Anna Oxa in tribunale a Perugia, denunciata per aver pubblicato l'audio di un fan su Facebook
Anna Oxa davanti al tribunale di Perugia
Una lunga tunica nera, una sciarpa gialla e le scarpe verdi. E quei lunghi capelli platino che, insieme ai suoi occhi e alla sua voce, sono un marchio di fabbrica. Così si è presentata ieri pomeriggio Anna Oxa nel tribunale di via XIV Settembre. Come sempre maestra di eleganza e stile, ma bacchettata dal professionista di Perugia che vuole ragione e giustizia di quegli audio pubblicati sui social della cantante in cui si raccontava della sua sfera intima e personale.
Anna Oxa denunciata per aver pubblicato su Facebook un audio di un fan. La vittima: «Violata la mia privacy». L'udienza a Perugia dopo 5 anni
Una violazione della privacy per cui si sta svolgendo l'udienza predibattimentale davanti al giudice Francesco Loschi: ma se l'eventuale processo si terrà a Perugia ora lo deciderà direttamente la Corte di cassazione.
Insieme alla Oxa sono finiti sotto indagine altri tre componenti del suo staff, chiamati in causa per quei messaggi che dovevano rimanere privati e invece sono stati pubblicati sulla pagina Facebook riferita alla cantante. Messaggi contenenti dati riservatissimi e diventati di dominio pubblico, per dinamiche ancora tutte da dimostrare, messi in piazza su un profilo da 55mila follower, anche se per pochi minuti, secondo le accuse.
Da quel pochissimo che filtra da un'udienza non pubblica, gli avvocati dei quattro indagati hanno presentato diverse eccezioni, contestando sia l'indeterminatezza del capo di imputazione – anche dopo la riformulazione da parte del procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini – che la giurisdizione, con la volontà di portare il fascicolo in Svizzera, dove Oxa ha la residenza. Ma il giudice Loschi le ha rigettate tutte, compresa l'eccezione sulla possibilità da parte del professionista e di un suo congiunto di costituirsi parte civile. Entrambi invece, secondo Loschi, hanno diritto a far valere le proprie ragioni. Sul tavolo del giudice, quindi, è rimasto solo il difetto di competenza territoriale, per cui adesso si esprimerà la Cassazione, con l'udienza rinviata al prossimo autunno.
LA RISPOSTA DI OXARTE
Ma è chiaro con quale risolutezza e determinazione Oxa e il suo staff, affiancati da legali agguerriti, siano pronti ad affrontare questo procedimento iniziato nel 2019 e arrivato a oggi, tra eccezioni e un'opposizione alla richiesta di archiviazione, alla sola udienza predibattimentale: doveroso ribadire infatti come non si sia ancora davanti ad alcun rinvio a giudizio. Mentre, sempre su Facebook, la società Oxarte, dopo la passata udienza, ha ribadito la «completa estraneità» della cantante e della sua manager. E soprattutto come «in realtà Anna Oxa è stata chiamata perché si presume che avesse dato il consenso di pubblicare in una pagina(?) non si sa cosa, non si sa da dove, ma si sa quando... perché non sono state fatte indagini informatiche e non c'è nessuna prova della pubblicazione del "post"». La società ricorda invece «la sentenza di condanna» subita dall'attuale denunciante nel procedimento penale chiuso nel 2023, in cui le «vittime del professionista perugino» erano, come emerso dalle indagini della polizia postale, la cantante e alcuni fan. A differenza, chiude il lungo comunicato di Oxarte, del perugino, accusato di essere «una persona entrata nella sfera privata dell'artista, in modo persecutorio, morboso». Insomma, una vicenda dai contorni contorti. E sicuramente non «un'emozione da poco».