Salta incontro sui migranti a scuola, bufera in Friuli Vg
Salta incontro sui migranti a scuola, bufera in Friuli Vg
TRIESTE - L'assessore regionale all'Istruzione, Alessia Rosolen, non ha dubbi. Si è trattato una imboscata, "portata avanti da una associazione - spiega - che non ha nulla di istituzionale, non riconosciuta come interlocutore e schierata". Ovviamente lo "schieramento" è dalla parta opposta rispetto alla quale milita l'assessore che politicamente rappresenta Fratelli d'Italia. Ieri è scoppiato il bubbone, con una nota inviata dall'Ufficio rifugiati Onlus che ha segnalato, pur senza mai dirlo apertamente, un "atto di censura" da parte della Regione Fvg su una iniziativa dell'Ics, il Consorzio italiano di solidarietà, l'associazione messa nel mirino dalla Rosolen.
I FATTI
In pratica la dirigenza della scuola media triestina Italo Svevo aveva organizzato un incontro sui migranti e aveva invitato a parlare ai ragazzi di seconda e terza media, un cooperante dell'Ics che aveva deciso di portare in classe un migrante in modo che raccontasse la sua storia. Ieri l'istituto scolastico ha deciso di bloccare l'iniziativa. Perché? A rispondere l'Ufficio rifugiati Onlus. «La decisione della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia di richiedere un approfondimento all'Ufficio scolastico regionale riguardo l'incontro programmato all'Istituto Italo Svevo sul tema delle migrazioni, desta sconcerto e preoccupazione. Tale intervento, infatti, come riportato nella nota della Giunta regionale, ha avuto quale conseguenza l'annullamento dell'incontro da parte della scuola stessa. Tale incontro prevedeva l'ascolto diretto di testimonianze presentate da chi è coinvolto in prima persona nei percorsi migratori e contemplava la possibilità di fornire dati, esperienze e resoconti di esperti sulle migrazioni e di razzismo».
LA REPLICA
Non si è fatta attendere la replica dell'assessore Alessia Rosolen. «Credo sia sacrosanto mettere correttamente le carte in tavola partendo da due punti fondamentali. Il primo: la sottoscritta non ha chiesto alcun approfondimento sull'iniziativa della scuola all'ufficio scolastico regionale. Secondo, nè in questa occasione, nè in altre, non ho mai esercitato censure nei confronti di iniziative di alcun genere. I fatti - va avanti l'esponente della giunta Fedriga - sono andati in maniera ben diversa. Quando ho visto l'iniziativa che aveva messo in campo la direzione della scuola, insieme al collega alla Sicurezza (Pierpaolo Roberti, Lega ndr) abbiamo scritto una nota pubblica, politica, che rivendico. Perché - ci siamo chiesti - a quell'incontro non era stata invitata una Istituzione? Non dico la Regione, ma la Questura, la Prefettura, la Caritas, tutti interlocutori sul fronte della questione migranti. In più - carica - perché far gestire l'incontro con ragazzini di 12, 13 anni da una associazione schierata, militante e non riconosciuta?
E poi perché invitare un migrante, senza far sapere chi fosse, uno sconosciuto che avrebbe potuto essere chiunque. Ecco, questo abbiamo fatto. Una nota pubblica ribadendo una posizione politica. Ovviamente non abbiamo inviato nulla all'Ufficio scolastico regionale. Aggiungo che a sollecitare la nota erano stati anche diversi genitori dei ragazzi e alcuni insegnanti dello stesso istituto. Ieri - conclude l'assessore - abbiamo ricevuto dalla scuola media Svevo una lettera in cui si diceva che l'auditorium nel pomeriggio sarebbe stato occupato dalle prove per la recita del giorno successivo e quindi l'incontro sulle migrazioni non si sarebbe tenuto. Per questo credo che fosse tutto già preparato».