Al via il Consiglio Ue, sul tavolo l'ok ai nuovi vertici. Weber: "Includere l'Italia nelle nomine"

al via il consiglio ue, sul tavolo l'ok ai nuovi vertici. weber:

Volodymyr Zelensky nella "foto di famiglia" a Palazzo Europa

Tajani: "Vogliamo che l'Italia continui a essere al centro del rafforzamento dell'Ue"

“Al Vertice Ppe ho chiesto di far rispettare il risultato delle elezioni. Abbiamo vinto e vogliamo che l'Italia continui ad essere al centro del rafforzamento dell'Ue. Forza Italia lavora perché all'Italia sia riconosciuto il ruolo che spetta ad un Paese fondatore”. Lo scrive su X il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario FI, Antonio Tajani.

Iniziato il Consiglio europeo con Zelensky, al centro i top jobs

È iniziato ufficialmente il Consiglio europeo a Bruxelles, con la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In agenda, oggi, l'Ucraina, il Medio Oriente, la Sicurezza e la difesa e il prossimo ciclo istituzionale, compresa la decisione sui top jobs.

Metsola: "Potrebbero esserci 2 o 3 gruppi di destra al Parlamento europeo"

“Le decisioni sulla composizione di Id e Ecr verranno prese settimana prossima, ma potrebbero esserci due o tre gruppi a destra all'Europarlamento, non possiamo saperlo. Potrebbero nascere anche dei gruppi a sinistra” ha detto la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola parlando alla stampa a margine del vertice Ue in corso a Bruxelles. “È difficile predire quale configurazione avranno le destre all'Eurocamera. Ecr non si è ancora costituito, dobbiamo vedere ancora come si struttureranno, e hanno fino al 4 luglio per negoziare le loro posizioni” ha aggiunto.

Il Ppe prova a fare quadrato su Ursula, si media con i Repubblicani

L'atteggiamento da tenere con l'Italia e Giorgia Meloni e gli schemi di una maggioranza a favore del bis sono stati i temi principali del vertice del Ppe tenutosi questa mattina prima del Consiglio europeo. Ma la riunione è stata anche l'occasione per fare quadrato all'interno dei Popolari sul voto che si terrà in Plenaria a luglio. Il rischio dei franchi tiratori, viene spiegato da fonti interne, appare anche alto. E la somma finale potrebbe variare, nel caso la bilancia dell'alleanza del Ppe penda troppo verso Ecr o troppo nel senso opposto, quello dei Verdi.

Non è un caso, infatti, che gli emissari di Ursula von der Leyen, a margine della riunione, hanno avuto un incontro riservato con Francois-Xavier Bellamy, tra i leader dei Republicains che non hanno scelto di seguire il presidente Eric Ciotti nell'alleanza con Marine Le Pen in Francia. Les Republicains, tuttavia, rappresentano una delle delegazioni che, già al Congresso del Ppe di Bucarest, non avevano votato von der Leyen. Sul fronte dell'accordo tra i leader sui top jobs, al termine del vertice è filtrato un certo ottimismo. “Ci siamo quasi” ha spiegato il presidente cipriota Nikos Christodoulides.

Rutte: "Meloni non è esclusa, Roma sia ben rappresentata"

Giorgia Meloni “non è esclusa” dalle nomine Ue e “dobbiamo garantire che l'Italia si senta ben rappresentata nella nuova Commissione europea e non solo”. Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte a margine del Consiglio europeo. “Una volta ogni cinque anni” i leader dei Ventisette “rappresentano principalmente partiti politici, mentre durante i cinque anni rappresentiamo i nostri Paesi” ha spiegato Rutte, sottolineando che “l'Ecr non è stato coinvolto in questa trattativa perché molti nella coalizione” di “maggioranza” tra “popolari, liberali e socialisti pensano che i Conservatori non possano farne parte”.

