Tour de France 2024, tutto pronto per il via
tour de france 2024
Via al Tour de France 2024, si parte da Firenze la culla del Rinascimento e la patria del nostro Gino Bartali, che vinse il Tour nel 1938 e nel 1948. Arrivo a Rimini, patria di Federico Fellini, con arrivo in pianura ma ci saranno da superare 3.800 metri di dislivello sui colli romagnoli, si sale anche a San Marino, 13a nazione toccata dal Tour nella sua storia e non era mai accaduto che la frazione inaugurale della Grande Boucle fosse così impegnativa.
Il giorno dopo, si ricomincia da Cesenatico, casa di Marco Pantani, ultimo campione capace di fare la doppietta Giro-Tour nel 1998, per arrivare a Bologna con la doppia ascesa al Colle di San Luca. La Grande Boucle non concede margine a chi non arriva già al top di forma. Ricordando che si corre nel centesimo anniversario del primo trionfo italiano al Tour firmato da Ottavio Bottecchia ecco la Piacenza-Torino con arrivo per velocisti ma soprattutto con l’omaggio a Fausto Coppi a sua volta vincitore di due Tour e autore delle prime doppiette della storia, targate 1949 e 1952.
Quarta tappa poi che partirà da Pinerolo per arrivare in Francia proponendo subito uno dei giganti delle Alpi, il Galibier.
IL PERCORSO
Il Tour 2024 prevede 21 tappe: 8 frazioni per velocisti, 4 tappe miste, 2 cronometro, 7 tappe di montagna, quattro delle quali con arrivo in salita, e 14 tratti di sterrato. In totale, i corridori dovranno affrontare più di 52.000 metri di dislivello su una distanza di 3.498 chilometri, di cui 59 a cronometro e 32 di sterrato. Il punto più alto sarà il Col de la Bonette, con i suoi 2.802 metri di altitudine. Ci saranno inoltre 6 salite sopra i 2.000 metri: Sestriere (2.035 metri), Galibier (2.642 metri) da Briançon, Tourmalet (2.115 metri) da Luz-Saint-Sauveur, Col de Vars (2.109 metri) e Isola (2.024 metri).
LE TAPPE ITALIANE
Tappa 1 (29/06): Firenze – Rimini (206 km)
Tappa 2 (30/06): Cesenatico – Bologna (200 km)
Tappa 3 (01/07): Piacenza – Torino (229 km)
Tappa 4 (02/07): Pinerolo – Valloires (138 km)
TUTTE LE ALTRE TAPPE
Tappa 5 (03/07): Saint-Jean-de-Maurienne – Saint-Vulbas (177 km)
Tappa 6 (04/07): Maçon – Dijon (163 km)
Tappa 7 (05/07): Nuits-Saint-Georges – Gevrey-Chambertin (25 km, crono)
Tappa 8 (06/07): Semur-en-Axois – Colombey-les-Deux-Eglises (176 km)
Tappa 9 (07/07): Troyes – Troyes (199 km)
Tappa 10 (09/07): Orléans – Saint-Amand-Montrond (187 km)
Tappa 11 (10/07): Evaux-les-Bains – Le Lloran (211 km)
Tappa 12 (11/07): Aurilla – Villeneuve-sur-Lot (204 km)
Tappa 13 (12/07): Agen – Pau (171 km)
Tappa 14 (13/07): Pau – Saint-Lary-Soulan (152 km)
Tappa 15 (14/07): Loudenvielle – Plateau de Beille (198 km)
Tappa 16 (16/07): Gruissan – Nimes (187 km)
Tappa 17 (17/07): Saint-Paul-Trois-Chateaux – Superdèvoluy (178 km)
Tappa 18 (18/07): Gap – Barcelonette (179 km)
Tappa 19 (19/07): Embrun – Isola 2000 (145 km)
Tappa 20 (20/07): Nizza – Col de la Couillole (133 km)
Tappa 21 (21/07): Montecarlo – Nizza (34 km, crono)
Per chiudere un’edizione storica, che presenterà oltre 52.000 metri di dislivello, 11.000 in più del Giro d’Italia che si è concluso da poco, ci sarà la prima conclusione del Tour lontano da Parigi. Tutta colpa dei Giochi Olimpici, che si apriranno proprio a Parigi il 26 luglio, cinque giorni dopo la conclusione del Tour. Nell'edizione 111 infatti, sarà Nizza ad accogliere gli eroi della corsa ma non lo farà con una tappa normale bensì con una cronometro di 33,7 che prenderà il via da Montecarlo e si concluderà sulla Promenade des Anglais dopo aver chiesto ai corridori di spendere le loro ultime energie salendo a La Turbie e affrontando il Col d’Eze.
Il protagonista, come non ricordarlo potrebbe, anzi dovrebbe essere Tadej Pogacar che dopo aver dominato il Giro d'Italia, punterà alla doppietta in terra di Francia (e Italia), un’edizione carica di storia che promette di esserlo altrettanto dal punto di vista agonistico, con il campione sloveno, numero uno del ciclismo mondiale ci sarà il meglio del mondo: in ordine sparso e con compiti e obiettivi differenti, avremo al via Philipsen, Jakobsen, Groenewegen, Pedersen, De Lie e Girmay tra le ruote veloci; Van der Poel, Mohoric, Gaudu, Kung, Pidcock, Gregoire, Cort Nielsen, Jorgenson, Bardet tra i probabili attaccanti; Roglic, Evenepoel, Vingegaard, Carapaz, Hindley, Vlasov, Ayuso, Almeida, Adam Yates, Thomas, Bernal, Mas, Simon Yates che sono tutti uomini da classifica, anche se alcuni di loro saranno chiamati a compiti di gregariato di lusso; Bettiol e Ciccone saranno invece le due carte migliori per il ciclismo italiano. Le squadre: La Visma Lease a Bike di Vingegaard e Van Aert, la Ineos Grenadiers di Geraint Thomas, la Uae Team Emirates di Pogacar, la Ef Pro Cycling dell'enfant du pais Bettiol, da poco diventato campione italiano: c’è solo l’imbarazzo della scelta di campioni tra le squadre World Tour che partecipano alla corsa gialla. Tutti sfileranno per le strade di Firenze.
Oltre ai due big annunciati - Pogacar e Vingegaard - gli altri sfidanti per la Maglia Gialla sono sicuramente Remco Evenepoel e Primoz Roglic. Tra le 21 tappe sono previste anche due cronometro individuali e alcuni settori sterrati per un percorso totale di 3.492 chilometri. Partendo da Firenze, i ciclisti completeranno tre tappe complete in Italia attraversando le Alpi prima di attraversare il confine francese da Pinerolo. Senza l'Alpe d'Huez e il Mont Ventoux sul percorso di quest'anno, la tappa regina è la penultima: una pedalata impegnativa di 132km da Nizza alla cima del Col de la Couillole. Negli ultimi anni, la cronometro individuale finale si è svolta il penultimo giorno e il finale è sempre stato caratterizzato da una passerella sugli Champs-Elysées, come detto però in questa edizione si finirà a Nizza, la Maglia Gialla potrebbe quindi essere decisa nell'ultimo giorno. L'ultima volta che la Grande Boucle si è conclusa con una frazione contro il tempo fu nel 1989, quando Greg Lemond ribaltò un distacco di 50 secondi nei confronti di Laurent Fignon per poi aggiudicarsi il successo finale per soli otto secondi, che rappresenta tuttora il margine di vittoria più basso nella storia dell'evento.