"Per otto anni ho cercato una famiglia in affido. Non l’ho trovata"

"Per otto anni ho cercato una famiglia in affido. Non l’ho trovata"

“Sono stato otto anni in comunità, ma avevo bisogno di una famiglia e questa gioia non l’ho mai avuta. Non ho trovato una mamma e un papà che si occupassero di me e adesso dico che questo non è giusto. Eppure, sono sempre stato un bravo ragazzo, ho sempre rispettato le regole ferree della comunità. La famiglia non l’ho trovata, ma non mi pento di essere stato bravo”. È una delle testimonianze più forti presentate oggi al convegno Rilanciare l’affido familiare: l’interesse del minore nei percorsi di accoglienza, organizzato dal Centro di Ateneo studi e ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica. Tanti esperti a confronto e un dialogo aperto tra istituzioni e associazioni per mettere in fila ostacoli e problemi alla vigilia di una stagione importante.

Almeno tre gli appuntamenti importanti. La ratifica delle nuove Linee di indirizzo da parte delle Regioni che dovrebbe sancire un salto di qualità nelle politiche sociali per i minori all’insegna di quell’uniformità di interventi tuttora mai raggiunta: l’avvio della discussione parlamentare del ddl sull’affido presentato a febbraio dalla ministra per la famiglia, Eugenia Roccella, e dal ministro della giustizia, Carlo Nordio; infine, l’entrata in vigore della riforma Cartabia sulla giustizia minorile prevista per il 14 ottobre, che avrebbe un impatto pesante anche sull’affido. Ma su quest’ultimo punto sono annunciate sorprese dell’ultima ora. Non è escluso che l’ultima tranche della discussa riforma possa slittare di un anno, o forse più.

Una scelta che offrirebbe la possibilità di affrontare con più calma le tante emergenze di una situazione complessa. Le testimonianze dei ragazzi appena usciti dall’affido, o ancora coinvolti nel cosiddetto “prosieguo amministrativo” – quella deroga che, dopo i 18 anni e fino ai 21, permette di non interrompere i rapporti con la famiglia affidataria – hanno messo in luce aspetti talvolta sottovalutati. Come la richiesta rivolta agli operatori delle comunità e alle famiglie affidatarie di essere ascoltati, di mettere da parte la teoria e di privilegiare la pratica, di un atteggiamento più accogliente. “Noi siamo contenti di essere stati accolti – ha detto un altro ragazzo – ma siamo anche consapevoli di poter dare indietro qualcosa”.

Perché questo scambio sia davvero fecondo non basta che una famiglia apra con generosità le porte di casa a un minore in difficoltà, non basta neppure che sia tanto accogliente e saggia da coinvolgere in un processo di recupero, per quanto possibile – e spesso non lo è - la famiglia d’origine che vive un momento di difficoltà. È necessario che le istituzioni, rappresentate dai servizi sociali e dai tribunali minorili, siano vicine alle famiglie affidatarie e alle reti familiari, ne riconoscano l’impegno e il ruolo. Senza questo impegno corale, come è stato sottolineato, il numero delle famiglie affidatarie continuerà a diminuire e sarà difficile assicurare un futuro ai circa 14mila minori oggi accolti nelle famiglie – altrettanti sono ospitati nelle strutture d’accoglienza.

Ma, per quanto riguarda i tribunali minorili, questo impegno è messo gravemente in forse dall’incombere della riforma Cartabia che, come evidenziato da Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, “costringerà a un passo indietro rispetto ai traguardi raggiunti”. Secondo il magistrato l’intervento del legislatore dovrebbe essere caratterizzato da una logica di semplificazione, non di maggiore burocratizzazione, ma da quando alcune parti della riforma sono entrate in vigore tutto è diventato più complesso. “A Milano – ha detto la presidente del tribunale minorile – ci sono 13mila procedimenti pendenti che riguardano un numero ancora maggiore di bambini perché un procedimento può riguardare diversi fratelli. Ma la riforma ci impone di concentrarci sui procedimenti urgenti e, vista la nostra drammatica situazione di organico, la maggior parte dei casi rimane inevasa”.

