Carlo Acutis sarà santo, ecco chi era il 15enne morto per la leucemia e qual è il miracolo riconosciuto da Papa Francesco
Carlo Acutis sarà santo, ecco chi era il 15enne morto per la leucemia e qual è il miracolo riconosciuto da Papa Francesco
«Carlo saràproclamato santo, passando così dal culto locale che è proprio dello status di beato, al culto universale che caratterizza i santi canonizzati». Lo scrive il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, dopo la notizia che Carlo Acutis, lo studente morto a soli 15 anni beatificato da papa Francesco il 10 ottobre 2020, considerato un po' il 'patrono di internet', riceveràl'onore degli altari dopo che il Papa ne ha riconosciuto un miracolo.
Chi era Carlo Acutis
Carlo Acutis, morto a 15 anni per una leucemia fulminante il 12 ottobre 2006, fu sepolto, come aveva espressamente richiesto, nel cimitero di Assisi, dove rimase fino alla traslazione nel Santuario della Spogliazione, nella stessa città, dove si trova dal 6 aprile 2019. E proprio ad Assisi ha avuto luogo la cerimonia di beatificazione, il 10 ottobre 202, presieduta dal cardinale Agostino Vallini in rappresentanza del Papa.
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Il miracolo di Carlo Acutis
A Carlo Acutis è stata ritenuta miracolosa la guarigione di Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia anatomica congenita del pancreas, evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico. Il 12 ottobre 2013 nella chiesa brasiliana di San Sebastiano, di cui era parroco padre Marcelo Tenorio, era in corso una benedizione con una reliquia di Carlo Acutis, nello specifico un pezzo del pigiama macchiato di sangue con cui egli aveva dormito poco prima di morire. Matheus, a causa della sua malattia, non era soggetto al regolare sviluppo fisico dei bambini della sua età e rimetteva qualsiasi cosa ingerisse, sia gli alimenti solidi sia le bevande, andando incontro ad un deperimento organico che faceva temere per la sua vita. Quando fu il suo turno di toccare la reliquia, su suggerimento del nonno che lo accompagnava, chiese la grazia di non rimettere più; da quel momento il fenomeno cessò. Negli anni successivi il bambino fu sottoposto a una serie di esami diagnostici dai quali la malformazione risultò scomparsa e il pancreas tornato normale, e vi fu anche la ripresa della normale crescita staturo-ponderale. La guarigione "istantanea, completa e duratura" è stata ritenuta inspiegabile dalla Consulta Medica della Congregazione delle cause dei santi. Nel novembre 2019 la Consulta Medica ha espresso parere positivo sul miracolo attribuito alla sua intercessione. Il 21 febbraio 2020 papa Francesco ha riconosciuto il miracolo. La cerimonia di beatificazione è avvenuta ad Assisi il 10 ottobre 2020 ed è stata presieduta dal cardinale Agostino Vallini in rappresentanza del Papa; da allora la ricorrenza liturgica viene celebrata il 12 ottobre, anniversario della sua scomparsa.
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La festa ad Assisi
La Chiesa di Assisi è in festa per l'annuncio del Papa che sarà santo Carlo Acutis, lo studente morto a soli 15 anni beatificato il 10 ottobre 2020 e il corpo del quale è in una tomba a Santa Maria Maggiore, nella città umbra. Dove venne sepolto dopo essere morto a Monza. Acutis frequentava infatti Assisi ed era devoto di San Francesco. Venne traslato dal cimitero alla chiesa di Santa Maria Maggiore-Santuario della Spoliziazione, dove il corpo è esposto in una teca, nel 2019 dopo essere stato proclamato venerabile. «Sia lode al Signore, che sta facendo grandi cose, per dare un colpo d'ala al nostro entusiasmo nella coerenza cristiana e nell'annuncio del Vangelo» ha commentato il vescovo monsignor Domenico Sorrentino. «Grazie anche al Santo Padre - ha aggiunto in una nota - che sta assecondando l'opera di Dio. Mi unisco ai fedeli che si trovano nel Santuario per una preghiera di lode. Voglia il Signore continuare la sua opera attraverso la testimonianza del beato Carlo. Egli potrà essere chiamato Santo e venerato con il culto liturgico dovuto ai Santi solo dopo la canonizzazione. Liturgicamente, pertanto, tutto rimane come prima. Ma esprimiamo con esultanza la nostra gioia in unione con la famiglia, specie il papà Andrea e la mamma Antonia, e tutti i devoti di Carlo sparsi nel mondo. Egli ci ottenga dal Signore di amarlo come lo ha amato lui - conclude monsignor Sorrentino -, soprattutto nella Santa Eucaristia. In attesa di rivedervi, vi benedico di cuore».