Thomas Luciani, a Rosciano i funerali del sedicenne ucciso dai coetanei. La nonna: «Giovani, cambiate questo mondo marcio»
Thomas Luciani, ucciso da due ragazzini: folla e dolore. Iniziato il funerale
Tanti ragazzi, mamme e papà che accompagnano i figli, amici, parenti, gente comune. La nonna e i parenti seguono la bara fino all'entrata in chiesa, e siedono ai primi banchi. Tantissime le telecamere e i giornalisti che seguono il funerale di Christopher Thomas Luciani, 17 anni che avrebbe compiuto il 30 agosto, ucciso domenica pomeriggio, con 25 coltellate, nel parco Baden Powell di Pescara.
Tra i primi ad arrivare il prefetto di Pescara, Flavio Ferdani, e il questore Carlo Silomene. Scortato arriva don Coluccia, il sacerdote che sfida i clan e fa battaglie . I funerali, iniziati alle 17 nella chiesa dell'Assunzione della Beata Vergine Maria di Rosciano dove Thomas è cresciuto con la nonna materna, sono officiati dall'arcivescovo di Pescara Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, e dal parroco don Mario Spadaccini. Il sindaco, Simone Palozzo, ha proclamato il lutto cittadino.
Striscioni, palloncini bianchi, la chiesa è gremita. «Per chi vuole dare l'ultimo saluto al mio angelo...», ha scritto sui social ieri, condividendo l'immagine del necrologio, nonna Olga, che fin da quando lui aveva tre anni e mezzo si era presa cura di lui «come una mamma». Nel manifesto funebre c'è una foto di Crox - così lo chiamavano gli amici - con i suoi capelli lunghi sulla fronte e il suo volto da bambino.
«La droga è la nuova lebbra che sta attanagliando la gioventù. Bisogna non allontanarsi da chi vive il disagio, ma rispondere scendendo per strada, toccare questa realtàe toccarla col nostro impegno. Mi appello, dunque, a coloro che giàtanto fanno, che hanno responsabilitàdi amministrazione, di controllo e di governo: bisogna fermare i mercanti di morte», ha detto monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo metropolita di Pescara-Penne, nell'omelia pronunciata ai funerali.
La nonna di Thomas, Olga, in un messaggio letto nel corso del funerale del nipote ha detto: «Spero che la Tua assenza possa essere di monito ai tanti giovani qui presenti, che siano loro a cambiare questo mondo marcio e renderlo un posto migliore. Desidero che comprendano l'importanza della famiglia e di quanto essa sia sempre un posto sicuro. Un luogo dove poter essere fragili, parlare delle proprie paure e delle proprie insicurezze; crescere e prepararsi alle asperità della vita».
«Il vuoto che resta lascia sgomenti me e tutte le persone che Ti vogliono bene, che sono oggi qui a ricordare il bimbo, il ragazzo, che eri e l'uomo che saresti stato. Perché sì, saresti stato un grande uomo ed io sarei stata fiera di Te, come lo sono sempre stata», prosegue la nonna di Thomas nella lettera letta in chiesa dal cugino Stefano.
Le coltellate
Dall'autopsia, andata avanti fino alla tarda serata di ieri, è emerso che a provocare la morte del ragazzo sono state lesioni che hanno interessato entrambi i polmoni, provocando uno shock emorragico irreversibile. Thomas sarebbe morto rapidamente. L'esame - eseguito dal medico legale Cristian D'Ovidio, alla presenza del collega Ildo Polidoro, perito di parte della famiglia della vittima - ha confermato il numero di colpi emerso in sede di ispezione cadaverica, cioè 25. L'autopsia è stata lunga e complessa per la necessità di identificare le singole lesioni, ma ha consentito di ricostruire in modo chiaro la dinamica, le cause della morte e quali siano stati i colpi letali. Per l'omicidio di Crox sono stati sottoposti a fermo due 16enni. L'unico vero intento è stato «quello di cagionare sofferenza e morte», si legge in un passaggio del provvedimento con cui il gip del Tribunale dei Minori dell'Aquila, ieri, ha convalidato il fermo. Il quadro indiziario, scrive ancora il giudice, fa «risaltare come causa determinante dell'azione sia l'impulso lesivo, quello di provocare sofferenza e uccidere un essere umano».
Ora dopo ora aumentano fiori e bigliettini lasciati all'ingresso dell'area verde.