Pd, accuse al commissario: “Usati metodi autoritari”
Uno scontro durissimo, fin qui rimasto in gran parte sottotraccia, ma che ora si palesa pubblicamente nel Pd comunale. Ieri la lettera (inviata dalla mail ’nokommissario’, tanto per capire l’aria che tira) e sottoscritta da quindici iscritti al Pd, primi firmatari la capogruppo Giulia Mazzarelli, l’ex segretario Simone Vigni, l’ex segretario, deputato e sindaco Franco Ceccuzzi: “L’attuale commissario va subito revocato in attesa dell’esito del ricorso presentato alla commissione di garanzia regionale e non di meno per il suo carattere di parte che ne inficia la terzietà”. A stretto giro la replica di Marco Sarracino, deputato e membro della segreteria nazionale, commissario dell’Unione comunale: “C’è chi ritiene che il Pd di Siena debba tornare indietro. La stragrande maggioranza degli oltre 550 iscritti del partito vuole scrivere una nuova storia per il Pd e per la città”.
E aggiunge: “Ascolterò, se loro vorranno, anche i 15 firmatari di questa lettera”. Si tratta, oltre ai tre sopracitati, di Domenico Gioia, Claudio Parigi, Nicola Malvinni, Massimiliano Bruttini, Marco Borgogni, Germana Lorenzoni, Carolina Persi, Gianluca Iachini, Gianni Guazzi, Flavio Pasquinuzzi, Alessandro Lepri, Mauro Balani. Nella loro lettera arrivano parole molto nette, anche sulle modalità del voto della direzione regionale, ricordando le tante assenze (un centinaio a fronte dei 150 voti favorevoli).
E una condanna decisa dell’operazione commissariamento, definito “illegittimo, perché frutto del mancato rispetto dell’iter procedurale previsto dagli statuti”. Collegato anche, sostengono, alle dinamiche del dibattito interno del Pd: “L’Unione comunale è ridotta a filiale di una corrente privandolo di autonomia e dignità e spingendola verso una deriva massimalista. Un giudizio avvalorato da come si sta muovendo il deputato della Campania calato su Siena per guidare la vecchia componente che ha gestito il Pd negli ultimi dieci anni, collezionando due rovinose sconfitte elettorali. Un commissariamento finalizzato a ’sistemare’ gli assetti della propria componente in funzione delle prossime scadenze elettorali”. Per i firmatari, è necessario inseguire la “collegialità e la libertà di pensiero che oggi nel Pd di Siena sono state sospese con metodi autoritari”.
Sarracino, per conto suo, replica: “Continuerò a svolgere il mio mandato come ho fatto fino ad ora, ascoltando tutti, così come è accaduto alla bellissima e partecipata assemblea della Tuberosa. Il nostro lavoro di cambiamento però non può fermarsi: a breve annuncerò un gruppo di lavoro che mi affiancherà in questo percorso, ho già fissato altri incontri con gli iscritti, programmato iniziative”. A Siena, conclude, “sono venuto per rinnovare il Pd, riaprirlo ai delusi e alle tante nuove esperienze che sono stufe di incomprensibili litigi”.
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