano fatica a creare una relazione, a generare empatia. Fu Maurizio Costanzo a suggerirle di chiamare qualcuno dai villaggi. (…) La primissima consegna non andò mai in onda, in quanto inclusa in una puntata zero. Venni mandato al luna park dell’Eur, dovevo consegnare la posta ad una signora e si trovò subito a suo agio. Si tratta di un gesto molto delicato, perché vai a toccare l’intimità di un individuo che ha qualcosa da risolvere. Bisogna portare rispetto e pensare che si sta portando un messaggio di pace, da parte di qualcuno che vuole chiedere scusa. Devi andarci con i piedi di piombo. La De Filippi rimase soddisfatta del ‘provino’? Sì, lo vide e lo considerò perfetto come tempi, modi e impatto. Mantenne dunque quella traccia”.
C’è posta per te: le storie sono vere?
Zamboni, oltre a ricordare gli inizi di C’è posta per te, ha parlato delle storie. Ci ha tenuto a sottolineare che sono sempre “vere” e mai costruite a tavolino. Lo staff del programma si limita a fare da messaggero, mentre è Maria a tentare di far ragionare i protagonisti. Maurizio ha raccontato che tutto avviene come viene mostrato in tv:
“Nessuno sa che arriviamo, te lo assicuro. Per C’è posta per te la verità è l’aspetto più importante. Giunti nella città stabilita, andiamo alla ricerca dell’abitazione della persona, sperando di trovarla in casa. Non è scontato che ci sia. Le riprese in bicicletta magari si girano successivamente, in modo da evitare di dare nell’occhio. Non ho mai ricevuto accoglienze sgradevoli, mi sono posto sempre con la massima educazione”.
Maurizio Zamboni: perché ha lasciato C’è posta per te?
Rispetto ai tempi in cui era un volto noto di C’è posta per te, Maurizio ha dichiarato:
“Divenni un volto riconoscibilissimo, grazie anche al pizzetto biondo che era un segno di distinzione. Come approccio portai nel programma molto dei villaggi turistici. C’erano i giochi, Maria ballava. Io ero il partner imbranato, mentre Kledi quello bravo”.
Zamboni ha appeso al chiodo la divisa di postino nel 2019. Ha raccontato:
“Lasciai poco prima dell’arrivo del covid. Dopo venti anni di fila sentivo di aver chiuso il cerchio. Ho preferito concentrarmi anche su altre cose. Agli inizi facevamo mille giochi, c’era voglia di farsi delle risate e c’era spazio per questi siparietti. Però erano altri tempi. A mio avviso, adesso si sta dando più spazio alle storie – che sono alla base di C’è posta per te – raccontandole bene, nel dettaglio, ma sempre con rispetto e attenzione. Se il racconto è vero, il pubblico a casa lo sente. Non manca comunque la leggerezza, con gli anziani che si ritrovano dopo tanti anni. Certo, è una leggerezza differente rispetto agli esordi. Il segreto della lunga vita del programma sta nella preparazione, nell’attenzione e nella sincerità con cui si raccontano le storie”.
Per il momento, Maurizio ha chiuso con la televisione e si occupa di animazione nei villaggi turistici e corsi di formazione sulla comunicazione. Ha dichiarato:
“Al momento non c’è più alcun contatto, ma mai dire mai. Seguo molto la tv, occupandomi di comunicazione. Insieme ai social, è uno dei mezzi più potenti in circolazione. Ed è importante seguirla, studiarla, capirla”.
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