F1, Lorenzo Bandini: un uomo e il suo sogno

Lorenzo Bandini nasce il 21 dicembre del 1935 a Barca, città ribattezzata “Barce” dai coloni italiani in Libia ed oggi chiamata al-Marj. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale la famiglia Bandini dovette abbandonare l’Africa e ritornare in Italia. Dopo aver perso il padre (iscrittosi al Partito Fascista Repubblicano) durante la guerra civile italiana, la madre di Bandini decide di stabilirsi con la prole a Reggiolo dove il giovane Lorenzo studiò in un istituto professionale e si avviò nell’attività di meccanico.

Lorenzo Bandini: gli esordi

A 15 anni Bandini si trasferisce a Milano dove iniziò a lavorare come meccanico. È qui che il ragazzino si appassiona alle auto e al mondo dei motori. Il 20 giugno del 1956, a 20 anni, Bandini fa il suo esordio nel motorsport nelle gare locali. Con la FIAT 1100 del suocero debutta nella corsa Castell’Arquato-Vernasca. Concluse 15° in classifica.

Nello stesso anno arrivarono altri risultati molto più incoraggianti: due podi, un 2° posto alla Lessolo-Alice ed un 3° nella gara in salita della Pontedecimo-Passo dei Giovi. L’anno successivo arrivò un ulteriore secondo posto alla Garessio-Colle San Bernardo.

Nel 1958 arrivò la prima vittoria. Accadde con una Lancia Appia coupé Zagato alla Mille Miglia, nella classe 1100 Gran Turismo Preparato. Da lì in poi Bandini non si fermerà più ed inanellerà numerose vittorie nelle gare locali ed internazionali. Il sogno però, era quello di sfrecciare a bordo di un’auto in F1.

Nel 1961, sul circuito di Monza, la Ferrari mise a disposizione una monoposto su un’iniziativa presa dalla FISA per dare un’opportunità ai giovani piloti di poter entrare in F1. Bandini fu scartato dalla Ferrari che scelse un altro pilota italiano talentuoso, quel Giancarlo Baghetti che esordirà nella massima serie.

Bandini fu comunque scelto da Mimmo Dei, patron della Scuderia Centro Sud, ed il suo sogno di correre in F1 si realizzò.

Lorenzo Bandini: il debutto in Formula 1

Lorenzo Bandini esordì al Gran Premio del Belgio sul vecchio tracciato di Spa-Francorchamps con la Scuderia Centro Sud a bordo della Cooper T53 con motore Maserati. L’auto è poco performante e Bandini, all’esordio in qualifica, si piazzerà al 17° posto su 25 partecipanti, a quasi 20 secondi dal primo, il pilota americano della Ferrari, Phil Hill.

Il giorno dopo, in gara, al 20° giro, è costretto al ritiro a causa di un guasto al cuscinetto della ruota.

La Scuderia Centro Sud non prese parte al Gran Premio di Francia e ritornò in F1 al Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Aintree, a Liverpool.

La Cooper di Bandini si qualificò 21^ su 30 partecipanti a quasi 5 secondi dal primo, ancora Phil Hill della Ferrari.

Il giorno dopo, in gara, per la prima volta Bandini vide sventolare la bandiera scacchi concludendo 12° su 17 partecipanti arrivati al traguardo. Chiuse a quattro giri dal vincitore, il tedesco Wolfgang von Trips su Ferrari.

Al successivo Gran Premio di Germania, al Nürburgring, in qualifica si isserà fino al 19° posto su 27 piloti, a 40 secondi dalla pole di Phil Hill. Il giorno dopo, in gara, al decimo giro, il motore Maserati della sua Cooper alzerà bandiera bianca e il pilota italiano sarà costretto al ritiro.

Al Gran Premio seguente, in Italia, a Monza, la Cooper di Bandini si porterà al 21° posto in qualifica su 32 partecipanti, a 11 secondi dal poleman Wolfgang Von Trips su Ferrari.

In gara, il giorno dopo, Bandini ottiene il suo miglior risultato. Grazie ad una prestazione superba e ai numerosi ritiri, la Cooper motorizzata Maserati si posizionerà ottava in classifica a 2 giri dal vincitore Phil Hill.

