Regno Unito, si vota il 4 luglio. I sondaggi danno in vantaggio i laburisti
Rishi Sunak e il leader laburista Keir Starmer
La campagna elettorale nel Regno Unito si è concentrata molto sulle dinamiche della destra, in particolare sulla perdita di consensi del primo ministro Rishi Sunak e sul ritorno alla ribalta di Nigel Farage, rappresentante della destra populista col partito Reform Uk e fautore della Brexit, che tallona i conservatori nei sondaggi. Si vota il 4 luglio, le elezioni anticipate sono state annunciate da Sunak un mese fa a Downing Street sotto la pioggia battente, un voto in piena estate del tutto inusuale per il regno.
Sunak in quell'occasione ha rivendicato di aver aiutato il Paese a uscire da alcune delle "più grandi sfide dalla Seconda Guerra Mondiale" vissute negli ultimi 4 anni: dalla pandemia alla guerra della Russia in Ucraina. Ha poi evocato un futuro migliore.
La decisione del premier ha preso di sorpresa parte del mondo politico, inclusi vari deputati Tory. Alcuni di loro hanno fatto sapere dietro copertura di anonimato di considerare "una pazzia" la decisione del premier. Perché, a meno che non accada l'imponderabile, tutti sanno che l'avvicendamento nel governo è lo scenario più probabile: i sondaggi dicono che i laburisti dovrebbero tornare a governare dopo 14 anni.
Il Labour di Keir Starmer è stabilmente circa 20 punti sopra i conservatori di Sunak, con il primo intorno al 40% e i secondi stabili al 20%. Il vantaggio dei laburisti è il più ampio dalla premiership del predecessore di Sunak, Liz Truss, i cui piani di taglio delle tasse hanno spinto gli investitori a scaricare i titoli di Stato britannici, facendo salire i tassi di interesse e costringendo all’intervento della Banca d’Inghilterra. Sebbene i dati sull''inflazione siano in leggero miglioramento e il Paese sia uscito dall'ipotesi di recessione, la situazione pesa troppo nelle tasche degli inglesi e orienterà le scelte nella cabina elettorale secondo tutti gli analisti.
E mentre in queste ore sui giornali inglesi hanno tenuto banco gli insulti razzisti e le offese a Sunak dalle fila del partito di Farage, Starmer solidarizza con il premier. “Non credo che [Farage] abbia dimostrato la leadership che avrebbe dovuto dimostrare - ha detto Starmer ai cronisti locali - Se guidi un partito stabilisci il tono, la cultura e gli standard del tuo partito, e non penso che abbia fatto abbastanza in termini di leadership”.
Alla domanda se simpatizza con Sunak dopo l'insulto razziale, Starmer ha detto: "Sì, e ho pensato che ciò che ha detto sulle sue figlie in particolare fosse molto potente (Sunak ha dichiarato di aver provato rabbia per le sue figlie che hanno saputo degli insulti razzisti, ndr). E sono contento che l'abbia detto e condivido il suo disgusto per i commenti che sono stati fatti".
Il dibattito elettorale tra gli aspiranti premier
E' finito in sostanziale parità il dibattito elettorale tra Sunak e Starmer, secondo i sondaggi a caldo. I due si sono mercoledì sera, 26 giugno, nello studio della BBC a Nottingham, mentre in strada manifestavano giovani pro-Palestina.
Sunak ha ricordato continuamente ai telespettatori che le politiche del Labour significherebbero tasse più alte. Starmer ha sottolineato invece che i conservatori non hanno spiegato come avrebbero finanziato la loro ambizione di abolire l’assicurazione nazionale. Alla fine, quando Sunak ha ripetuto l’affermazione altamente contestata secondo cui le politiche laburiste avrebbero aumentato le tasse di 2.000 sterline, Starmer è intervenuto: “Questa è una bugia, gli è stato chiesto di non ripetere quella bugia, e lo ha fatto di nuovo”.
Anche l'immigrazione al centro del dibattito, Sunak ha accusato Starmer di volersi sedere al tavolo con gli ayatollah, quest'ultimo ha ribadito che le politiche restrittive del premier sembrano non aver funzionato e che un numero record di persone stanno attraversando la Manica: "Dice che è un deterrente, ce ne sono alcune centinaia che andranno su un volo per il Ruanda, una spesa enorme per i contribuenti. Sono 50.000 le persone che sono arrivate da quando RSunak è primo ministro”.
Starmer: “Voglio un mandato forte per ricostruire il Paese”
"Siamo il partito del cambiamento, ma anche delle speranze di tutti i giorni. Per questo giovedì, con il sorriso sul volto, vogliamo vincere le elezioni", così Starmer in un'intervista oggi a La Repubblica. Il leader in pectore resta cauto anche se può dormire sonni tranquilli: "Ci sono molti seggi in bilico, può succedere di tutto. Ma certo faremo campagna fino all'ultimo minuto per convincere i britannici che noi siamo il cambiamento. Se sarà così, non mi spaventa affatto una super-maggioranza. Anzi, voglio un mandato forte per cambiare e ricostruire questo Paese".
Sull'avanzata dei populismi e della destra in Europa afferma: "Noi del Labour siamo orgogliosi di essere un partito progressista con risposte progressiste a questi problemi. Perché è l'unico modo per risolverli. Perciò stiamo già lavorando con tutti i nostri alleati e partiti 'fratelli' in Europa e nel mondo, al governo o meno. È cruciale coordinarci sempre di più".
Infine il sostegno all'Ucraina mentre Nigel Farage e Donald Trump alludono a un compromesso con Putin: "Con me al governo, il sostegno britannico all'Ucraina rimarrà forte e solido. Su questo, Downing Street, opposizioni e Parlamento britannici non si sono mai divisi. E la nostra posizione non cambierà".