Paola Casara: "Non viriamo a destra. Università, servono letti. Che sfida l’aerospazio"
Paola Casara: "Non viriamo a destra. Università, servono letti. Che sfida l’aerospazio"
di Matteo Bondi
Paola Casara, la presenza civica è stata decisiva per il bis del sindaco Gian Luca Zattini. Eppure è cresciuta la presenza complessiva dei partiti di destra. Non è un controsenso?
"La Civica è stata determinante, ha fatto la differenza per vincere al primo turno. Per quanto riguarda la giunta, direi che la presenza della Civica c’è, con due assessori che, con anche il sindaco, sono garanti del mondo moderato, civico, liberale. Anche guardando agli assessori nominati dal sindaco stesso si hanno le deleghe più importanti: welfare, bilancio, lavori pubblici, scuola, sport, attività economiche. Quindi non si può dire che la giunta sia spostata a destra".
Lei ha lo sviluppo economico e Kevin Bravi il lavoro. La Civica aveva l’obiettivo di diventare il riferimento del mondo produttivo?
"Anche lo scorso mandato avevo la delega alle attività e direi che c’è stato un rapporto e una relazione sempre costante con il mondo delle imprese. Ora, con l’arrivo di Bravi, siamo diventati un punto di riferimento per tutto il mondo produttivo, lavoratori autonomi, partite Iva, liberi professionisti, quei mondi che spesso non sono rappresentati".
In campagna elettorale il sindaco aveva detto che la Fondazione Aerospazio era praticamente pronta: quali sono i tempi di realizzazione e cosa porterà alla città?
"L’aerospazio è sicuramente la sfida più ambiziosa di questo mandato. Addirittura siamo già stati indicati come hub regionale e lavoreremo per affinare questo strumento e definire al meglio gli ambiti di intervento in un settore, che abbiamo già visto essere molto ampio e in grande fermento. Cercheremo di tenere insieme tutti i pezzi, l’università e la ricerca con tutto il patrimonio di infrastrutture, mi riferisco all’aeroporto, e poi tutto il settore delle imprese ad alta specializzazione che potranno arrivare qui nel nostro territorio, ma sfruttando anche quelle che abbiamo già".
Oltre all’aerospazio, lei ha avuto in più la delega all’università. Quale priorità dovrebbe avere l’ateneo: una didattica sempre più qualificata, per esempio con la nuova Ingegneria Nautica, o migliori servizi agli studenti, per esempio i posti letto?
"Io penso che si possa avere entrambe le cose. Per quanto riguarda le nostre competenze, come amministrazione, punteremo molto sui servizi per gli studenti e anche per i professori. Per i posti letto stiamo già lavorando per trovare residenze che possano essere rispondenti alle esigenze degli studenti. Avevamo già individuato quelli che potrebbero essere nuovi strudentati. Una parte importante delle politiche abitative sarà riservata all’Università. Un altro degli obiettivi è sicuramente la ‘casa’ di Medicina. Lavoreremo affinchè Forlì sia una città veramente universitaria".
Campus e Comune possono lavorare di più insieme, per esempio per l’organizzazione di eventi?
"Non solo per gli eventi, ma anche per creare più servizi. Vogliamo far conoscere agli universitari le tante opportunità. Mettendo insieme queste deleghe, con l’aggiunta dell’università, abbiamo completato un sistema per fare in modo che sia più semplice creare questa integrazione, che forse ancora mancava".
Quali sono i progetti degli scorsi 5 anni più prossimi alla realizzazione per scuole e imprese?
"Il progetto più importante è quello della Maroncelli, con il cantiere di questa cittadella educativa che sta per partire. Per le aziende c’è Forlì Innovation Hub, un incubatore di imprese, e poi c’è il Santarelli dove troveranno casa le start up innovative, andremo a creare dei laboratori di impresa".
Una novità, invece?
"Mi piacerebbe creare il progetto benessere lavoratori con dei tavoli permanenti tra mondo della scuola e delle imprese per creare tutti quei servizi che migliorino la qualità della vita dei dipendenti".
Capitolo asili nido. Quali sono gli obiettivi dei prossimi 5 anni?
"Abbiamo già deliberato 25 posti in più. Cercheremo di distribuire anche sul territorio i poli che comprendono nido e infanzia, cercando di implementare gli orari e i servizi, anche per le statali".
Cosa immagina per il futuro della Fabbrica delle Candele? Il modello attuale può essere migliorato?
"La sperimentazione è diventata davvero una novità. Abbiamo fatto qualche mese fa un incontro con tutti i ragazzi e le associazioni che partecipano alla Fabbrica: hanno espresso le loro idee e, adesso, cercheremo di realizzarle creando anche delle connessioni con altri contenitori che sono vicini alla Fabbrica, come il Santarelli, realizzando così una specie di Fabbrica diffusa".