Emanuela Orlandi, il primo giudice del caso: «Lei e Mirella Gregori sono state sacrificate. Il Vaticano non è così coinvolto». Il mistero dell'americano
Emanuela Orlandi, il primo giudice del caso: «Lei e Mirella Gregori sono state sacrificate. Il Vaticano non è così coinvolto». Il mistero dell'americano
Vatican Girl, il caso non si è mai chiuso, anzi, emergono duovi dettagli. Sono diverse le novità riscontrate durante l'audizione (27 giugno, ndr) in Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, della ex magistrata, Adele Rando. L'audizione, su richiesta della stessa Rando, è stata interamente secretata. Rando si è occupata dal '90 al '96, e ha indagato sulla pista russo tedesca, su quella dei Lupi grigi ed anche sull'ex gendarme, Raul Bonarelli.
Il sacrificio
«Ci sono elementi che inducono fondatamente a ritenere che le due ragazze sono state sacrificate a qualche cosa di incredibile ma che si può definire ragion di Stato. Io ritengo che ci si trovi, come ebbe a dire Giovanni Paolo II nell'abitazione della famiglia Orlandi, davanti a un intrigo internazionale». Lo afferma Ilario Martella, primo giudice istruttore dal 1985 al 1990 dei casi Orlandi e Gregori nel corso dell'audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, presieduta dal senatore Andrea De Priamo.
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L'arma di distrazione di massa
Secondo Martella i due rapimenti avevano come scopo «la distrazione» dell'opinione pubblica dalla Bulgaria, nel mirino per l'attentato a Giovanni Paolo Il.
«Per me l'attentato al Papa è un punto di partenza» afferma Ilario Martella aggiungendo che è «emerso che sin da 1982 la Bulgaria era molto preoccupata di poter essere coinvolta nell'attentato al Papa». Martella, che ha indagato sull'attentato al Papa, ha ricordato le indagini sul caso del bulgaro Antonov e ha aggiunto che il collegamento con i casi Orlandi e Gregori è che si voleva «determinare una disattenzione totale» e una «sorta distrazione di massa. E chi poteva porre in essere una simile operazione? Non era certo una cosa di bassa manovalanza tipo la banda della Magliana ma serviva che le cose venissero fatte con altissima qualitàprofessionale», da un'organizzazione «quale era la Stasi all'epoca». «Questa operazione di distrazione di massa doveva fare in modo di creare episodi su cui attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica», ha proseguito Martella.
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La voce dell'americano
«Io credo che le due ragazze, come avviene normalmente nei sequestri, vengono dopo breve tempo sacrificate. Non c'è maggior pericolo che rimanga in vita una persona che potrebbe essere testimone fondamentale della vicenda». Lo afferma Ilario Martella aggiungendo che poi «si sono serviti di documenti, di vestiti» ma ne hanno preso nota prima per usarli dopo «facendo credere alle famiglie (di Emanuela e Mirella ndr) che erano in vita ma era una tragica presa in giro». Secondo Martella i casi di Emanuela e Orlandi sono collegati: «Chi telefonò nel bar di Gregori risulta abbia la stessa voce dell' "americano', ci sono connessioni che «fanno ritenere che i due episodi siano collegati».
Secretata Anna Lisa Martella
Anna Lisa Martella, figlia del giudice istruttore Ilario Martella, è stata ascoltata in modalità secretata davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. L'audizione della figlia del giudice si è svolta subito dopo quella del padre, primo giudice istruttore dal 1985 al 1990 dei casi Orlandi e Gregori. È stata la stessa Anna Lisa Martella a chiedere di essere sentita in modalità segreta.
Il Vaticano
«Io credo che il Vaticano, anche se ha una responsabilitànel non aver dato molto aiuto ai giudici italiani, non sia poi tanto coinvolto». Lo afferma Ilario Martella, primo giudice istruttore dal 1985 al 1990 dei casi Orlandi e Gregori nel corso dell'audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. Secondo Martella avendo «Giovanni Paolo II parlato di intrigo internazionale degli elementi ci devono essere». «Io penso che in Vaticano ci sia un dossier», prosegue Martella aggiungendo inoltre: «Sarei felice se intervenisse l'attuale pontefice e, rifacendosi a quello che ha detto il predecessore, spiegasse se anche lui è convinto dell'intrigo internazionale».
Il ruolo di Marco Accetti
In premessa Martella ha parlato anche di Marco Accetti che si autoaccusò di aver partecipato ai rapimenti delle due ragazze. «Si è trattato di una meschina messinscena» e «sia pure dopo molte udienze che si potevano anche evitare, si è dimostrata la sceneggiata del soggetto», ha detto inoltre Martella riferendosi a Marco Accetti. «Marco Accetti sappiamo bene che è un personaggio che ha fatto perdere molto tempo alla procura di Roma», sottolinea Martella secondo il quale dal punto di vista giudiziario nei suoi confronti c'è stata una «eccessiva bontà".