Il Gran Premio delle bandiere rosse

Gp Austria, contesto storico – È il campionato del mondo di F1 del 1987. Dopo 9 Gran Premi, in cima alla classifica troviamo le Williams del brasiliano Nelson Piquet e dell’inglese Nigel Mansell. Il due volte campione del mondo Piquet, con sole 2 vittorie, ma con ben cinque secondi posti, mantiene a distanza il compagno di scuderia Nigel Mansell di ben 18 punti.

Al Gran Premio di Ungheria, il pilota brasiliano della Lotus, Ayrton Senna, annuncia l’addio alla storica scuderia inglese per approdare, nel 1988, in un’altra scuderia britannica, la McLaren, dove affiancherà il due volte campione del mondo Alain Prost. Sembra che sia stato proprio quest’ultimo a consigliare alla McLaren di ingaggiare il talento brasiliano. Fu il primo atto di una rivalità che elevò la F1 ai livelli della cultura pop.

Gp Austria 1987 – Il circuito: l’”Österreichring”

L’Österreichring, oggi conosciuto come “Red Bull Ring”, ha ospitato dal 1970 al 1987 i Gran Premi d’Austria di F1. Costruito in un catino naturale (dalle colline si può ammirare tutto il circuito), ha subito molte variazioni nel corso degli anni. Inizialmente era lungo 5,911 km con 16 curve ed era una delle piste più veloci e più pericolose del mondiale di Formula 1.

Nel 1977, al circuito viene aggiunta una chicane, la “Hella-Licht”, poco dopo il rettilineo del traguardo, aumentando la lunghezza di 30 metri a 5,941 km e portando le curve da 16 a 18.

Il Gran Premio d’Austria 1987

Il Gran Premio d’Austria si apre subito con il pauroso incidente del pilota svedese della McLaren, Stefan Johansson. Mentre questi percorreva a tutta velocità la carreggiata, un cervo, proveniente dai boschi a ridosso del tracciato, invase la pista. Il pilota svedese non poté evitarlo e lo investì. La sospensione della sua monoposto si ruppe e impattò contro le barriere. Per Johansson, fortunatamente, solo una costola rotta.

Alla fine delle qualifiche, le due Williams di Piquet e Mansell dominano la prima fila con la Ferrari dell’eroe di casa, Gerhard Berger, terzo.

il gran premio delle bandiere rosse

Il caos alla partenza del Gp d’Austria 1987

Alla domenica della gara avvengono dei pericolosi incidenti, tutti allo spegnimento dei semafori. Alla prima partenza, la Zakspeed di Martin Brundle urta le barriere. Nel caos scatenato dall’incidente di Brundle, le due Tyrrell di Jonathan Palmer e Philippe Streiff vanno al contatto, coinvolgendo anche la Ligier di Piercarlo Ghinzani. La direzione di gara espone la prima bandiera rossa per permettere ai commissari di rimuovere le vetture incidentate e mettere in sicurezza il tracciato.

Alla seconda ripartenza avviene l’incidente più grave. Il ferrarista Berger esitò all start nel tentativo di passare la Williams di Mansell, innescando così un incidente a catena. La Arrows di Eddie Cheever, nel tentativo di evitare la Ferrari dell’austriaco, collide con la Brabham di Patrese, che a sua volta viene tamponata dalla McLaren di Johansson. All’incidente, poi, si aggiungono la Zakspeed di Brundle e la Tyrrell di Palmer.

Altri piloti non riescono a evitare il caos, cosicché Ghinzani, Alex Caffi, Ivan Capelli, Philippe Alliot, Christian Danner, Philippe Streiff e Pascal Fabre vengono coinvolti nell’incidente. La direzione gara diramò una seconda bandiera rossa. Tutte le auto protagoniste dell’incidente furono comunque in grado di prendere parte alla terza ripartenza.

Alla terza ripartenza solo qualche piccolo intoppo, ma la gara prenderà finalmente il via. La vittoria va alla Williams dell’inglese Nigel Mansell, la quarta in campionato, la sua undicesima in carriera, con alle spalle il compagno di squadra Piquet. Terzo l’italiano della Benetton, Teo Fabi. Le due Williams doppiarono tutte le auto arrivate al traguardo.

Fu il primo Gran Premio con due bandiere rosse. Il suo record durò fino al Gran Premio d’Australia del 2023, dove ci furono ben tre bandiere rosse.

il gran premio delle bandiere rosse

La vettura di Stefan Johansson impatta con un cervo durante il Gp d’Austria 1987

Gp Austria 1987 – Conseguenze

Il Gran Premio d’Austria del 1987 fu l’ultimo Gran Premio ad essere tenuto all’”Österreichring” in quella configurazione, che aveva ancora di più evidenziato i problemi di sicurezza del tracciato austriaco, e fu abbandonato dalla F1 per 10 anni.

La F1 ritornò sul tracciato austriaco nel 1997 in una nuova versione progettata dall’architetto tedesco Hermann Tilke che ricalcava la precedente, ma accorciandola, anticipando la prima curva e collegando la parte superiore del tracciato con una lunga bretella.

Il nuovo “Österreichring”, rinominato “A1-Ring” per motivi di sponsor, fu ridotto di ben 1,623 km portandolo agli attuali 4,318 km con 10 curve: 7 a destra e 3 a sinistra.

Dopo il Gran Premio d’Austria del 2003, la F1 abbandonò l’A1-Ring. Nel 2004, la Red Bull acquistò il tracciato austriaco. Dopo numerose peripezie, il circuito rimase in stato di abbandono.

Nel 2008 si avviarono i primi lavori di ammodernamento che si conclusero nel 2010 e il 15 maggio fu inaugurato. La FIA omologò il tracciato come di Grado 1, livello che permette di ospitare la F1.

Dal 2014 ad oggi ospita la F1. Nel 2020 ha aperto il campionato del mondo con due Gran Premi: quello d’Austria e quello di Stiria, la regione geografica dove si trova il tracciato. Nel 2021, ospitò ancora i due Gran Premi sopra citati. Nel 2023 è stato annunciato il rinnovo del contratto per ospitare la F1 fino al 2030.

Crediti foto: F1

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