Nasce “Firenze Domani“: “Vogliamo essere di stimolo a chi governerà questa città”
“La nostra non è una corrente politica e non esprimeremo alcun candidato. Vogliamo essere di stimolo a chi governerà questa città”. Prima che – all’Innovation Center della Fondazione Cr Firenze, in piazza del Cestello – imprenditori, sociologi, urbanisti, politologi, architetti, inizino a parlare della Firenze del domani, Vincenzo Di Nardo e Luigi Salvadori (nella foto), gli organizzatori della riunione, ci tengono subito a mettere le cose in chiaro. Il loro obiettivo? “Mettere insieme le menti più brillanti della città e della società civile per fare il punto su una serie di urgenze che la prossima amministrazione dovrà affrontare. Partendo dal Pnrr vorremmo riuscire a dare un nostro contributo”.
Alla chiamata di Di Nardo e Salvadori rispondono una trentina di volti noti, soci fondatori dell’associazione “Firenze Domani“ che verrà formalizzata nel prossimo incontro, l’11 marzo.
E in un’ora di discussione, qualche idea è già venuta fuori: “Bisogna essere veloci perché le elezioni sono vicine e non possiamo farci trovare impreparati”, avvertono gli organizzatori. E allora eccone alcune: “Firenze deve avere luoghi attrattivi soprattutto per i giovani che stanno fuggendo dalla città per i suoi costi proibitivi”, suggerisce uno degli invitati. E poi c’è chi propone una visione diversa e più sicura delle Cascine, che devono tornare a essere un luogo di aggregazione per turisti e fiorentini, c’è chi parla di legare il turismo alla cultura per evitare il cosiddetto “mordi e fuggi“, chi suggerisce azioni forti contro degrado e spaccate “pensando a una città molto più sorvegliata e non solo dalle telecamere”.
All’Innovation Center c’è anche chi propone di rafforzare i rapporti tra Università e mondo produttivo e chi invece si concentra sullo spopolamento del quartiere 1: “Il centro storico è perso, abbiamo trasformato la città del Rinascimento in un non luogo”. Altro argomento caldo è quello sull’ampliamento dell’aeroporto: “Senza – dice un imprenditore – sarà difficile che le nostre aziende possano sopravvivere. Ma c’è bisogno di dialogare anche con la Soprintendenza perché non può solo essere l’istituzione che blocca la città e che dice sempre no. E quindi basta spot, serve una visione globale. E non ci sembra che la politica, fino a oggi, abbia dimostrato di averla”.
Insomma, di idee ce ne sono tante ora si tratta solo di tradurle in un progetto che poi verrà consegnato al prossimo sindaco. “Per l’associazione e per questa incontri abbiamo rpeso spunto dal libro Firenze Domani, una raccolta di oltre 80 interventi, proposte e riflessioni di altrettanti protagonisti del dibattito pubblico cittadino, riuniti in un volume da Confindustria Firenze e Fondazione CR Firenze. La più grande antologia mai realizzata a Firenze sulle prospettive future della città”, spiega Luigi Salvadori.
Antonio Passanese
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