Bogliasco, ritorno al Boem: tutti i nomi della tre giorni del festival sul mare
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“Il festival di chi si vuole bene”, si auto-presenta il Boem di Bogliasco, il piccolo grande evento che da tre edizioni anima estate, spiaggia e molo del primo borgo di mare al di fuori da Genova. Un festival “a cui volere bene”, andrebbe ribattuto, per come ha già dimostrato come un’organizzazione indipendente possa insegnare ai canali istituzionali a fare quello che almeno in Liguria è sempre stato raro incontrare: programmazione dal basso per eventi di carattere internazionale, scelte artistiche coraggiose, cura nei dettagli, rete sui territori, puntate sulla novità.
Ecco perché il Boem edizione 2024, che torna il 28, 29 e 30 giugno a Bogliasco, si ripresenta come un’occasione. Una nuova dimostrazione, con più di un argomento a favore – il palco sul molo, Dj Booth “Boiler Room” sulla spiaggia, 12 tra artisti nazionali e internazionali in scaletta, un soundsystem su un Ape Piaggio, e insieme consumazioni, espositori e vendita di prodotti artigianali e di abbigliamento per tutta la tre giorni – che anche nella regione più difficile dove organizzare o portare la rete dei concerti nazionali si possono fare le cose in grande, o quantomeno per bene.
In tema di offerta musicale, in scaletta il festival presenta quattro artisti al giorno per una programmazione che spazia dall’elettronica all’indie, dal nu jazz al pop, con artisti nazionali e molti internazionali, alcuni dei quali in Italia per la prima volta o in occasione dell’unica data italiana del loro tour estivo. Dai parigini Papooz (sabato 29 giugno) o il berlinese Parra for Cuva (domenica 30), impegnati in tour mondiali a seguito di album che hanno riscosso grande successo di critica e pubblico, a “veterani” dell’elettronica come Pantha du Prince (venerdì 28). Da astri nascenti dell’elettronica contaminata da sonorità “eastern” come i Walter Astral (sabato 29) a nomi emergenti della scena italiana, da okgiorgio (il 29) e la produttrice Bluem alla cantautrice Angelica (il 28), la jazzista Naima Faraò (il 30).
Tutto intorno, la rete dei punti bar gestita dai locali del posto (come Il Bistrotto, Fermento, Pescheria Fren, Camugin, Jaa Nù Vegan Food, Macelleria da Carlo, Chiosco da Nico) e vari stand con prodotti artigianali e abbigliamento (tra questi, quelli di Sc’Art / Creazioni al fresco, che produce in carcere attraverso il riuso e il riciclo creativo dei banner microforati in pvc).
“Boem si impegna nella valorizzazione del territorio, promuovendo una coscienza ambientale e sociale collettiva e virtuosa – la spiegano così, del resto, gli organizzatori del festival: Alberto Ansaldo, Francesco Bacci e Roberto Ranghieri, già organizzatori di Cargo Market, promotori di Boem insieme al Comune di Bogliasco – Il pubblico è considerato parte attiva in questo processo e invitato a rispettare alcune linee guida fondamentali, nel rispetto assoluto e imprescindibile del luogo e di chi lo vive”. Volersi bene, insomma, e pure volergliene.