‘Slow horses’, la serie che non dovrebbe finire mai: “Gary Holdman ha detto che potrebbe andare avanti per sempre”
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Lo scrittore inglese Mick Herron, specializzato in giallo e mistero, ha già scritto nove romanzi (e cinque novelle) della serie The Slough House, la casa del pantano. Di questi romanzi tre sono stati adattati nella serie Slow horses con protagonista il premio Oscar Gary Oldman, nei panni dell’irascibile e geniale Jackson Lamb. Un agente con problemi di socialità e alcolismo, che gestisce una divisione dell’MI5 di spie perdenti, alcolizzati e disadattati (Losers, misfits and boozers canta Mick Jagger), cavalli lenti o meglio ancora brocchi, agenti che per ragioni diverse, chi professionali chi personali si sono persi.
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Su Apple tv+ dal 4 settembre arriva la quarta stagione, adattata dal quarto romanzo Spook Street, con i primi due episodi seguiti da un nuovo episodio settimanale, fino al 2 ottobre. Il quarto romanzo ha al centro una nuova avventura che si interroga su questo: cosa succede quando una vecchia spia comincia a perdere la testa? È la preoccupazione paranoica di David Cartwright, un agente dell'era della Guerra Fredda ed ex capo dell'MI5 che sta scivolando nella demenza, e alle domande a cui suo nipote, River, deve rispondere ora che la spia che lo ha cresciuto ha iniziato a dimenticare di indossare pantaloni. Ma River, lui stesso agente della Slough House, ha altre cose di cui preoccuparsi. Una bomba è esplosa nel mezzo di un affollato centro commerciale, uccidendo quaranta civili innocenti, e questo potrebbe essere solo l’inizio di una situazione di sicurezza sempre più grave. River Cartwright è interpretato da Jack Lowden, nipote di uno storico agente (Jonathan Pryce).
"Mick Herron ha scritto il nono libro e Gary ha detto che potrebbe andare avanti per sempre. Nessuno vuole vedere Gary Oldman concludere la sua carriera, quindi siamo obbligati a proseguire” ci aveva raccontato qualche mese fa lo showrunner Will Smith. Gary si immerge totalmente nel personaggio, c’è una sequenza nel primo episodio della nuova stagione in cui mangia un kebab e come lo mangia… la salsa di quel kebab è ovunque. In quel momento Gary Oldman è Jackson Lamb c’è poco da fare, si è trasformato in lui”.
“Negli anni ho lavorato con tante persone brillanti e difficili – ha raccontato Gary Oldman all’inizio di questa avventura – Non sono una spia e non conosco niente di quel mondo a parte quello che posso aver letto sui libri, ma posso immaginare che quell’ambiente attragga un po’ lo stesso tipo di persone dell’industria cinematografia e del teatro”.