Il Superbonus è legge, ecco cosa cambia nelle nuove misure approvate
tg1 decreto superbonus spiegato con cartelli -
La Camera dei Deputati ha approvato oggi il decreto Superbonus che diventa così una legge. Aveva già ottenuto il via libera del Senato il 16 maggio. Vediamo nel dettaglio cosa cambia con il provvedimento.
Detrazioni spalmate in 10 anni invece di 4
La principale misura introdotta dal ministro dell'Economia Giorgetti è stata il cosiddetto “Spalma-detrazioni”. Diventa di 10 anni, invece di 4, il periodo in cui ripartire le detrazioni per le spese legate ai bonus edilizi sostenute dal gennaio 2024 (con effetto, quindi, retroattivo).
Dal 2025 stop alla compensazione dei contributi per banche e assicurazioni
Per le banche dal 2025 non sarà più possibile compensare i crediti con debiti previdenziali. La norma, che vale anche per gli istituti finanziari, non tocca invece le persone fisiche. La violazione di questa norma determina il recupero del credito indebitamente compensato e dei relativi interessi, oltre all’applicazione di una sanzione.
Ristrutturazioni, il bonus scende al 36% dal 2025 e poi al 30% dal 2028 al 2033
Il bonus per ristrutturare casa cambia a partire dal 2028 e fino al 2033: l’agevolazione non sarà più del 36% ma del 30%.
Fondo per interventi da danni di terremoti
Viene istituito un fondo da 35 milioni di euro per il 2025, finalizzato a riconoscere un contributo a favore dei soggetti che sostengono spese per interventi da Superbonus (sia energetici che antisismici) su immobili danneggiati da eventi sismici sisma verificatesi dal 1° aprile 2009, diversi da quelli localizzati in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
Cilas dormienti
Il decreto prevede delle novità anche per i Cilas dormienti, ovvero gli interventi per i quali al 30 marzo 2024 non sia stata sostenuta alcuna spesa, documentata da fattura, per “lavori già effettuati”. Vengono infatti depotenziate le comunicazioni di inizio lavori per il Superbonus che sono state presentate entro il 16 febbraio 2023, si tratta della data che è stata definita dal decreto blocca cessioni del 2023 (Dl 11/2023).
La norma anti-usura
Prevista anche una norma anti-usura. Banche, assicurazioni e intermediari che abbiano acquistato i crediti a un corrispettivo inferiore al 75%, a partire dal 2025 dovranno applicare a queste rate la ripartizione in sei quote annuali. Le rate dei crediti risultanti dalla nuova ripartizione non possono essere ripartite ulteriormente, oppure cedute. La norma vale per i crediti generati a partire da maggio 2022. I nuovi obblighi non scattano se banche e intermediari hanno acquistato i crediti a un corrispettivo pari o superiore al 75% dell’importo delle detrazioni e ciò è attestato con dichiarazione sostitutiva. Va precisato che i prezzi di mercato, per le banche, sono stati superiori alla soglia indicata dalla legge (attualmente siamo all’85% circa).
Terzo settore, un fondo per gli interventi rimasti senza cessione del credito
È in arrivo un fondo del valore di 100 milioni di euro per il prossimo anno. L'obiettivo è quello di dare un contributo economico alle Onlus, alle Organizzazioni di Volontariato (OdV) e alle Associazioni di Promozione Sociale (APS) al fine di svolgere interventi riqualificazione energetica e strutturale nei confronti di immobili iscritti nello stato patrimoniale e usati per svolgere l’attività degli stessi.