Elezioni francesi: al primo turno i sondaggi suggeriscono la vittoria della destra
Marine Le Pen e Jordan Bardella
A due giorni dal primo turno delle elezioni legislative in Francia gli ultimi sondaggi fotografano quella che potrebbe essere la situazione politica nel Paese.
L'estrema destra del Rassemblement National di Jordan Bardella e Marine Le Pen potrebbe infatti avvicinarsi alla maggioranza assoluta in vista del primo appuntamento elettorale in programma domenica 30 giugno. Sette giorni dopo, il 7 luglio, si terrà il secondo turno.
Il Rassemblement National verso il 36 per cento dei consensi
Le proiezioni danno il Rassemblement National come favorito al 36 per cento dei consensi seguito dall'alleanza del Nuovo Fronte Popolare, composta da Partito Socialista, La France Insoumise, Verdi e Partito Comunista Francese, tra il 27,5 e il 29 per cento. Solo al terzo posto il partito del presidente Emmanuel Macron tra il 19,5 e il 21 per cento dei consensi.
I francesi sono al momento in bilico tra la prospettiva di una maggioranza assoluta di estrema destra o l’assenza di una chiara che porti a una ulteriore instabilità politica. La soglia affinché un partito possa ottenere la maggioranza assoluta è di 289 seggi sui 577 dell'Assemblea nazionale.
Come funzionano le elezioni legislative?
L'Assemblea nazionale conta 577 seggi. Il ruolo del deputato è quello di proporre, modificare e votare le leggi. Al primo turno delle elezioni, il 30 giugno, gli elettori francesi sceglieranno uno dei candidati in corsa nella loro circoscrizione.
Se un candidato riesce a ottenere la maggioranza assoluta dei voti (più del 50 per cento dei voti con almeno il 25 per cento degli elettori registrati), vince automaticamente. A differenza delle elezioni presidenziali, il tasso di astensionismo è quindi decisivo.
Al termine di questo primo turno, se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta, viene organizzato un secondo turno per il 7 luglio. Qualsiasi candidato che abbia ottenuto più del 12,5 per cento dei voti può passare al ballottaggio.
Il candidato che ottiene il maggior numero di voti al secondo turno conquista un seggio all'Assemblea nazionale.