Nella promozione di Avellino c’è anche il pesarese Giunta
Nella promozione di Avellino c’è anche il pesarese Giunta
C’è anche un pesarese nel roster di Avellino che si è ripresa la serie A dopo un lungo purgatorio durato cinque anni. Simone Giunta, classe 2000, play-guardia sfornato dal vivaio della Vuelle è stato in campo 17’ nella gara5 che ha ribaltato una serie iniziata malissimo, con Montecatini avanti 2-0. "La cosa pazzesca - racconta Simone, ancora incredulo - è che l’abbiamo fatto per due volte. Avevamo iniziato sotto 0-2 anche con la Pielle Livorno in semifinale, poi abbiamo impattato in casa sfruttando un fattore campo da vecchi tempi, e sbancato nella bella il campo dei toscani. Impresa poi ripetuta contro Montecatini. Davvero non pensavo che avremmo avuto le energie per rifarlo di nuovo". Seguiti da oltre 200 tifosi irpini che hanno fatto l’inferno: "Sì, la gente aspettava questa promozione da tempo, ma durante il campionato l’entusiasmo non era propriamente alle stelle, poi con l’inizio dei playoff il PalaDelMauro è diventato un fortino inespugnabile. E domani sera ci sarà una festa che coinvolgerà tutta la città, poi nel week-end tornerò a Pesaro".
Il suo modello è il fratello maggiore Federico, di otto anni più grande, di cui ha seguito le orme: "Ricordo il suo primo anno fuori casa, a Mantova, andavamo a vederlo e pensavo dentro di me che avrei dovuto fare lo stesso per maturare. Non mi sbagliavo. Dopo un primo anno a Senigallia, ho spiccato il volo: non è la stessa cosa abitare a casa e fare avanti-indietro per allenamenti e partite o trasferirti veramente. A Bisceglie e Sala Consilina, sempre in serie B, mi sono fatto le ossa, poi il mio procuratore Paolo Palucci, pesarese come me, mi ha trovato questa opportunità in una società con grande tradizione. Col cambio del coach avevo perso un po’ di minutaggio che nei playoff mi sono riconquistato. Ora è una soddisfazione enorme pensare a quello che abbiamo fatto".
Un messaggio anche per i tanti ragazzi che, all’uscita dai vari settori giovanili, cercano la loro strada: "Crederci fino in fondo, perché il lavoro e i sacrifici pagano: prima di questa stagione non avrei mai pensato di raggiungere un obiettivo così. Devo ringraziare anche la mia famiglia che mi ha sempre spronato a non mollare nei momenti difficili". E adesso, chissà che non gli tocchi di incontrare Pesaro da avversario: "Sarebbe bellissimo, vorrebbe dire essere confermato. Anche se il mio sogno, un giorno, è proprio quello di giocare nella Vuelle dove sono cresciuto e ho imparato i fondamentali di questo gioco grazie agli allenatori che ho avuto. Con quelli e la tigna pesarese te la puoi cavare ovunque".
Elisabetta Ferri