Fenomeno fanfiction. Gli amati personaggi “riscritti“ e messi in Rete: "Uno spazio di libertà"
Non importa essere familiari con EFP o Fanfiction.net per sapere che esiste il genere della fanfiction. Nate tra gli anni ‘60 e ‘70 come subcultura, le fanfiction sono un tipo di narrativa scritto da fan di un libro, un film, una serie, una celebrità. Sono storie inventate su personaggi fictional o esistenti, oppure rivisitazioni di opere originali. Affermatasi e cresciuta esponenzialmente grazie a Internet, la comunità di chi legge e scrive fanfiction oggi conta oltre cento milioni di persone nel mondo. Nonostante ciò, le fanfiction sono ancora circondate da stigma e pregiudizi, e non vengono considerate seriamente un genere letterario. Come mai? Rispondono Jean-Claude, Kaoru e Steve, pseudonimi di tre ragazze italiane trentenni, autrici del podcast Fanfriction su Spotify, dove “si leggono a vicenda fanfiction brutte”, ma non solo.
Come molte persone, Jean-Claude Kaoru e Steve hanno scoperto le fanfiction durante l’adolescenza, principalmente perché ricercavano storie e personaggi diversi da quelli della letteratura e dei media mainstream. "Nel 2005/2006 non c’era così tanta rappresentazione queer – spiega ad esempio Jean-Claude – per capire me stessa e quello che ero, ho dovuto cercare altro, e l’ho fatto su Internet. Così ho scoperto le fanfiction". Negli anni in cui Jean-Claude Kaoru e Steve sono cresciute, i personaggi principali della letteratura e del cinema erano tutti "fatti con lo stesso stampino" – così le fanfiction rappresentavano per loro una dimensione alternativa, più libera e diversificata. "C’è sempre stata una spinta nel voler cambiare le storie che ci piacevano – spiega Kaoru – Ai tempi dell’adolescenza si provava vergogna nel fare una cosa del genere, era considerato qualcosa da ‘gente strana’, come leggere i manga".
Per questo ci sono così tante fanfiction su Harry Potter, per esempio: ha un seguito immenso, ma è stato scritto negli anni Novanta ed è pieno di stereotipi. "Su Internet – dice Steve – trovavo storie che si incrociavano con le tematiche di cui volevo sentir parlare. Era un modo per avere la letteratura a mia misura". "Abbiamo sempre letto e discusso insieme libri brutti, fanfiction brutte – spiega Kaoru – Siamo in tre e abbiamo idee diverse, quindi possiamo avere una conversazione a riguardo che può essere interessante da ascoltare".
Così è nato Fanfriction, senza l’intento di giudicare la storia o chi l’ha scritta, ma semplicemente per divertirsi e far divertire. Hanno scelto di fare il podcast usando degli pseudonimi: "Quando metti una maschera puoi essere molto più autenticamente te stessa", spiega Jean-Claude. "È anche più facile affrontare la lettura delle nostre fanfiction e le critiche annesse" aggiunge Steve, spiegando che utilizzare i nickname è un modo per distinguere lo spazio di dialogo per il podcast dal loro spazio di conversazione privato. Da quando, l’anno scorso, hanno dedicato un episodio a testa alla lettura e al commento delle fanfiction scritte da loro, molte persone hanno iniziato a scrivergli, proponendogli la propria fanfiction per il podcast.
In molti quindi leggono e scrivono fanfiction: come mai allora non vengono prese seriamente come genere letterario? "Perché le scrivono le donne – risponde Jean-Claude – la maggior parte almeno. Nella storia della letteratura, tutto ciò che è scritto da donne è sempre stato considerato automaticamente inferiore".
"L’autore di Arsenio Lupin però – puntualizza Kaoru – ha scritto un romanzo che si chiama Arsène Lupin contro Herlock Sholmes, prendendo il personaggio di Arthur Conan Doyle e utilizzandolo come nemico per il suo personaggio. Un sacco di opere sono state scritte rivisitando altre opere, magari non in maniera esplicita, ma è chiaro che c’è un’influenza".
Le fanfiction – si dice – “fanno paura” agli autori delle opere originali e alle case editrici. "Spesso accade che le fanfiction scritte su certe opere siano scritte meglio dell’opera stessa, e sono accessibili gratuitamente – spiega Steve – Inoltre è una letteratura non regolata, è libera. Fa paura alle case editrici, perché loro stanno sotto una serie di regole molto rigide basate sul profitto". Quella delle fanfiction è una “gift economy”, un sistema fuori dal capitalismo. Per Jean-Claude, Kaoru e Steve, che cos’è quindi una fanfiction? Tante cose. Un modo per scoprire sé stesse, per scavarsi dentro attraverso storie che non sono la loro; ma anche uno spazio personale libero, senza regole, dove ci sono persone che non giudicano. Non è facile trovare uno spazio così.