L’assedio dei cinghiali: "Devastano le coltivazioni, un piano per abbatterli"
Per difendere le campagne assediate dai cinghiali e tutelare la vita delle persone sempre più messa a rischio sulle strade, la Coldiretti scende in campo in tutte le regioni con una serie di mobilitazioni per chiedere risposte certe e immediate. "E’ un tema che purtroppo riguarda tutto il territorio nazionale, anche Cesena, nessuna provincia è esclusa – dice Alessandro Corsini (nella foto), direttore di Coldiretti Forlì-Cesena e Rimini -. Viviamo una situazione drammatica causata dal problema della fauna selvatica, in particolare per quel che riguarda i cinghiali. Gli associati ultimamente ci hanno evidenziato una situazione molto grave e per questo ci muoveremo per trovare assieme alla regione le condizioni per fare un piano straordinario di abbattimento dei cinghiali". "La stima che Coldiretti ha fatto – continua Corsini - è che a livello nazionale 2 milioni e trecentomila cinghiali scorrazzano liberi causando danni all’agricoltura. Un tema molto sentito è anche quello della peste suina, perché questo animale è un vettore, portatore della malattia. Sarebbe un disagio enorme se si diffondesse nella nostra zona. Altro tema molto sentito è quello della sicurezza stradale. Pensiamo anche ai tanti motociclisti che si scontrano con gli animali, e che in alcuni casi hanno perso la vita. Noi ci mettiamo a disposizione come associazione anche per creare gruppi di guardie venatorie per dare supporto alla polizia provinciale". Per fermare l’assedio di 2,3 milioni di animali che devastano le colture e mettono a rischio la vita dei cittadini la Coldiretti scende in campo in tutte le regioni con una serie di mobilitazioni. L’obiettivo delle mobilitazioni è far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. Nei piani delle regioni dovrà essere previsto il coinvolgimento attivo dei proprietari e conduttori dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio e la costituzione di un corpo di guardie volontarie, a livello provinciale, per colmare il deficit di organico della polizia locale con la possibilità di agire anche nelle aree protette. "E’ fondamentale – dice Coldiretti - contenere quanto prima un’invasione che è diventata una vera e propria emergenza nazionale con milioni di esemplari liberi di muoversi senza ostacoli sul territorio italiano, con un impatto devastante sulla produzione alimentare. Un allarme che riguarda campagna e città, agricoltori ma anche cittadini che vogliono contenere un pericolo per i campi e per le strade, come dimostra l’ultimo scontro mortale avvenuto a Roma dopo un 2023 che ha registrato 170 incidenti stradali con morti e feriti. Cinghiali che hanno causato nell’ultimo anno danni all’agricoltura per circa duecento milioni di euro, devastando campi di grano, orzo, mais, ortaggi e persino vigneti. I danni causati dagli animali selvatici non vengono rimborsati che in minima parte e spesso dopo molti anni, con una situazione che ha portato molti a rinunciare a denunciare gli attacchi".
Annamaria Senni