Scimmie cadono morte dagli alberi per il troppo caldo: «Come mele giù a terra, colpa del cambiamento climatico»
Scimmie cadono morte dagli alberi per il troppo caldo: «Come mele giù a terra, colpa del cambiamento climatico»
Le temperature in Messico sono così alte che centinaia di scimmie urlatrici non sono riuscite a sopportarlo e sono cadute giù dagli alberi, spesso già morte, a volte morenti. Si tratta di almeno di 138 esemplari, i cui corpi senza vita sono stati trovati dal 16 maggio sulla costa del golfo, nello stato di Tabasco. Alcuni, più fortunati, hanno trovato la salvezza grazie all'intervento dei residenti che, preoccupati, hanno immediatamente portato gli animali al veterinario locale. Da lì, la lotta per la vita.
«Le scimmie sono arrivate in condizioni critiche, con disidratazione e febbre. Erano inerti come stracci, è stato un colpo di calore», dichiara dottor Sergio Valenzuela a Abc News.
Le cause
L'ondata di calore che ha investito il Messico non sta causando problemi soltanto alle scimmie urlatrici: almeno 26 persone hanno perso la vita da marzo. Per le scimmie urlatrici, i veterinari e i soccorritori affermano che il numero di vittime è superiore al centinaio. Martedì 21 diverse zone del Paese si sono raggiunti i 45 gradi.
Le scimmie urlatrici sono degli animali piuttosto muscolosi e alcuni esemplari arrivano a un'altezza di 90 centimetri, con code altrettanto lunghe. Molti maschi pesano intorno ai 14 kg e possono vivere fino a 20 anni. In generale, hanno un aspetto minaccioso grazie alla stazza e alla dentatura, e sono conosciute per i ruggiti simili a quelli dei leoni.
«I volontari hanno chiesto il mio aiuto - ha detto il dottor Valenzuela - e mi hanno chiesto di esaminare alcuni animali che avevano nel furgone. Hanno precisato che non avevano soldi, e se potessi farlo gratuitamente». Senza farselo ripetere, il veterinario ha fatto il possibile per assistere le scimmie: «Si stanno riprendendo, e si vede: sono aggressive. Hanno ricominciato a mordere».
Molti altri esemplari, però, non sono stati altrettanto fortunati. Gilberto Pozo, biologo della fauna selvatica, ha contato 138 scimmie morte o morenti sul terreno della foresta. Il fenomeno ha avuto inizio il 5 maggio e lo scorso fine settimana ha raggiunto il suo picco. «Cadevano dagli alberi come mele - dice il biologo -. Erano in uno stato di grave disidratazione e sono morte nel giro di pochi minuti». Già deboli a causa del caldo, la lunga caduta e l'impatto provocano ulteriori danni.
Secondo Gilberto Pozo, la causa è da ricercarsi in un insieme di fattori tra cui l'ondata di calore, la siccità, gli incendi nella foresta e il disboscamento. Tutto ciò priva le scimmie dell'acqua, dell'ombra e della frutta che mangiano. Tuttavia, aggiunge che non è possibile escludere un agente patogeno, una malattia o un altro fattore. La popolazione locale, particolarmente legata a questa specie, ha provato ad aiutare e molti si sono offerti di adottare i cuccioli, ma «sono molto delicati e non possono stare in una casa dove ci sono cani o gatti, i quali portano agenti patogenti potenzialmente fatali per le scimmie urlatrici».
Anche il governo ha infine riconosciuto il problema e il presidente Andrés Manuel López Obrador si è congratulato con Valenzuela per i suoi sforzi, assicurando il suo supporto. Le scimmie urlatrici «sono animali sentinella - dichiara Gilberto Pozo, riferendosi a quegli animali che permettono agli scienziati di capire lo stato di salute dell'ecosistema -, e questa situazione parla chiaro su ciò che sta accadendo a causa del cambiamento climatico».