Superbonus, il decreto è legge: via libera alla Camera. Dallo "spalma-crediti" ai controlli anti-frode: ecco cosa cambia. Tutte le misure
Superbonus, il decreto è legge: via libera alla Camera. Dallo "spalma-crediti" ai controlli dei Comuni: ecco cosa cambia
Il decreto Superbonus è legge: via libera dell'Aula della Camera. I sì sono stati 150, i no 109. Il provvedimento aveva già ricevuto il via libera dal Senato il 16 maggio. Montecitorio ha così licenziato, senza correzioni rispetto a quelle apportate dal Senato in prima lettura, il decreto legge che chiude di fatto la stagione dei bonus edilizi basati su cessione del credito e sconto in fattura con un'ulteriore stretta all'esercizio delle due agevolazioni fiscali.
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Lo "spalma-crediti"
Tra le modifiche apportate al testo nel corso dell’esame al Senato figurano quelle disposte con l’emendamento dell’Esecutivo che introducono, tra l’altro, il cosiddetto "spalma-detrazioni" da quattro a dieci anni per le spese legate ai bonus edilizi sostenute dal gennaio 2024 (con effetto, quindi, retroattivo), insieme allo stop da gennaio 2025 alla compensazione per banche e assicurazioni dei crediti da bonus edilizi con i contributi Inps e Inail.
Plastic tax e sugar tax
Sempre dal governo è arrivato lo slittamento dell’entrata in vigore della plastic tax proroga dal 1 luglio 2024 al 1 luglio 2026 (mentre è dovuto a proposte di modifica bipartisan lo slittamento per la sugar tax dal 1 luglio 2024 al 1 luglio 2025.
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Controlli anti-frode e Cilas "dormienti"
Ancora a seguito delle modifiche parlamentari è stata affidata ai Comuni la possibilità di effettuare controlli anti-frode nell’applicazione delle agevolazioni fiscali edilizie (trattenendo fino al 50% di quanto recuperato).
Il provvedimento peraltro prosegue nel suo impianto originario, sostanzialmente confermato nel passaggio parlamentare, lungo il percorso avviato nel 2023 orientato a restringere il perimetro dei soggetti che possono ricorrere allo sconto in fattura o cessione del credito. Dal divieto generalizzato risultano ora esenti ex-Iacp, Onlus e cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
Mentre con lo stop alle cosiddette Cilas ‘dormienti’, le richieste di intervento edilizio antecedenti al 16 febbraio dell’anno scorso cui non hanno fatto seguito interventi fatturati, si blocca la possibilità di utilizzare il superbonus.
Aree terremotate e Onlus
Resta tuttavia confermata l’applicazione di questa misura nelle aree terremotate. E oltre ai 400 milioni stanziati per fare fronte ai costi derivanti dai lavori effettuati negli gli immobili nelle aree del cratere del 2009 e del 2016, se ne sono aggiunti altri 35 per il 2025 nel corso dell’esame in Senato, attraverso un fondo che fa riferimento agli immobili di tutti i Comuni danneggiati dai sismi successivi al 2009.
Un ulteriore fondo di 100 milioni di euro riguarderà le Onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale che non sono ancora iscritte nel registro del Terzo settore.
Viene poi esclusa l’applicabilità della ‘rimessione in bonis’ rispetto al termine del 4 aprile scorso relativo all’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle entrate. Così come non potranno ricorrere alla compensazione dei crediti edilizi i contribuenti destinatari di ruoli esecutivi.
Tra le misure "extra-Superbonus" ha trovato spazio nel Dl anche un sostegno per l’accesso al credito nei territori dell’Emilia -Romagna, Toscana e Marche colpiti dalle alluvioni del maggio 2023.