Dolph Lundgren, le confessioni del terribile Ivan Drago di Rocky IV: “Ho lottato anni contro il cancro”
Dolph Lundgren, il terribile Ivan Drago, si racconta in una lunga intervista: dal cancro che ha combattuto per anni agli abusi subiti dal padre. E ricorda: «Mandai Stallone all’ospedale…» – foto | video
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IO E STALLONE - L’attore svedese, naturalizzato americano, sarà al Filming Italy Sardegna Festival con il suo nuovo film, The Wanted Man. Anche se il 66enne è rimasto sempre nell’immaginario collettivo come l’avversario più ostico di Rocky nel match tra Stati Uniti e Urss. Parlando al Corriere della Sera, ricorda la prima volta che vide Sylvester Stallone: «Lo incontrai agli studi Paramount mentre facevo il provino. Portava i capelli lunghi ed era molto abbronzato. Io ero un nervoso ragazzo di 26 anni. Ero un campione di karate, lui mi disse che dovevo mettere su qualche muscolo. Ora siamo grandi amici, parliamo delle nostre figlie e delle ferite che abbiamo patito per 40 anni nei film d’azione. Penso di avergli causato un colpo al cuore durante un combattimento che lo costrinse a essere ricoverato in ospedale per una settimana».
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LA MALATTIA - Dolph ha dovuto vedersela con un cancro, con cui ha lottato a lungo: «L’ho combattuto per sette anni. Mi ha insegnato delle cose, soprattutto a ripensare e amare l’incredibile vita che avevo avuto fino allora, e ad amare di più il prossimo. Mi ha insegnato a essere riconoscente al talento dei medici, al mio fisico potente grazie al quale per certi versi ho potuto curarmi da solo e all’universo che mi ha portato energie positive. Ora provo ad essere gentile con tutti. Il cancro mi ha profondamente cambiato».
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GLI ABUSI - Ma è nel raccontare il motivo per cui ha scelto di fare l’attore, che Dolph rivela un passato difficile: «È stata una sorta di vendetta o reazione a mio padre, che fisicamente, da quando avevo 4 anni fino ai 13, ha commesso degli abusi su di me, ma li ha commessi anche su mia madre. Così nella tarda adolescenza ho deciso di diventare un fighter, un lottatore e ho avuto buoni riscontri nel karate. Mi volevo sentire forte in modo tale da potermi proteggere». E il fisico scolpito finì per portarlo alla ribalta.
e.m.