La cantautrice Marianne Mirage apre le porte della sua casa, oggi un progetto di design devoto alla creatività
E così Marianne Mirage - all'anagrafe Giovanna Gardelli - apre le porte della sua casa a Milano, un progetto realizzato grazie al contributo di Cristina Casadei. Dal nome d'arte della cantautrice italiana, nasce allora uno spazio punteggiato di femminilità, che, per la prima volta, si è lasciato attraversare dal pubblico durante l'evento meneghino di Open House - appuntamento annuale con una selezione di case, studioli ed edifici aperti per un intero fine settimana di maggio. Ma l'abitazione rimane tuttora fruibile nella forma di un pop up. Perché, da semplice appartamento a progetto visionario, l'indirizzo è oggi un luogo che abbraccia il concetto di creazione artistica. Là, il senso di comunità cerca e trova un ambiente ispirazionale. Eccolo.
Casa di Marianne Mirage a Milano
Casa di Marianne Mirage a Milano
Casa Mirage si rispecchia nello stile della sua mente creativa. Dalla musicista, il progetto recupera l'estetica anni Settanta fra forme sinuose ed elementi curvilinei che, all'epoca dei magazine di moda, rendevano iconiche le copertine dei numeri che hanno fatto la rivoluzione insieme alle passerelle. Ancora, lo spazio si costruisce sull'alternanza di geometrie concave e convesse. E il dinamismo diventa uno stato di fatto. Perché, qui, le linee curve si fondono con le tonalità morbide e il design gioca (e vince) una partita fondamentale a tu per tu con la grazia, la delicatezza e la sensualità. Complice il colore. E ogni elemento è stato creato per disegnare un'armonia da abitare. Per questo motivo, si alternano i lavori di alcuni fra i designer e gli artisti contemporanei più interessanti: Sara Ricciardi con la libreria Esoterica, Ilaria Bianchi con la mensola Duo e Paolo Gonzato con il Tavolo Quadro.
Casa di Marianne Mirage a Milano
Casa di Marianne Mirage a Milano
Ma entriamo negli ambienti. Se la promenade è tutta in pietra, l'abitare abbatte i confini fra gli interni e gli esterni materializzando un grande senso di continuità negli spazi. La camera da letto è un'alcova intima, tinteggiata di nuance avvolgenti e accesa da luci soffuse. Parola d'ordine: comfort. Nella stanza più intima, prende forma (anche) la zona "musicale" della casa: qui, il design rende omaggio alla creatività e realizza uno spazio che appartiene davvero alla sua abitante. Infine, il bagno è un luogo un rifugio di stile e nostalgia. Dimentichiamo il senso del tempo. "Una bella casa non solo deve rispecchiare il nostro gusto e la nostra passione estetica, deve rispecchiare la nostra anima”, ha dichiarato Marianne Mirage. Allora spazio all'identità, quella più vera. Fra yoga e performance, questo è un indirizzo per trovarsi. Ed essere.
Casa di Marianne Mirage a Milano
Casa di Marianne Mirage a Milano
www.openhousemilano.org