Nadal: "Niente cerimonia a Parigi? Avevo detto sì, ma poi ho capito che non volevo"
Nadal: "Niente cerimonia a Parigi? Avevo detto sì, ma poi ho capito che non volevo"
Hanno fatto molto rumore le mancate cerimonie che hanno accompagnato l'uscita dal campo di Rafael Nadal dopo le sconfitte subite a Roma e a Parigi rispettivamente contro Hubert Hurkacz e Alexander Zverev. Tutti si aspettavano un omaggio speciale in stile Madrid, soprattutto considerando che potrebbe essere stata l'ultima volta del campione spagnolo in due dei tornei che lo hanno reso una leggenda.
Il maiorchino ha poi spiegato che non è sicuro al 100% di salutare il tennis al termine di questa stagione. In un'intervista rilasciata al quotidiano L'Équipe, lo spagnolo ha svelato un curioso retroscena sull'ultima edizione del Roland Garros: aveva infatti inizialmente accettato la cerimonia nel caso in cui avesse perso con Zverev, ma ha poi cambiato idea all'ultimo minuto.
Rafael Nadal: "Niente cerimonia a Parigi? Avevo detto sì, ma poi ho capito che non volevo"
"All'inizio ho detto di sì, ma all'ultimo minuto ho capito che non volevo . Mi avrebbe fatto male annunciare che sarebbe stata la mia ultima volta in questo torneo sapendo che non ho avuto l'opportunità di prepararmi come avrei voluto.
Niente impedisce al torneo di aspettare un altro anno. Se il tributo avrà luogo quando mi sarò già ritirato, parteciperò da giocatore ritirato. Prima di iniziare il Roland Garros non ero sicuro di nulla" , ha detto Nadal in merito.
"Zverev? Dopo aver visto il sorteggio non pensavo fosse una missione impossibile, ma sapevo che sarebbe stata dura. Sono arrivato con diversi dubbi a causa della disastrosa sconfitta di Roma. Allo stesso tempo, sono arrivato comunque più preparato.
Tutto, però, è andato diversamente: il sorteggio, le condizioni di gioco indoor e ho affrontato un grande giocatore che poi è arrivato in finale. Non sono riuscito a sfruttare le occasioni che avrebbero potuto cambiare la partita.
Naturalmente l'emozione è stata immensa, come sempre è molto difficile descrivere le emozioni che provo quando entrato su quel campo. Lo sport è soprattutto una questione di risultati, ma ho dato importanza ad altre cose ed è stata una settimana in cui mi sono divertito moltissimo.
Mi sono goduto ogni momento. Sono arrivato troppo tardi nella forma che avrei già voluto raggiungere prima dell'inizio del torneo di Montecarlo. In quel caso, avrei potuto sognare di fare qualcosa di diverso. Ma non è quello che è successo" .