5 motivi per giocare NieR Automata nel 2024: riscopriamo il capolavoro di Yoko Taro
5 motivi per giocare NieR Automata nel 2024: riscopriamo il capolavoro di Yoko Taro
Rimasta molto di nicchia fino al primo capitolo, la serie di NieR ha ottenuto un successo molto più vasto a partire dalla pubblicazione di Automata. La perizia di Platinum Games nel forgiare giochi action di grande spessore ha aiutato nel rendere giustizia all'intrigante universo narrativo nato dalla mente dell'eccentrico Yoko Taro.
Pur essendo stato pubblicato ormai oltre 7 anni fa, NieR Automata costituisce tutt'oggi un'esperienza di assoluto valore, capace di coinvolgere sia dal punto squisitamente ludico che narrativo. Vi suggeriamo cinque buone ragioni per recuperare il capolavoro di Yoko Taro nel 2024.
Storia profonda e coraggiosa
Così come in NieR Replicant, primo capitolo della serie (che ha ricevuto una 'Remaster Plus' nel 2021 e che vi consigliamo di recuperare), anche NieR Automata propone un intreccio narrativo profondo e molto intricato. Il gioco indaga il tema della compassione quando sembra impossibile trovarla, i traumi persistenti della guerra e la ricerca della libertà all'interno di un sistema militarmente sorvegliato.[IMMAGINE_857370]Nei panni del soldato-androide d'élite 2B (una citazione della famosa frase di Amleto "To be or not to be") dovrete proteggere una Terra controllata da un esercito di robot alieni determinato a compiere il loro secolare obiettivo: eliminare tutti gli esseri umani e stabilire la sovranità totale. Automata sovverte le aspettative dei giocatori mostrando gli stessi eventi della storia attraverso gli occhi di tre personaggi diversi, e solo dopo aver visto ogni arco narrativo la nostra visione delle cose può dirsi completa. La storia di Nier Automata rompe la quarta parete e costringe i giocatori a confrontarsi con se stessi sulle più delicate questioni umane.
Il gameplay è un ibrido capace di soprendere costantemente
Ciò che contribuisce a rendere il gioco davvero unico è anche il suo stravagante mix di generi. Automata è in parte un gioco di ruolo, in parte un gioco a scorrimento laterale, in parte un hack 'n' slash, in parte un bullet hell, e la lista potrebbe proseguire. Automata è un magistrale omaggio a un ampio elenco di cult videoludici, da titoli arcade come Galaga a sparatutto come Ikaruga.[IMMAGINE_500998]Platinum Games, che si è occupata dello sviluppo, ha impiegato spesso una telecamera dinamica per assecondare i cambiamenti nelle meccaniche di gioco. Dalla telecamera di default in terza persona, passeremo spesso ad una camera a volo d'uccello, o con vista laterale. I cambiamenti dello stile di gioco arrivano sempre inaspettati e, di conseguenza, risultano rinfrescanti per l'esperienza globale.
Le missioni secondarie sono finalmente coinvolgenti
Se avete giocato NieR Replicant, saprete bene come le missioni secondarie non costituiscono esattamente il punto forte della produzione, in particolar modo per la struttura di gameplay spesso banale e ripetitiva (in alcuni casi sapevano però lasciare il segno dal punto di vista narrativo). Fortunatamente, le cose in NieR Automata migliorano: le side quest sono decisamente più coinvolgenti da giocare e contribuiscono molto spesso ad aggiungere informazioni preziose sull'universo narrativo ideato da Yoko Taro e sui personaggi che ne fanno parte (specialmente per quanto riguarda 9S).[IMMAGINE_484941]Si riveleranno inoltre molto utili per il reperimento di materiali rari, armi e altre ricompense. Certo, il gap qualitativo tra le missioni principali e secondarie rimane ben marcato, ma Platinum Games ha svolto un ottimo lavoro nel confezionare contenuti aggiuntivi di buona qualità e nel far compiere alla serie un deciso balzo in avanti da questo punto di vista.
Colonna sonora memorabile e di cruciale importanza
La splendida colonna sonora di Automata curata da Keiichi Okabe (già autore della OST di NieR Replicant) non fa da semplice accompagnamento all'esperienza, ma ne è parte integrante. La musica diventa parte del game design quando le canzoni si trasformano a seconda della progressione della trama: un brano che in precedenza viene presentato in versione upbeat può, durante i momenti più solenni e commoventi della storia, essere riproposta con un arrangiamento più delicato e contemplativo.[IMMAGINE_857368]Inoltre, Okabe si affida al "Chaos Language", ovvero l'impiego simultaneo di due o più lingue (nel caso di Automata, principalmente tedesco e giapponese) che creano dei "conlang" indecifrabili, ma stranamente familiari. Questo approccio riflette lo stato del mondo di NieR e del periodo temporale di Automata: la Terra futuristica e post-apocalittica di 2B e 9S è, allo stesso tempo, estranea e familiare.
Stile artistico che mescola Sci-Fi, post-apocalittico e fantasy
Pur non brillando sotto l'aspetto puramente tecnico, NieR: Automata è amato per il suo mix caratteristico di fantascienza post-apocalittica con sfumature fantasy. Tramite un ispirato stile artistico, il gioco dipinge vasti paesaggi desolati popolati da androidi e macchine futuristiche dal design intricato, creando un mondo che ci sembra ora alieno, ora familiare. Questa ambiguità favorisce un senso di curiosità e introspezione, incoraggiando i giocatori a esplorare e riflettere sui temi affrontati durante la storia.[IMMAGINE_857366]Il design dei personaggi, curato da Akihiko Yoshida (Final Fantasy, NieR Replicant, Vagrant Story ecc.), costituisce un picco per la produzione intera, caratterizzato da un'estetica elegante e di ispirazione gotica. NieR Replicant presentava un mondo più vicino al fantasy, intriso di un senso di bellezza rovinosa e malinconia. NieR: Automata evolve questa estetica, adottando una direzione fantascientifica più raffinata e visivamente coesa.