Scuola, non vogliono il nuovo compagno si assentano in massa: «È ritardato». Francesco resta solo in classe
Un silenzio imbarazzante avvolgeva l’ingresso di Francesco (nome di fantasia), otto anni, nella sua nuova classe mercoledì mattina. Il fiocco rosso al collo, simbolo di un inizio che avrebbe dovuto essere lieto, contrastava con l’assenza totale di compagni di scuola ad attenderlo. La sua nuova avventura è iniziata con un’esperienza inaspettatamente solitaria. Sua mamma aveva richiesto il cambio di sezione a causa di un presunto disagio manifestato dal bambino. Il dirigente scolastico aveva acconsentito, ritenendo valido il motivo del cambiamento. Tuttavia, la risposta dei genitori dei compagni di classe è stata sconcertante: un’ammutinamento che ha lasciato il piccolo Francesco solo per l’intera giornata.
Il bambino «ritardato»
L’assenza di massa nella classe della scuola nella provincia di Cosenza organizzata apparentemente per manifestare contrarietà all’inserimento del nuovo alunno, ha sollevato dubbi sulla maturità degli adulti coinvolti. La madre, tramite una lettera aperta che ha pubblicato LaC24, ha sottolineato la gravità dell’episodio e denunciato un comportamento che definisce «umanamente offensivo» anche nei confronti della classe docente, apparentemente impotente di fronte a questa situazione. Francesco, un bambino bilingue con un quoziente intellettivo notevolmente superiore alla media, a causa di un’iperattività diagnosticata, è stato etichettato come «il ritardato». La madre ha descritto il figlio come un ragazzo talentuoso, capace di eseguire calcoli mentali con rapidità, parlare fluentemente due lingue e suonare vari strumenti senza conoscere la musica grazie a un «orecchio assoluto».
La protesta dei genitori
La decisione di trasferire Francesco è stata presa con l’obiettivo di garantirgli un ambiente più adatto al suo sviluppo. Tuttavia, l’ammutinamento dei genitori dei compagni di classe ha reso questo tentativo un’esperienza dolorosa e solitaria. Il dirigente scolastico, riconoscendo la gravità della situazione, ha annunciato l’avvio di una procedura interna per indagare su eventuali coinvolgimenti del personale docente nell’organizzazione di questo protesta. Possibili provvedimenti disciplinari non sono esclusi. In un clima dove la parola “inclusione” dovrebbe guidare le azioni, l’esperienza di Francesco rimane un triste monito contro l’ignoranza e la cattiveria che possono insidiare il diritto fondamentale all’istruzione e alla serenità di un bambino. «Sappiano queste persone che mio figlio frequenterà ogni giorno la scuola che abbiamo scelto, anche a costo di imparare a nostre spese che, contro l’ignoranza, purtroppo nessuno può vincere», conclude la mamma di Francesco.
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