Morawiecki: "PiS valuta di lasciare Ecr per nuovo gruppo"

Diritto e Giustizia (PiS) sta valutando di abbandonare i Conservatori e Riformisti europei (Ecr), co-presieduto con Fratelli d'Italia, ed è in trattativa con i partiti della destra populista per formare un nuovo gruppo. Lo rende noto l'ex primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, in un'intervista a Politico. “Siamo in trattativa con Ecr e questo è l'elemento principale che deciderà del nostro futuro” ha detto Morawiecki, specificando che il PiS è tentato di andare “in entrambe le direzioni. Direi che la probabilità è del 50/50” ha spiegato, aggiungendo che “non è garantito” che il PiS rimanga in Ecr.

Orban: "Elettori europei ingannati, non sosteniamo questo accordo vergognoso"

“Gli elettori europei sono stati ingannati. Il Partito popolare europeo ha formato una coalizione di bugie con la sinistra e i liberali. Non sosteniamo questo accordo vergognoso!”: scrive su X il premier ungherese, Viktor Orban.

Metsola: "Serve un accordo sui top jobs europei in questo Consiglio"

Sulle nomine dei vertici delle istituzioni Ue “non vediamo l'ora di avere un accordo durante questo Consiglio europeo, come Parlamento europeo siamo pronti a prendere le decisioni necessarie”. Una volta raggiunto l'accordo tra i capi di Stato e governo, “lo faremo”. Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, a margine del Consiglio europeo a Bruxelles.

Fonti, sarà Michel a valutare le modalità di voto sui top job

Sarà il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, a quanto si apprende da qualificate fonti europee, a decidere la coreografia del voto sui top jobs comunitari. Michel prenderà una decisione dopo aver “valutato lo stato dell'arte” al tavolo dei leader. Da un punto di vista formale, le nomine dei tre vertici delle istituzioni Ue sono differenti.

La presidente della Commissione viene “proposta” dal Consiglio europeo al Parlamento Ue. Il presidente del Consiglio europeo viene “eletto” a maggioranza qualificata dal Consiglio stesso. La nomina sull'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera è invece legata a doppio filo con quella del numero uno di Palazzo Berlymont, visto che il Consiglio europeo la “propone, sentito il parere del presidente della Commissione”.

In teoria, Michel potrebbe proporre ai 27 un voto unico sull'intero pacchetto. Tuttavia, questo non è previsto dai Trattati, quindi basterebbe che un solo Stato membro si opponga per far saltare l'ipotesi.

Il quotidiano Die Welt: "Mettere Meloni in minoranza, uno scenario da evitare"

Nel voto sulle cariche principali dell'Ue, “gli altri capi di Stato e di governo potrebbero teoricamente mettere in minoranza l'italiana” Giorgia Meloni. “Ma questo, dicono diplomatici, potrebbe irritare Roma e rendere la collaborazione futura notevolmente più difficile. Uno scenario del genere deve assolutamente essere evitato, dato che in seguito, per decisioni che devono essere prese all'unanimità, ci sarà ancora bisogno di Meloni”. Lo scrive il sito del quotidiano Die Welt. “Le nomine avrebbero dovuto essere decise già in un vertice della scorsa settimana. Ma le trattative notturne sono fallite anche a causa di Meloni. Si sentiva esclusa e per questo ha rifiutato il suo consenso, come si è saputo da fonti dell'Ue”, aggiunge il quotidiano tedesco.

Tajani: "Se Costa fa due mandati, anche Metsola deve rimanere"

“Se Costa vuole rimanere al Consiglio fino alla fine del ciclo politico, Roberta Metsola deve rimanere” alla guida del Parlamento europeo “fino alla fine della legislatura. I socialisti non si comportino come nel 2017 quando non rispettarono gli accordi, tanto che io venni eletto in base a un accordo tra popolari, liberali e conservatori. Mi auguro che questa volta rispettino i patti”.

Scholz: "In Ue tutti i 27 ugualmente importanti"

Sull'accordo raggiunto tra i tre gruppi politici Ppe, S&d e Renew sui tre nomi per i vertici europei “la chiara speranza è, ovviamente, che possano contare su una maggioranza in Parlamento”. L'intesa “raggiunta tra queste tre famiglie di partiti è solo una posizione, ne discuteremo attentamente ed equamente con i nostri buoni amici in Europa. Tutti e 27 sono ugualmente importanti. Il Consiglio europeo e gli Stati membri devono avanzare saggiamente una proposta che possa contare sulla maggioranza del Parlamento”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz arrivando al summit Ue a Bruxelles.

