F1 2026: Red Bull cambia strategia e sposa la politica FIA
La F1 del futuro imminente fa discutere. Il nuovo corpus normativo presentato alla vigilia del Gran Premio del Canada (qui tutti i dettagli) ha bisogno di ulteriori passaggi. Per ora si tratta di una bozza, cosa confermata da Nicholas Tombazis, uno dei padri del testo. Il 28 Giugno ci sarà un passaggio importante nel Consiglio Mondiale del Motorsport, ma nel frattempo il dibattito tra gli addetti ai lavori impazza.
Non tutti sono soddisfatti di quanto la FIA ha mostrato. Restano punti oscuri e non meglio definiti e il tempo stringe visto che si potrà iniziare a lavorare sulle vetture 2026 tra cinque mesi. In questa fase, come spesso accade, si muove la lotta politica in “background” con i vari soggetti a far pressione per far passare la propria visione delle cose provando a garantirsi un vantaggio importante quando si affronta uno stravolgimento della siffatta portata.
In questa lotta strisciante di cui restiamo spesso all’oscuro dobbiamo nutrirci di segnali che vanno interpretati. Ebbene, Christian Horner ha espresso fiducia nei confronti della FIA; un endorsement importante che potrebbe dire quanto la Red Bull sia soddisfatta della strada intrapresa dal legislatore.
Il team principal della Red Bull è sembrato quasi volersi affrettare nel dare il suo sostegno all’organo di governo della Formula Uno. Molti hanno espresso riserve sulle nuove modalità operative delle vetture 2026.
La power unit Honda installata sulla Red Bull
F1 2026: Red Bull punta a cambiare il bilanciamento della potenza delle power unit
Le vetture beneficeranno di nuovissimi sistemi di aerodinamica attiva. Il meccanismo, in “Z-Mode”, prevede che le ali siano nella posizione standard, quindi che possano produrre carico. È questa la fase della curvatura. Sui rettilinei, invece, i piloti saranno in grado di passare alla “Modalità X”, una configurazione a bassa resistenza aerodinamica progettata per massimizzare la velocità e l’efficienza.
Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto della FIA, stimolato sulla questione, aveva detto che c’è la possibilità di cambiare il bilanciamento del motore per aumentare le prestazioni. Questa è la posizione di Horner che in passato si è lamentato della nuova partizione 50-50 tra elettrico ed endotermico.
L’apertura del manager inglese mira a modificare questo bilanciamento che secondo Red Bull favorirebbe altri costruttori. “Ce n’è sempre uno che non vuole cambiare nulla“, ha detto Horner forse riferendosi alla Mercedes che in passato si è mostrata inflessibile, quasi dogmatica, su questo punto.
“Questo dipende dalla FIA. Non è mai troppo tardi: hanno tutte le conoscenze e tutte le simulazioni. Penso che si debba guardare a ciò che è meglio per la Formula 1, a ciò che produrrà le migliori gare. Fidatevi di loro (FIA FOM) per fare le scelte giuste visto che hanno tutte le conoscenze per sapere cosa fare“.
Chris Horner e Mohammed Ben Sulayem si incontrano nel paddock di Sakhir
Horner, evidentemente, sta mettendo in atto la sua strategia politica che non è votata all’aggressione, ma al “convincimento morbido”. Meglio farsi alleato chi è chiamato a deliberare piuttosto che metterlo in costante stato d’accusa. La politica dell’aggressività non ha pagato, oggi si punta a lavorare ai fianchi per ottenere il proprio tornaconto. Ma c’è da vedere cosa ne pensano gli altri costruttori.
Crediti foto: F1