Insomma, senza risorse – la riforma Cartabia è stata pensata a costo zero – la tutela che i tribunali dovrebbero garantire ai minori più fragili rimane un’ipotesi sempre più remota. La scomparsa dei giudici onorari renderà impossibile continuare a garantire alcune procedure importanti – per esempio la preparazione dei bambini al passaggio dalle famiglie affidatarie a quelle adottive – ma bloccherà di fatto anche il proseguimento di tanti affidi oltre i due anni stabiliti dalla legge. Un termine che oggi viene prorogato d’ufficio ma che, con la riforma Cartabia, richiederà l’intervento del procuratore minorile, con il rischio evidente di dilazionare all’infinito le procedure.

Ora, l’ipotesi che l’entrata in vigore della riforma possa slittare di un anno o più, ridà un po’ di speranza a un settore che non è soltanto in crisi, ma come sottolineato da Michele Cantatore, del Servizio coordinamento affidi del Comune di Milano, sta conoscendo trasformazioni profonde. A Milano – ma sono cifre che possono essere riferite anche ad altre città – gli affidi durano in media 8-9 anni e, al termine, il 20% dei minori va in adozione alla famiglia affidataria; un altro 20% continua a rimanere nella stessa famiglia anche senza adozione. La percentuale restante è rappresentata da ragazzi che sono costretti a cavarsela da soli, mentre solo il 7% torna alla famiglia d’origine.

Ma cambia anche la tipologia delle famiglie che si rendono disponibili all’affido. Sono sempre più numerosi i single, le famiglie omogenitoriali, ma anche coppie che – ha spiegato Cantatore – cercano soprattutto una gratificazione personale attraverso la genitorialità. Lo scorso anno, su 150 coppie e singoli che hanno chiesto di partecipare ai percorsi di formazione per l’affido, solo il 44% ha ricevuto l’idoneità, il 31% è stata respinta, le altre sono state congelate in attesa di una riconsiderazione della domanda.

Perché l’affido possa continuare a produrre bene, come certamente ne ha prodotto in questi decenni, è importante accompagnare le famiglie a comprendere bene il senso di questo dono reciproco. Raffaella Iafrate, docente di psicologia e delegata per la pari opportunità dell’Università Cattolica, tra gli elementi fondanti dell’affido ha indicato la protezione dell’essere figli, l’appartenenza sociale della scelta, il diritto alla cura nella sua dimensione affettiva, relazionale e cognitiva, oltre all’accoglienza reciproca. “Quella del bambino accolto e della famiglia che accoglie – ha detto – sono due umanità che si possono e devono incontrare. Ecco perché parliamo di fiducia comunitaria”. Riflessioni di grande profondità sono arrivate anche da Eugenia Scabini, per tanti anni docente di psicologia della famiglia, secondo cui “un affido è riuscito, raggiunge il suo obiettivo se il bambino può sperimentare nel corso del tempo, che non deve scegliere o l’una famiglia o l’altra, se può sentirsi parte della famiglia di origine potendo al contempo godere con libertà delle risorse dei nuovi legami (anche intergenerazionali e amicali) che la famiglia affidataria gli offre. Certo non spesso ciò avviene e in ogni caso questa integrazione tra le due famiglie nel vissuto del bambino ha i suoi alti e bassi”. Mentre Giulia Lopez, psicologa del Centro di Ateneo studi e ricerche sulla famiglia all’ateneo di largo Gemelli, ha passato in rassegna le varie forme di affido con uno sguardo alle diverse ricerche.

Alle domande delle associazioni – erano presenti Maria Grazia Figini di “Cometa”, Luca Sommacal di “Famiglie per l’accoglienza” e Frida Tonizzo di Anfaa – ha risposto alla fine Assuntina Morresi, vicecapo di Gabinetto della ministra Roccella, che non solo ha assicurato un’attenzione particolare al tema affido che verrà inserito nel prossimo Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, ma ha annunciato che la discussione parlamentare del ddl finalizzato alla raccolta strutturata e costante di dati riguardanti i minori in affido e le famiglie affidatarie, “potrà essere l’occasione per un confronto pubblico tra addetti ai lavori”. Obiettivo quello di arrivare davvero a guardare all’affido come risposta importante alla solitudine dei minori in un’ottica di sussidiarietà.