Meloni all'Europa Building per il Consiglio

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata all'Europa Building a Bruxelles per il Consiglio europeo.

Tusk: "Negoziati fatti per facilitare l'accordo ma la decisione spetta a Meloni"

I negoziati condotti tra i tre maggiori gruppi del Consiglio europeo servono “solo a a facilitare il processo in questa sede” ma “la decisione spetta a Meloni e agli altri leader durante la riunione del Consiglio europeo. L'unica intenzione, e l'unico motivo per cui abbiamo preparato questa posizione comune, è quella di facilitare questo processo. E non c'è decisione senza il primo ministro Meloni” ha detto il premier polacco, Donald Tusk, arrivando al vertice dei leader europei.

Il premier croato: "Andiamo nella giusta direzione, molti sono in contatto con Meloni"

“Andiamo nella giusta direzione, in molti sono in contatto con Meloni” ha detto il premier croato Andrej Plenkovic al termine del summit del Ppe che ha preceduto il Consiglio europeo sui top jobs comunitari.

Schlein: "No ad alleanze con Ecr e Id. Se la maggioranza dev'essere allargata, sì ai Verdi"

“No a qualsiasi tipo di alleanza con Ecr di Giorgia Meloni e con Id di Le Pen e Salvini. Per noi non è quella la strada, non si possono fare alleanze con loro”: a dirlo è stata la segretaria del Pd Elly Schlein a margine del pre-vertice dei Socialisti Ue a Bruxelles. “Se bisogna allargare la maggioranza, per noi sarebbe importante allargarla con altre famiglie democratiche come i Verdi europei, con cui ci sono tanti obiettivi condivisi come la difesa del Green Deal” ha spiegato Schlein.

Hayer (Renew): "Kallas la scelta migliore come Alto rappresentante"

Renew Europe è "soddisfatto della possibile “nomina di Kaja Kallas come Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza. Ha una forte vocazione internazionale e con la sua esperienza è la scelta migliore in questi tempi difficili, la soluzione migliore per affrontare le sfide che abbiamo di fronte” dice Valérie Hayer, capogruppo dei liberali di Renew al Parlamento europeo, in arrivo al pre-vertice del gruppo prima del Consiglio europeo a Bruxelles.

Timmermans: "I Verdi devono far parte di questa maggioranza in Ue"

“I Verdi devono fare parte di questa coalizione europea” ricorda l'ex commissario Ue Frans Timmermans arrivando al pre-vertice dei Socialisti Ue a Bruxelles. “Certo, io ho una posizione particolare perché sono il leader della sinistra olandese, che è alleata con i Verdi. Ritengo però che i Verdi abbiano dei progetti importanti per il futuro dell'Europa” ha aggiunto Timmermans.

Schlein partecipa al prevertice dei Socialisti con Gentiloni, Scholz e Garcia Perez

La segretaria del Pd, Elly Schlein, è al prevertice dei socialisti Ue a Bruxelles. Alla riunione, oltre a Schlien, è atteso il cancelliere tedesco Scholz, la capogruppo dei Socialisti Ue, Iratxe Garcia Perez, e il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni con tutti i vertici del Partito socialista europeo.

Tajani: "Io sono d'accordo sulle nomine ma senza aperture ai Verdi. Perplesso sulla durata di 5 anni del presidente del Consiglio Ue"

Rispondendo a una domanda sulla possibilità che la presidente del Consiglio Meloni voti contro le nomine al vertice Ue di Bruxelles, il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani ha chiarito: "La mia posizione è favorevole ma senza alcuna apertura ai Verdi”.

Il titolare della Farnesina ha anche precisato di essere “molto perplesso sulla durata dei cinque anni per la presidenza del Consiglio europeo, perchè il Partito popolare europeo è quello che ha vinto le elezioni. Non hanno vinto né i socialisti né i liberali. Finché non comincia il Consiglio non si può dire cosa farà l'Italia”, ha messo in chiaro il vicepresidente del Ppe.

