Confini Russia Lituania e Finlandia, proposta modifica: cosa succede? L'attacco ibrido, l'annuncio di Mosca e il decreto cancellato
Il Mar Baltico è già preda delle mire della Russia che attraversa quelle acque con la sua flotta ombra di petroliere. Attività di disturbo molto insidiose che ora si aggiungono all'attacco ibrido legato all'annuncio di modifica unilaterale dei confini marittimi di Lituania e Finlandia. Una mossa, l'ennesima, che ha fatto saltare i nervi ai vicini di casa di Putin, i paesi baltici, che temono che la Russia possa essere in grado di attaccare un membro della Nato proprio sul confine nord orientale, entro i prossimi anni. Ma cosa è successo oggi? Perchè è stata annunciata e poi parzialmente smentita dalla Russia la volontà di spostare i confini marittimi con la Finlandia e la Lituania?
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Finlandia: 830 miglia di confini con la Russia
Bisogna prima di tutto ricordare che la Finlandia è diventata membro della Nato il 4 aprile 2023 in risposta all’aggressione russa dell'Ucraina. E poi si può registrare un fatto accaduto due giorni prima della mossa russa: Elina Valtonen, che è diventata ministro degli Esteri finlandese nel nuovo governo di centro-destra l'anno scorso, ha firmato a Londra con il suo omologo britannico David Cameron, una partnership strategica che ha rafforzato - anche militarmente - i nuovi confini dell'alleanza di difesa Nato, cioè quelle 830 miglia che corrono tra Russia e Finlandia. Il Regno Unito è uno dei principali sostenitori dell’Ucraina, insieme a Stati Uniti e Germania: ha impegnato 12 miliardi e mezzo di sterline dal febbraio 2022, tra cui 7,6 miliardi di sterline in aiuti militari. Oltre a fornire carri armati, sistemi di difesa aerea e missili di precisione a lungo raggio, la Gran Bretagna ha contribuito ad addestrare più di 30.000 membri del personale di servizio ucraino.
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Valtonen interpreta la mossa russa come la volontà di seminare panico e caos e ha sottolineato: «Seminare confusione fa parte dell’influenza ibrida. La Finlandia non si lascerà confondere».
La Lituania è preoccupata: è un attacco ibrido
Spostare le frontiere marittime di Finlandia e Lituania, dunque, appare come l'ennesima provocazione del Cremlino. Non a caso anche la Lituania punta il dito sull'ormai consueto tentativo di destabilizzazione russo e denuncia la minaccia dello spostamento dei confini come un classico attacco ibrido. «Vogliono diffondere paura, incertezza e dubbi sulle loro intenzioni nel Mar Baltico. Si tratta di un'evidente escalation contro la Nato e l'Ue che deve essere affrontata con una risposta adeguatamente ferma», ha detto il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis su X.
L'annuncio, la smentita e il caos (voluto)
Ricostruiamo la vicenda della notizia della volontà russa di modificare i confini marittimi. Il ministero della Difesa russo ha proposto di modificare unilateralmente il confine del paese nel Mar Baltico, violando così il diritto marittimo internazionale e minacciando i suoi vicini. Secondo il progetto di decreto pubblicato martedì 21 maggio sul portale del governo, la Russia vuole rivedere il confine esistente, stabilito nel 1985 sulla base delle carte nautiche definite «datate, di piccola scala risalenti alla metà del XX secolo, e non corrispondono pienamente alla moderna situazione geografica». L'attuale confine «non consente di stabilire il confine esterno delle acque interne della Russia», si legge nella bozza del decreto successivamente rimossa. Secondo il testo, le modifiche sono rivolte agli equipaggi delle navi marittime, nonché alle forze dell'ordine e ai funzionari della difesa e della sicurezza che operano nella parte orientale del Golfo di Finlandia. L'obiettivo della proposta sembrava quello di dichiarare come acque interne della Russia quelle che circondano un gruppo di isole russe nel quadrante orientale del Golfo di Finlandia e quelle su cui si affacciano le località di Baltiysk (localizzazione qui in basso) e Zelenogradsk, nella exclave di Kaliningrad (vicinssime alla Lituania e alla Polonia).
La mossa è stata ricevuta, come abbiamo visto, con grande irritazione dalla Lituania e con più "sangue freddo" dalla Finlandia: quest'ultima dice di aver appreso la notizia dai media e che agirà «con calma e basandosi sui fatti». Il ministro degli Esteri lettone Baiba Braže ha detto di essere in contatto con la Finlandia, la Lituania e altri paesi nordici e baltici per «chiarire la situazione».
Il dietrofront e la bozza cancellata
Dopo l'annuncio le agenzie di stampa russe TASS, Interfax e RIA hanno tutte pubblicato articoli citando una fonte diplomatico-militare anonima che negava l'intenzione della Russia di cambiare il confine. «Non c'è stato e non esiste alcun piano per rivedere l'ampiezza delle acque territoriali, della zona economica, della piattaforma continentale al largo della terraferma o delle linee del confine russo nel Baltico», ha detto la fonte. Ma secondo il decreto, se lasciato alla decisione del ministero della Difesa russo, il cambiamento dei confini entrerebbe in vigore a gennaio del prossimo anno. Ed è intervenuto anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che non ha smentito la proposta del ministero della Difesa sottolineando che il livello delle tensioni, specie in questa regione, «richiede relativi passi» dei ministeri e le agenzie russe «per garantire la sicurezza nazionale». Sul merito della questione Peskov ha invitato i giornalisti a rivolgersi al ministero della Difesa. Ha comunque detto che «la situazione politica è cambiata da quando fu stabilito il confine». «Guardate l’escalation della tensione, il livello dello scontro, soprattutto nella regione baltica. Naturalmente ciò richiede che le nostre agenzie competenti adottino le misure necessarie per garantire la nostra sicurezza», ha avvertito. Alla fine la bozza del decreto nel giro di 24 ore è stata cancellata. Un messaggio diceva semplicemente: «La bozza è cancellata». Non è stata fornita alcuna spiegazione. Il documento originale affermava che una misurazione sovietica del confine del 1985 aveva utilizzato carte nautiche della metà del XX secolo, e quindi non corrispondeva completamente alle coordinate cartografiche più moderne. Ma non aveva chiarito quali cambiamenti fossero previsti.