Maria Basso morta per un piatto di spaghetti: il mistero dei due testamenti in pochi giorni e l'eredità lasciata alla nipote accusata di omicidio
Maria Basso morta per un piatto di spaghetti: il mistero dei due testamenti in pochi giorni e l'eredità lasciata alla nipote accusata di omicidio
Due testamenti, di cui uno con una firma tremolante e uno non firmato per mancanza di forze, portati dal notaio nel giro di pochi giorni e con cui Maria Basso, 80enne di Asiago, voleva lasciare tutti i suoi averi alla cugina siciliana, prima, e a Paola Pepe, la figlia di questa, poi, prima di morire improvvisamente, uccisa da un piatto di spaghetti che non avrebbe potuto mangiare e che proprio la nipote le ha servito. Per questo la procura di Catania ha indagato Pepe per circonvenzione di incapace e omicidio aggravato. In attesa del processo che si aprirà a Catania l'8 luglio, come riporta il Corriere, i due testamenti sono gli atti su cui si baserà l'accusa.
Il trasferimento in casa di cura e la morte misteriosa
Maria Basso, 80enne ormai non più autosufficente, era una funzionaria della Farnesina in pensione che, grazie ai risparmi di una vita, aveva accumulato un tesoretto da di mezzo milione. A dicembre 2022 era sparita improvvisamente dalla casa di riposo Giovanna Maria Bonomo di Asiago e portata da alcuni parenti siciliani, che si erano riavvicinati a lei solo nell'ultimo periodo, in una struttura ad Aci Castello senza avvisare i parenti e diretti eredi vicentini. Quindici giorni dopo il trasferimento, il 16 dicembre, Maria è morta per colpa «dell'ingestione avvenuta cinque giorni prima di cibi solidi, per lei fortemente dannosi a causa delle patologie da cui era affetta, che le consentivano di nutrirsi solo attraverso cibi omogeneizzati».
Il progetto criminale della pronipote, ricostruisce la Procura di Catania, sarebbe stato «portato avanti facendo dapprima sottoscrivere all'anziana una procura generale anche per il compimento di atti di straordinaria amministrazione» in favore della madre di Paola Pepe. E proseguito, poi, il 9 dicembre del 2022, «facendo sottoscrivere un testamento pubblico con cui, revocata ogni precedente disposizione, istituiva quale unica erede universale» proprio Pepe. Il notaio Giuseppe Balestrazzi nel suo verbale prende atto che Maria Basso non è nelle condizioni nemmeno di prendere una penna in mano per «difficoltà e grave debolezza degli arti».