Tajani: "All'Italia spetta la vicepresidenza e un portafoglio di rilievo. Possiamo svolgere un ruolo fondamentale in Europa nei prossimi tre anni, a differenza di altri"

“Noi ritentiamo che per quanto riguarda l'Italia, debba esserci un vicepresidente e un portafoglio di rilievo. Cosa che spetta alla seconda manifattura d'Europa, che spetta a un Paese fondatore. Un Paese che ha una stabilità di governo per i prossimi tre anni e mezzo, quindi a differenza di altri credo che l'Italia possa svolgere un ruolo fondamentale nel contesto comunitario nei prossimi anni”. Lo ha dichiarato il vice presidente e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al pre-vertice del Ppe.

La capogruppo dei Socialisti: "Bloccare l'accordo di oggi è bloccare il futuro dell'Ue"

“Bloccare l'accordo di oggi significa bloccare il futuro dell'Ue” mette in guardia la capogruppo dei Socialisti Ue, Iratxe Garcia Perez, arrivando al pre-vertice dei socialisti a Bruxelles. “Ci aspettiamo che l'accordo raggiunto tra le tre famiglie politiche venga ratificato oggi, ci opporremo a coloro che cercano di lavorare contro l'Ue, non c'è collaborazione possibile con l'estrema destra” ha concluso Garcia Perez.

Weber (Ppe): "Fondamentale che si tenga conto degli interessi italiani nelle nomine, necessario processo inclusivo"

“L'Italia è paese del G7, è un Paese leader nell'Unione Europea. Apprezzo molto tutto il contributo del governo italiano sotto la guida di Antonio Tajani e Giorgia Meloni ed è per questo che ritengo fondamentale per l'Ue” che vi sia un “processo inclusivo” sulle nomine, che “tenga conto anche degli interessi italiani”: mette in chiaro il presidente dei Popolari Ue, Manfred Weber, al suo arrivo al pre-vertice del Ppe.

La discussione sull'immigrazione

L'agenda prevede anche una discussione sull'immigrazione, per la quale sarà sul tavolo dei Ventisette l'ormai tradizionale lettera pre-vertice di von der Leyen su questa tematica.

L'unione dei mercati dei capitali

Un altro punto, meno controverso ma su cui l'Ue è ancora in ritardo, è quello dell'Unione dei mercati dei capitali. “Esamineremo i progressi su tutte le nostre iniziative per il rafforzamento della competitività, concentrandoci in particolare sull'Unione dei mercati dei capitali”, annuncia Michel nella sua lettera.

Il tema della sicurezza e difesa

“Il Consiglio europeo si occuperà poi del tema della sicurezza e difesa, dove però gli Stati membri sono divisi tra quelli che prospettano nuovi strumenti, compreso il debito comune, per finanziare una vera e propria politica industriale europea della Difesa, e quelli (Germania e paesi nordici) che non ne vogliono neanche sentir parlare. Originariamente, la Commissione doveva presentare un documento con diverse opzioni per finanziare la base industriale, poi si è parlato di una lettera, ora ci sarà solo un rapporto orale di von der Leyen. Si parlerà comunque della possibilità di ricorrere alla Banca europea degli investimenti (Bei), che però attualmente, per statuto, non può finanziare la spesa militare”.

La crisi del Medio Oriente

Il vertice, aggiunge Michel, riportando in gran parte quanto prevede la bozza delle conclusioni del vertice “affronterà anche la devastante crisi del Medio Oriente. Il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario devono essere rispettati in ogni circostanza. In questo contesto, chiederemo la piena attuazione dei termini della proposta di cessate il fuoco stabilita nella risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il rispetto e l'attuazione degli ordini della Corte internazionale di giustizia. Ripeteremo - continua il presidente del Consiglio europeo - il nostro appello per un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e un aumento dell'assistenza umanitaria, sufficientemente significativo da soddisfare i terribili bisogni sul terreno. In terzo luogo, ribadiremo il nostro fermo impegno per una pace duratura e sostenibile sulla base della soluzione dei due Stati. Continueremo a sostenere l'Autorità Palestinese e a lavorare con tutti i nostri partner nella regione e oltre per rilanciare un processo a tal fine”.

