Ue, Meloni: astensionismo segnale ma si nasconde la polvere sotto il tappeto
Ue, Meloni: astensionismo segnale ma si nasconde la polvere sotto il tappeto
«Siamo alla vigilia del primo Consiglio europeo della nuova legislatura comunitaria. Dalle elezioni europee dobbiamo trarre alcune importanti indicazioni. Tutte le forze politiche in questi mesi hanno sostenuto la necessitàdi un cambiamento nelle politiche Ue, nessuno ha detto che sarebbe stato sufficiente mantenere lo status quo. Tutti hanno concordato su un punto: l’Europa deve intraprendere una direzione diversa rispetto al posizionamento preso finora». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. «L’astensionismo che ha contraddistinto le elezioni Europee - ha aggiunto - è un segnale ma si nasconde la polvere sotto tappeto. L’Ue si è trasformato in un gigante burocratico, cosa che ha contribuito a determinare una distanza con i cittadini. L’Europa deve rivedere le sue priorità. Deve fare meno, ma farlo meglio».
A poche ore dall’accordo sui vertici Ue (von der Leyen alla Commissione, Costa al Consiglio e Kallas alla direzione della politica estera), con la garanzia all’Italia di una vicepresidenza (in pole il ministro Fitto), la premier Giorgia Meloni interviene alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. Dopo il suo intervento seguirà il dibattito e poi la replica della presidente del Consiglio. Al termine l’Aula dovrà votare le risoluzioni presentate dai gruppi parlamentari. Nel pomeriggio depositerà la stessa relazione in Senato.
Sul tavolo del Consiglio europeo più temi. Si parlerà di Ucraina, facendo il punto sugli ultimi sviluppi della guerra ed esaminando tutti gli aspetti della risposta dell’Ue nonché il mantenimento del suo sostegno fermo e multiforme all’Ucraina e alla sua popolazione. I leader affronteranno anche la situazione in Medio Oriente, alla luce della situazione a Gaza e degli ultimi sviluppi. Si parlerà poi sicurezza e difesa, discutendo delle iniziative per rafforzare la base industriale della politica di sicurezza e difesa comune. Tra i dossier anche quello della competitività, il tutto sulla base di progressi rispetto alle ultime conclusioni in materia adottate nella riunione del 17 e 18 aprile 2024, inclusa l’unione dei mercati dei capitali, sulla base di un rapporto della Presidenza del Consiglio dell’Ue. Ma il tema forte della due giorni sarà, appunto, il prossimo ciclo istituzionale, e quindi le decisioni relative alle nomine per le maggiori cariche, e all’adozione dell’Agenda strategica dell’UE 2024-2029.
A partire dal Consiglio europeo straordinario del 24 febbraio 2022, data di inizio dell’invasione russa, l’Ue ha adottato un complesso di dichiarazioni politiche e misure di carattere normativo e finanziario volte a ribadire il sostegno all’indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, a fornire supporto militare ed economico all’Ucraina, a mettere in atto un quadro di sanzioni nei confronti della Russia. Complessivamente il sostegno finanziario erogato dall’Ue e dagli Stati membri dall’inizio della guerra ammonta a circa 99 miliardi di euro, di cui 50 miliardi di euro per sostenere la resilienza economica, sociale e finanziaria complessiva dell’Ucraina, 32 miliardi per assistenza militare e circa 17 miliardi per aiutare gli Stati membri a soddisfare le esigenze degli ucraini in fuga dalla guerra verso l’Ue.