Sopra il vulcano non c'è solo Pozzuoli
Cinquecentomila persone abitano ai Campi Flegrei. I Campi Flegrei sono un posto bellissimo, non solo “sotto il vulcano”, ma proprio “sopra”, come spiegano gli scienziati. Sono, questi 500.000 e altri che abitano a Napoli, da molti giorni spaventati da scosse di terremoto. La terra trema, e non è un film.
L’evacuazione, nel caso di un preavviso di Allarme Terremoto, come sarebbe?
Trema la Terra anche sotto Parma. E, se ci pensate, tremiamo in tanti. Anche lontani da Parma e da Pozzuoli. La paura è un sentimento che ci hanno insegnato essere positivo (genera allerta e consapevolezza) e negativo (può paralizzare). Forse è per questo che cerchiamo in tanti di restare a una certa distanza dai fatti di questi ultimi mesi?
Solo il Presidente Mattarella, riferimento della maggioranza degli italiani, dice con la abituale limpidezza lo stato di realtà. Tre guerre in atto (il Myanmar non è nè Europa nè Mediterraneo ma è in guerra). Cambiamento climatico che non è più negabile, cicloni sotto casa, gelate a maggio, raccolti perduti nella placida Europa.Violenza come linguaggio. Prima ti picchio, ti accoltello. Dopo si vedrà. La fetida pentola della (eventuale) corruzione, scoperchiata dalle indagini. Crisi del welfare, del debito, delle relazioni personali. Fentanyl, la droga più tragica e più facile, che in Italia si diffonde. Ragazzi e bambini che ripetono la violenza adulta.
Una società capace di denigrare e ridicolizzare una bambina malata di cancro perché è senza capelli, è più malata di lei. C’è voluto l’intervento deciso di Mattarella a sostenerla, per farlo capire. Proverei a dire: ci aiuterebbe, chiamare le cose col nome esatto? Abolire le parole trabocchetto. Quelle che rifanno il trucco a pratiche impresentabili?
Non più “piccola sanatoria edilizia”, ma “condono”? Smettere di dire che violare la catena di controllo è una “necessaria semplificazione”? Un omicida condannato all’ergastolo che torna in Italia è un “eroe” o un cittadino colpevole che sconta correttamente la sua pena in un carcere della madrepatria? Una moglie che è in coma con un “foro sul petto” è “caduta dalle scale”? Tre morti al giorno sul lavoro sono “morti” o sono stati “assassinati” dalla assenza di controlli sulla applicazione delle norme di sicurezza, sulla catena del subappalti? E avanti così. Scegliete voi le parole da smascherare. Sono una scrittrice e una filosofa del linguaggio di formazione. Credere nel linguaggio come motore del cambiamento sociale, è più forte di me. Scusatemi.