Il sostegno all’Ucraina

“Quest'anno - rivendica il presidente del Consiglio europeo - siamo stati ambiziosi e coraggiosi, convogliando verso il sostegno all'Ucraina i profitti straordinari generati dagli asset russi immobilizzati. Per i prossimi anni, insieme ai partner del G7, garantiremo prestiti per l'Ucraina per ulteriori 50 miliardi di euro”, proprio grazie ai proventi degli asset russi congelati. “È inoltre imperativo intensificare il nostro sostegno militare all'Ucraina, concentrandoci sulla difesa aerea, sulle munizioni e sui missili. Inoltre, dobbiamo continuare a raccogliere un ampio sostegno internazionale per una pace giusta in Ucraina basata sulla Carta delle Nazioni Unite”.

L’inizio del vertice previsto per le 14.00

Il vertice inizierà oggi alle 14 con un intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ci sarà l'opportunità di discutere con lui “della situazione sul campo. In particolare, questo Consiglio europeo sarà l'occasione per accogliere con favore l'adozione di quadri negoziali e lo svolgimento di conferenze intergovernative con Ucraina, Moldova e Montenegro. Si tratta di passi storici nel sostenere il rispettivo percorso di questi paesi verso l'adesione all'Ue”, nota Michel nella sua lettera di invito ai leader.

Il nuovo Parlamento europeo

Secondo la stima più aggiornata del Parlamento europeo, il gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE) può contare su 189 parlamentari, il 26,3 per cento sui 720 totali, mentre il gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici su 136 parlamentari (18,9 per cento). Il primo gruppo comprende i principali partiti di centrodestra dell’Ue, tra cui Forza Italia, e dal 1999 è il gruppo più numeroso di tutto il Parlamento europeo, mentre il gruppo dei Socialisti comprende i principali partiti di centrosinistra europei, tra cui il Partito Democratico. Il gruppo di Renew Europe, che raccoglie partiti liberali e di centro, ha ottenuto 74 parlamentari (10,3 per cento), mentre il gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea 51 (7,1 per cento).

A destra ci sono due gruppi: il gruppo dei Riformisti e Conservatori, di cui è presidente la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha eletto 83 parlamentari europei (11,5 per cento), mentre il gruppo di Identità e Democrazia, di cui fa parte la Lega, 58 (8,1 per cento). Dal lato opposto, il gruppo della Sinistra, che come suggerisce il nome raccoglie i partiti di sinistra ed estrema sinistra, può contare su 39 seggi (5,4 per cento).

Michel: Agenda strategica, riforme e nomine, le decisioni più attese

Tre sono le decisioni particolarmente importanti attese da questo vertice, secondo quanto ha indicato lo stesso Michel: “In primo luogo, adotteremo l'Agenda strategica. Fedele al suo ruolo previsto dai Trattati, il Consiglio europeo” con questa agenda “definirà le priorità e fisserà gli orientamenti strategici dell'Unione per i prossimi cinque anni, guidando così il lavoro della prossima legislatura. In secondo luogo - continua il presidente del Consiglio europeo -, determineremo la via da seguire per quanto riguarda le riforme interne e, in terzo luogo, concorderemo le nomine istituzionali”, ovvero il nuovo presidente del Consiglio europeo, il nuovo Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune, e la designazione del candidato o della candidata presidente della Commissione europea, che dovrà essere poi confermata dal voto in plenaria del Parlamento europeo.

Charles Michel: “Consiglio europeo sarà un incontro particolarmente significativo”

Il Consiglio europeo che si svolge oggi e domani a Bruxelles “sarà un incontro particolarmente significativo”, con “un programma sostanziale e decisioni cruciali che determineranno il nostro percorso da seguire”. Lo spiega il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella sua lettera di convocazione ai leader dei Ventisette.

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