Zaia a 50 anni dal brutale assassinio di Giralucci e Mazzolari per mano delle Br: «Pagina tragica della storia italiana»
Luca Zaia e la commemorazione a Padova (foto di archivio)
PADOVA - «Il 17 giugno del 1974 veniva scritta una pagina tragica della storia italiana. Con il brutale assassinio a Padova di Graziano Giralucci e di Giuseppe Mazzola da parte delle Br, iniziava uno dei periodi più bui della storia repubblicana, perché la brutalità iniziò a sostituirsi alla politica con la P maiuscola, la violenza al confronto, anche aspro ma sempre civile, considerando un essere umano un qualcosa da abbattere. Ancora oggi, a 50 anni di distanza, rivolgo il mio pensiero alle famiglie delle vittime in primis e alla città di Padova che dovette subito questo gravissimo sfregio».
Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia si esprime nel cinquantesimo anniversario dell'uccisione dei due esponenti dell'Msi padovano da parte delle brigate rosse. «Per fortuna - aggiunge - la democrazia è riuscita alla fine a prevalere sulla violenza, ma non bisogna dimenticare, oggi come fra cento anni, perché nessuno deve mai più cadere nella tentazione di introdurre la brutalità nel confronto politico. Il rischio dell'estremizzazione appare oggi in gran parte allontanato - aggiunge il Governatore - ma se dimenticheremo il terrore e lo sgomento di quegli anni di piombo compiremmo un errore madornale. Il senso civico e il rispetto reciproco devono essere da qui all'infinito i nostri criteri informatori, anche per onorare la memoria di Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola».