Nel Donetsk Kim manda anche dei soldati, In Russia sabotaggi dei partigiani pro Kiev
Nel Donetsk Kim manda anche dei soldati, In Russia sabotaggi dei partigiani pro Kiev
Il servizio di spionaggio militare ucraino non ha dubbi: entro una settimana la Corea del Nord invierà soldati a supporto di quelli russi nella regione del Donetsk. La notizia è stata riferita da Kim Hyung Tae, ambasciatore di Seul a Kiev, che avrebbe avvisato il consigliere presidenziali Podolyak e rilasciato anche un'intervista alla tv del suo Paese Knn. Pyongyang metterà a disposizione di Putin sia truppe del genio e di ingegneria, per sistemare infrastrutture e mezzi militari danneggiati dell'esercito russo, ma anche soldati da impiegare sul fronte di Chasiv Yar. «Lo scopriremo presto - spiega il Capo di Stato Maggiore Sirskiy - prima o poi ne annienteremo qualcuno e gli occhi a mandorla diventeranno la prova certa del patto scellerato». La notizia arriva a distanza di 9 giorni dalla visita di Putin a Pyongyang, dove ha sottoscritto con Kim Jong-un un accordo di partenariato globale e di difesa reciproca.
I coreani verranno assegnati al fronte di Chasiv Yar, nel Donetsk, dove la battaglia sta andando avanti da mesi. Lo scorso 9 giugno i militari di Mosca hanno conquistato la periferia Est, snodo fondamentale per raggiungere Kramatorsk. Ieri tuttavia gli ucraini sono riusciti a cacciare gli invasori dal quartiere di Kanal, mettendo di nuovo le mani su quasi tutto il centro abitato. «Ci stanno bombardando, anche in questo momento - scrive su Facebook Nazar Voloshin, colonnello del gruppo operativo-strategico Khortytsia - sono in corso operazioni d'assalto. Il nemico sta usando sistemi lanciafiamme, ma non ci faremo intimidire». La probabile tattica russa è quella di avanzare verso Kramatorsk, in un'operazione a tenaglia in concertazione con le truppe Nord che stanno sfondando verso Kharkiv (ieri bombardata con ordigni Fab-500).
In casa Russia tengono invece banco tre incidenti che, secondo alcuni analisti, potrebbero essere in realtà sabotaggi perpetrati dal gruppo Freedom for Russia Legion, i partigiani pro-Kiev. Mercoledì notte un treno passeggeri è deragliato nella repubblica settentrionale di Komi. Tre persone hanno perso la vita, e altre 70 sono rimaste ferite. Un altro incidente era avvenuto una settimana prima a Ryazan, sempre per via del cedimento strutturale delle rotaie, almeno questa la versione ufficiale. Lunedì 8 persone sono morte in un incendio di un edificio a Frjazino (25 km a Nord-Est di Mosca) senza l'accertamento reale delle cause.
Nell'855° giorno di guerra, la Russia ha effettuato attacchi con missili ipersonici Kinzhal su quelli che ritiene essere campi d'aviazione designati a ospitare caccia F-16 occidentali. L'impianto di Redkinsky che produce sostanze chimiche per l'industria aeronautica e spaziale è stato danneggiato da droni ucraini. A seguito di attacchi informatici alle infrastrutture di comunicazione in Crimea, il traffico sul ponte di Kerch è stato interrotto. Praga ha consegnato all'Ucraina decine di migliaia di munizioni di artiglieria per un valore di 35 milioni. A Sebastopoli, dopo il massacro di Uchkuevka, verranno allestiti 600 nuovi rifugi, ma le spiagge non chiuderanno.