La Scuderia Centro Sud non prenderà poi parte all’ultimo Gran Premio, quello degli Stati Uniti d’America. Così Bandini concluse il suo primo anno in F1. A dicembre il “Drake” gli offre l’opportunità di correre per la Ferrari.

f1, lorenzo bandini: un uomo e il suo sogno

North American Racing Team: la Ferrari blu

Lorenzo Bandini: l’approdo in Ferrari 

Lorenzo Bandini debutta in Ferrari nel secondo appuntamento stagionale, al Gran Premio di Monaco, con la 156 spinta dal motore 178 1.5 V6. La Rossa in quell’annata non risulterà essere competitiva in confronto alle superpotenze britanniche. A Monte Carlo, in qualifica, Bandini strapperà una decima posizione su 22 partecipanti.

Il giorno dopo sarà uno dei pochi “sopravvissuti”: appena 5 su 16 i piloti che vedranno sventolare la bandiera a scacchi sul tortuoso tracciato. Bandini arriverà terzo ad 1 minuto e 24 secondi dal vincitore, il neozelandese Bruce McLaren a bordo della Cooper. Per Lorenzo sono il primo podio in F1 e i primi punti ridati. Un ottimo esordio con la Ferrari.

Con la Rossa prenderà parte solo ad altri due Gran Premi: quello di Germania, al Nurburgring, e a quello d’Italia. Un ritiro in Germania e un 8° posto a Monza.

Non trovando spazio nei primi Gran Premi del 1963 nella Ferrari, Lorenzo Bandini torna nella Scuderia Centro Sud partecipando ai Gran Premi di Francia, Gran Bretagna e Germania. Nel frattempo parteciperà alla 24 Ore di Le Mans con la Ferrari 250 P con al suo fianco Ludovico Scarfiotti. Vincerà dominando.

Dal Gran Premio successivo, a Monza, entrerà a far parte in pianta stabile della Ferrari fino alla sua morte. Al suo secondo debutto con la Rossa il pilota italiano si ritira al Gran Premio di casa. Al Gran Premio degli USA, a Watkins Glen, porta altri punti classificandosi 5°. In Messico, poi, sarà costretto al ritiro. All’ultimo Gran Premio, in Sudafrica, segnerà un altro arrivo a punti con un 5° posto.

Lorenzo Bandini: la prima vittoria 

Dopo una prima parte di stagione 1964 deludente prima con la Ferrari 156 e poi con la 158, al Gran Premio di Gran Bretagna il pilota italiano porta i primi punti iridati con un 5° posto. Prenderà poi di nuovo parte alla 24 Ore di Le Mans con la Ferrari 330 P accanto a John Surtees. Si classifica terzo.

I risultati vanno via via in crescendo. Al Gran Premio di Germania, al Nürburgring, va a podio con un terzo posto. Al Gran Premio successivo, in Austria, su una pista ricavata nell’aeroporto di Zeltweg, Bandini si qualifica settimo, a otto decimi dalla pole del britannico.

Il giorno dopo, in gara, è l’apoteosi. Il pilota italiano offre una prestazione mostruosa, inanellando sorpassi su sorpassi salendo fino al primo posto. Sarà la sua prima ed unica vittoria in Formula 1.

Al Gran Premio d’Italia ottiene un altro podio, un 3° posto. Negli ultimi Gran Premi, negli Stati Uniti ed in Messico, dove la Ferrari prenderà la colorazione blu della N.A.R.T. (qui la sua storia), si ritirerà a Watkins Glen e a Città del Messico porterà un altro podio: una terza piazza.  Concluderà, così, la sua miglior stagione in F1 al 4° posto, totalizzando 1 vittoria e 3 podi.

Lorenzo Bandini: gli anni bui: 1965-66

Dopo un deludente 15° posto al Gran Premio d’apertura, in Sudafrica, arriva la prima ed unica soddisfazione del 1965, a Monte Carlo, dove si innalzerà fino al secondo posto. Ma il prosieguo del campionato non sarà dei migliori. La Ferrari 1512 di Lorenzo Bandini arriverà a punti solo a Monza e a Watkins Glen, con due quarti posti.

Il Campionato Mondiale di F1 del 1966, con la Ferrari 246, si apre nel migliore dei modi: due podi consecutivi a Monte Carlo (un 2° posto) e un 3° posto a Spa-Francorchamps. Con la successiva evoluzione della Ferrari, la 312/66, al Gran Premio di Francia di Reims guadagna la sua prima ed unica pole position in carriera. Il giorno dopo, in gara, un problema all’acceleratore gli impedisce di lottare per la vittoria. Risulterà non classificato, con 11 giri di ritardo dal vincitore, l’australiano Jack Brabham sulla sua omonima monoposto.

