Somma e Pica storie dalla "Caiola"
Somma e Pica
storie dalla "Caiola"
Si intitola “La caiola” (pagine 96, euro 15) il romanzo di Annalena Somma e Valentina Pica edito da Graus che è stato presentato alla Feltrinelli di via dei Greci a Napoli.
“La caiola è il termine con cui in napoletano si indica la gabbia – così Annalena Somma - e qui diventa definizione per una storia di libertà e di ricerca interiore che si rivela man mano nelle pagine del romanzo. Una storia che nel racconto si sviluppa attraverso la conquista di una vitale consapevolezza che affrancherà i protagonisti dalle “sbarre” della famiglia, dalle contrapposizioni derivate dall’appartenenza a differenti ceti sociali e, infine, dall’originaria visione negativa dei tanti accadimenti che la vita ci costringe ad affrontare”.
La scrittura di “La caiola” inizia nel 1965 per opera dell’allora adolescente Annalena Somma (oggi al suo quarto romanzo) che custodisce per anni il manoscritto non ancora ultimato fino a quando, nel 1999, propone all’adolescente Valentina Pica, quindici anni appena compiuti, il compito di ultimarne la stesura. Gli ideali di libertà, chiari fin dalle prime pagine, diventano dunque un filo rosso capace di unire due ragazze di generazioni diverse, facendole lavorare insieme su uno stesso progetto in momenti differenti delle loro esistenze.
La narrazione di “La caiola” è ambientata nella Napoli “bene” degli anni 60, calata nelle vicende che attraversano gli accadimenti legati alla ricca famiglia Fiorani. Presso di loro ha lavorato Barbara Maio, infermiera, donna forte e indipendente, che riceve in eredità la Villa de la Caiola, da sempre appartenuta alla famiglia. La donna sogna di realizzarvi una clinica per i non abbienti, per gli ultimi, ma i suoi sogni si sospendono nel ritorno di Gionata Fiorani, legittimo erede ed unico superstite dell’antica casata, scomparso da un decennio e ormai creduto morto da tutti. Il suo ritorno a Napoli è misterioso così come lo era stata la sua scomparsa, avvolto nelle bigotte inverosimili leggende attribuitegli dai suoi “pari”. Barbara l’infermiera e Gionata il redivivo, entrambi insofferenti alle logiche del loro mondo borghese, ad un certo punto si incontreranno e scopriranno di avere molto in comune.