Simone Cicalone: «Non siamo picchiatori né razzisti, la gente è esasperata dai borseggiatori. Potrei fare un esercito»
Simone Cicalone: «Non siamo picchiatori né razzisti, la gente è esasperata dai borseggiatori. Potrei fare un esercito»
Lo youtuber Simone Cicalone, al centro di polemiche per la rissa sotto la metro Spagna di Roma con alcuni presunti borseggiatori sudamericani, parla a Repubblica e spiega quello che è successo, ma anche tutto il suo lavoro più recente, con i video sui social a documentare la lotta agli scippatori sui mezzi pubblici, una piaga non solo nella Capitale ma in diverse città italiane. «Dicono che siamo picchiatori, fascisti e squadristi. Ma non è così. La gente è esasperata dai borseggiatori. Ho migliaia di richieste di persone che chiedono di venire in metro con me», dice Cicalone.
Le ronde e l'aggressione in metro
«Potrei fare un esercito, ma non è questo il nostro lavoro. Non facciamo le ronde - aggiunge - Io documento quello che succede e lo mostro a milioni di follower. Siamo stati aggrediti. Eravamo in metro per mostrare la situazione alla deputata 5s Marianna Ricciardi. Ho detto alla mia videomaker di accendere la telecamera per riprendere un ragazzo che si schiaffeggiava da solo. E lui l'ha aggredita e ha rotto la camera. A quel punto lo abbiamo bloccato in attesa della polizia. Ho fatto la classica presa che fanno le forze dell'ordine. Ha picchiato una ragazza, ha rotto la sua fotocamera. Io l'ho solo fermato. Non è giustizia privata. È stata una brutta scena, ma andava fatto. Non gli ho fatto nulla».
«Ragazza spinta? Ho sbagliato»
A Cicalone viene detto di avere spintonato una ragazza: «Ho sbagliato, ma non l'ho spinta per farle male. Stava aggredendo la videomaker con la giacca. Dentro c'era qualcosa di duro, tipo un pomello. La scena va vista tutta. Io ho sbagliato, perché non si spinge una donna. Ho dato un brutto esempio. Ma noi abbiamo sporto denuncia, siamo stati aggrediti. Erano in gruppo, sembrava si fossero organizzati».
«La Cgil dovrebbe difendere i lavoratori invece di pensare a me - aggiunge - Abbiamo incontrato il sindacalista che ha scritto quella lettera. Ci ha chiesto scusa. Le nostre non sono ronde, non siamo razzisti». «Chi è al governo e prende le mie parti sbaglia perché dovrebbe prendere le difese dei cittadini derubati - conclude - Chi voto? Il partito più vicino ai cittadini. Non credo nell'astensionismo e non sono di destra. Per gli ideali sono più a sinistra».