Alla 24 Ore di Le Mans la sua Ferrari 330 P3 alzerà bandiera bianca dopo 226 giri. La storia di quella gara sarà poi trasposta al cinema nel 2019 nel film americano vincitore di 2 premi Oscar “Ford v Ferrari” (in Italia, “Le Mans ’66 – La Grande Sfida”) di James Mangold con Christian Bale e Matt Damon. L’attore italiano Francesco Bauco interpretò Bandini.

Da lì in poi guadagnerà gli ultimi suoi due punti in carriera, al Gran Premio d’Olanda, a Zandvoort, e al Gran Premio di Germania, al Nürburgring, con due 6° posti.

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Lorenzo Bandini

Lorenzo Bandini, la tragica fine: Monaco ‘67

Il 1967 per Lorenzo Bandini si apre bene con le prestigiose vittorie alla 24 ore di Daytona e alla 1000km di Monza con Chris Amon al suo fianco. La Ferrari non prese parte al Gran Premio d’apertura, in Sudafrica, ed esordì al Gran Premio successivo, a Monte Carlo.

La Ferrari 312/66 risulterà essere molto competitiva. In qualifica Lorenzo Bandini si issa fino alla 2° piazza, a 7 decimi dal poleman Jack Brabham.

L’8 maggio 1967, giorno della gara, allo spegnimento dei semafori la Ferrari di Bandini, sopravanza la monoposto di Brabham e guadagna subito la prima posizione. La vettura del neozelandese fu costretta al ritiro per problemi al motore e si formò una chiazza d’olio in mezzo alla pista. Gli inseguitori evitarono la zona scivolosa ma Bandini, al giro successivo, ignaro del pericolo, la prese in pieno: la sua Ferrari slittò.

Perse alcune posizioni  ma da lì iniziò la sua rimonta. Dai box sembrava che il pilota italiano fosse sprezzante del rischio appena corso tanto da ignorare le indicazioni dai box. Al giro 82, la tragedia.

Sul cambio di traiettoria sulla chicane del porto, il mozzo della gomma posteriore di sinistra della Ferrari di Bandini collise con una bitta per l’ormeggio delle barche nascosta da uno striscione pubblicitario della Shell. L’auto spiccò il volo e si capovolse poco più avanti dove le balle di fieno presero fuoco a causa del carburante fuoriuscito dalla vettura.

I soccorsi furono tardivi. Credendo che il pilota fosse stato scaraventato in acqua, come capitato al pilota italiano Alberto Ascari nel 1955, si tuffarono alla sua ricerca. Il principe Juan Carlos di Borbone e Giancarlo Baghetti, amici di Bandini e spettatori proprio in quel punto della pista, notando le difficoltà dei soccorritori decisero di scavalcare le recinzioni e ribaltare la Ferrari. Con orrore notarono l’amico intrappolato nell’abitacolo. Estratto dalla vettura in stato di incoscienza, fu trasportato in ospedale con una ferita alla milza ed ustioni su oltre il 60% del corpo.

Ogni tentativo per salvargli la vita fu inutile. Lorenzo Bandini spirò due giorni dopo, il 10 maggio del 1967, all’età di 31 anni. La sua carriera in F1 si conclude tragicamente, con una vittoria, una pole e otto podi. La sua morte portò polemiche e scalpore per l’insicurezza che offriva il circuito del Principato di Monaco e l’inadeguatezza dei commissari di pista.

Il papa Paolo VI, volle commemorarlo con un messaggio di cordoglio il giorno dopo la scomparsa con queste parole: […] non possiamo non dire la commozione con la quale anche noi abbiamo appreso la notizia della morte di un grande automobilista, Lorenzo Bandini, al quale mandiamo il nostro suffragio e al quale dedichiamo questo nostro incontro”.

Al funerale, celebrato a Reggiolo, presenziarono 100mila persone. La salma fu tumulata al cimitero di Lambrate, a Milano.

25 anni dopo la scomparsa del pilota ferrarista, dal 1992, l’Associazione Trofeo Bandini, nel comune di Brisighella in provincia di Ravenna, premia con il “Trofeo Bandini” le personalità di spicco della F1. Nel 2024 il pilota inglese della Mercedes George Russell è stato insignito di tale trofeo.

Lorenzo Bandini, fin da ragazzino, aveva il sogno di correre in F1, un sogno che ha realizzato con fatica e sacrificio gareggiando in qualsiasi competizione e con qualsiasi mezzo a disposizione.

Ancora oggi, Lorenzo Bandini è motivo d’ispirazione per generazioni di piloti italiani venuti dopo di lui. Per le decine e decine di competizioni vinte, in Italia e all’estero, è entrato di diritto nella storia del motorsport.

Crediti foto: F1

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