La tensione tra gli spazi
Un piccolo appartamento di Milano racconta come sfruttare al meglio la luce naturale e l’organizzazione dello spazio, aggiungendo interessanti soluzioni originali.
Foto by Anna Positano, Gaia Cambiaggi/Studio Campo
Arioso, luminoso, funzionale. Tutto in 60 metri quadri. È il piccolo miracolo che hanno realizzato gli architetti dello studio llabb di Genova in questo appartamento di Milano che gode di una generosa dose di luce naturale grazie alle sei grandi finestre allineate sul lato sud. Questa preziosa sequenza è stata ritenuta come la caratteristica più rilevante dell’appartamento e pertanto ne ha guidato il concept.
Incorniciate da spessi imbotti in legno di rovere, infatti, le finestre si allungano da un lato all’altro dell’appartamento senza ingombri, con una regolarità che conferisce ritmo all’ambiente e, grazie alla luce, rende lo spazio visivamente più grande.
La pianta originale è stata notevolmente modificata, in particolare la zona centrale, che era costituita da un piccolo ingresso e da una stanza posta di fronte. Lasciando invece spazio a un’ampia zona living con cucina cui si accede direttamente dall’ingresso, separata da una parete che precede la zona notte composta da camera da letto, disimpegno e bagno.
La zona giorno: follow the flow
Foto by Anna Positano, Gaia Cambiaggi/Studio Campo
La tensione tra gli spazi è un tema a cui lo studio ha sempre riservato un occhio di riguardo. Secondo gli architetti, infatti, gli ambienti devono essere sapientemente anticipati, senza essere svelati del tutto. Devono mantenere la loro separazione funzionale, eppure essere percepiti come un flusso continuo. Nel caso dell’appartamento milanese, questo approccio vede il suo fulcro nella parete che divide le due anime della casa, trasformata in un elemento che, pur conservando la sua funzione, attira lo sguardo e carica di attesa l’ingresso nella zona notte.
Rivestita in grès simil marmo Verde Alpi Lucido di Cedit, ospita due grandi porte scorrevoli esterne in cui sono stati ricavati due semicerchi in vetro opalino che, ad ante chiuse, ricostruiscono un disco traslucido. La finitura del vetro restituisce un effetto lattiginoso, che cambia secondo la distanza dell’osservatore: più ci si avvicina più sfumano i dettagli della trama del marmo.
Le ante aperte mostrano un vano ricavato nella parete che ospita il televisore e una libreria. Il televisore può essere traslato in avanti così da poter utilizzarlo anche a porte non in uso.
La zona pranzo vede protagonista il tavolo, affiancato dalla cucina, risolta con uno schema lineare sulla parete opposta, parallela alle finestre.
Foto by Anna Positano, Gaia Cambiaggi/Studio Campo
La zona notte: un nido accogliente
Foto by Anna Positano, Gaia Cambiaggi/Studio Campo
La camera da letto, anticipata da una delle porte scorrevoli della parete funzionale del living, non si configura come un ambiente completamente chiuso. La presenza di due delle grandi finestre che illuminano l’ambiente per tutto il giorno rende morbido il passaggio fra zona giorno e zona notte. Le due aree si richiamano l’un l’altra anche grazie al colore verde delle pareti che delimitano i due lati opposti dell’appartamento.
Foto by Anna Positano, Gaia Cambiaggi/Studio Campo
L’ingresso al bagno viene filtrato con una logica simile. Il piccolo disimpegno funziona infatti come una membrana che smussa la luminosità della camera da letto adiacente, mentre il marmo delle porte scorrevoli sulla parete del living anticipa il rivestimento in grès effetto marmo Saint Laurent di Marazzi che è stato selezionato per il bagno. Qui i colori si fanno decisamente più profondi, a contrasto con il bianco e il legno chiaro della zona giorno.
Mix and match per gli arredi interni
Foto by Anna Positano, Gaia Cambiaggi/Studio Campo
L’interior design è frutto di scelte e abbinamenti diversi. Gli armadi e gli spazi contenitivi sono stati realizzati su misura – grazie al know how acquisito dallo studio negli anni, nato nel 2013 come laboratorio di falegnameria – e sono caratterizzati da scelte neutre di materiali e colori, così da lasciare più spazio ai complementi d’arredo. Questi si dividono tra elementi contemporanei, pezzi che hanno fatto la storia del design e pezzi di modernariato scandinavo.
Da citare per esempio la CH07 Shell Chair che si nota nel living, disegnata da Hans J. Wegner nel 1963 e rimessa in produzione da Carl Hansen & Søn nel 1998, quando finalmente ottenne il successo che merita, per tecnica ed estetica. Ritroviamo la felice mano del designer danese nelle sedie CH33T (sempre prodotte da Carl Hansen) che circondano il tavolo della zona pranzo, mentre l’illuminazione è affidata alla grande lampada da terra Altura disegnata nel 2019 da Valerio Sommella & Anonima luci per Penta. Un segno grafico stilizzato ben integrato, che richiama lo stile asciutto e geometrico della cucina. Più morbido e dal look un po’ d’antan la lampada da tavolo IC Lights di Michael Anastassiades per Flos, che ritroviamo anche nella versione a sospensione a illuminare lo specchio del bagno.
Foto by Anna Positano, Gaia Cambiaggi/Studio Campo
La tensione tra gli spazi: foto e immagini
studio llabb
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