OTHER NEWS

55 minutes ago

Francesca Schiavone si sbilancia su Jannik Sinner a Wimbledon

55 minutes ago

L'Inter prova a bruciare Juventus e Napoli per il 2006 Leoni: ecco chi é

55 minutes ago

Beppe Grillo show a Firenze: «Conte fa tenerezza, Berlusconi da morto ha preso più voti di lui. Meloni? Usa giacche terribili»

55 minutes ago

A casa di Giulia Salemi, rifugio minimalista che non ammette bad vibes

55 minutes ago

Imprenditore vieta il telefono ai dipendenti per un giorno: «È un'ossessione e una distrazione, useranno il fisso»

55 minutes ago

Asia, il Nikkei recupera quota 38.000. La banca centrale australiana lascia i tassi fermi, ma è pronta ad alzarli

55 minutes ago

Adobe Acrobat introduce la generazione di immagini con l'IA nei PDF

55 minutes ago

Caldo, giovedì possibili punte fino a 39 gradi in Toscana

55 minutes ago

In strada i bus elettrici Tep sulle linee 2 e 8 a Parma. “Svolta storica per mobilità e ambiente”

1 hour ago

Treno deragliato a Pioltello: pm, Rfi e vertici responsabili

1 hour ago

Milan: servirebbero due mediani ma ne arriverà solo uno, Fonseca pensa a cambiare ruolo ad un rossonero

1 hour ago

Perché questo tipo di finitura sparirà del tutto dalle auto

1 hour ago

Questa casa a Firenze a pochi passi da un'opera di Brunelleschi è un omaggio al minimalismo

1 hour ago

Euro 2024: Spagna-Italia, la designazione arbitrale spaventa gli Azzurri

1 hour ago

Il Milan monitora un nuovo terzino sinistro: indizio riguardante il futuro di Theo? Per l’attacco c’è solo Zirkzee

1 hour ago

Nissan Qashqai e-Power – Faccia nuova e Google a bordo

1 hour ago

Royal Enfield Guerrilla 450 – nuova variante della Himalayan 450

1 hour ago

iOS 18: la Game Mode rende gli iPhone ancora più veloci e reattivi

1 hour ago

Concordato preventivo biennale. Ecco come il Fisco calcola il reddito

1 hour ago

WhatsApp distribuisce la funzione che imposta l'HD per i media di default

1 hour ago

Bollette, mercato tutelato: ecco come trovare il fornitore per fare il rientro entro il 30 giugno

1 hour ago

Honor 200 Series UFFICIALE: ritratti di livello professionale con l'AI

1 hour ago

Colloquio di lavoro, l'esperta rivela la frase più intelligente da dire: «Sottolinea il proprio entusiasmo e la fiducia in se stessi»

1 hour ago

Giocattoli, abbigliamento e ricambi per moto: maxi-sequestro di prodotti in Brianza

1 hour ago

Calafiori vuole solo la Juventus: il Bologna fa il prezzo (considerando il Basilea)

1 hour ago

Stellantis richiama oltre 1 mln veicoli per difetto telecamera posteriore

1 hour ago

Schockierende Diagnose für Joe Biden: „Er hat Parkinson“

1 hour ago

Milan, la verità su Zirkzee: “Agenti credono valga più di 40 milioni! Rischio Thuram bis?”

1 hour ago

Brad Pitt è in un film sulla Formula 1, girato durante le gare

1 hour ago

Calciomercato Juve, Soulé, Huijsen e Kean. Il tesoretto di Giuntoli per costruire la nuova squadra di Thiago Motta

1 hour ago

Milan, da Origi a Saelemaekers: quanto pesano gli esuberi a bilancio

1 hour ago

Il futuro di Augusto Fernández in MotoGP è incerto, ma può Di Giannantonio servire da ispirazione?

1 hour ago

Italia-Spagna, designato l'arbitro Vincic: una sola sconfitta con lui, proprio contro le Furie Rosse

1 hour ago

Il Santos vuole fare causa alla Juventus per la cessione di Kaio Jorge al Cruzeiro: il motivo

1 hour ago

Sottomarino Titan, clamoroso: svelate le ragioni dell’implosione

1 hour ago

Al ballottaggio spunta l’estate. Giovedì picchi di 36 gradi: "Bel tempo per tutto il ponte"

1 hour ago

Il Giardino Grande, un’oasi salentina a due passi dal mare

1 hour ago

Ascolti Pomeriggio 5 con Simona Branchetti: com’è andata la prima puntata

1 hour ago

Morgan Freeman: «L'Intelligenza Artificiale mi preoccupa molto. Vivevo nel verde, quando arrivai a New York mi ammalai»

1 hour ago

Cina, Nato smetta di dare agli altri le colpe sull'Ucraina