Gli 007 americani rivelano: “Putin non ha ordinato l’omicidio di Navalny”
Gli 007 americani rivelano: «Vladimir Putin non ha ordinato l’omicidio di Alexey Navalny». Ma scoppia il caso Ariston: il Cremlino nazionalizza la sede dell’azienda italiana in Russia e l’affida a Gazprom. Antonio Tajani convoca l’ambasciatore. Zelensky: «Raid russi su sito energetico cruciale per l’Ue». Mosca: «Svilupperemo la cooperazione con la Cina». – foto | video
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IL CASO NAVALNY – Il dissidente russo Navalny non sarebbe stato ucciso per ordine di Putin. A dirlo al Wall Street Journal sono i funzionari dell’intelligence statunitense di diverse agenzie, tra cui la Cia: «La valutazione non contesta le responsabilità di Putin» in quanto accaduto «ma ritiene piuttosto che probabilmente non sia stato lui a ordinarla in quel momento». Nel frattempo, in Russia, un giornalista freelance è stato arrestato con l’accusa di «estremismo» per aver partecipato alla realizzazione di video destinati al canale YouTube legato a Navalny. Si tratta di Konstantin Gabov, che resterà in custodia almeno fino al 27 giugno, in attesa del processo.
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FRONTI DI GUERRA – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha diffuso un video nel quale denuncia un attacco russo che avrebbe preso di mira impianti di gas «cruciali» per la fornitura all’Ue: «L’obiettivo principale era il settore energetico, vari impianti del settore sia dell’elettricità sia del gas. In particolare, quegli impianti di gas che sono fondamentali per garantire una consegna sicura all’Unione europea». Kiev fa sapere che l’Australia «ci fornirà droni per un valore di 32,5 milioni di dollari. Inoltre, un grosso lotto di lanciamissili portatili Rbs 70 Manpads del valore di diverse decine di milioni di dollari sarà consegnato all’Ucraina».
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ARISTON NAZIONALIZZATA – Putin ha nazionalizzato l’Ariston Thermo Group, firmando un decreto per il trasferimento temporaneo delle filiali russe dell’azienda italiana e della tedesca Bosch alla russa Gazprom Domestic Systems, la società del gruppo statale Gazprom produttrice di elettrodomestici. Non è la prima volta che accade. Le azioni sono sempre state giustificate come ritorsioni per le sanzioni e i sequestri contro imprese russe. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato l’ambasciatore di Mosca. Dice Paolo Merloni, presidente di Ariston Group: «Siamo molto amareggiati dall’iniziativa intrapresa dalle autorità russe. Avevamo deciso di mantenere i nostri asset nella Federazione Russa per tutelare i nostri investimenti e il futuro delle persone che per oltre 20 anni hanno vissuto con professionalità i valori del nostro gruppo. Stiamo attivamente lavorando con consulenti legali e autorità per comprendere il da farsi». Il Servizio di Azione Esterna Ue ha diramato una nota: «La Russia continua ad adottare misure contro le imprese dell’Ue che operano nel Paese. Una società russa, parte del gruppo Gazprom, ha ora posto sotto “gestione esterna temporanea” le filiali di società italiane e tedesche. Queste misure, che prendono di mira attività economiche legittime, sono l’ennesima prova del disprezzo della Russia per il diritto e le regole internazionali. La Russia si conferma un attore imprevedibile anche in campo economico». Ma al Cremlino si guarda avanti. E il portavoce Dmitry Peskov annuncia l’intensificazione della cooperazione con la Cina, dopo i tentativi americani di fermarla: «La Cina è uno Stato assolutamente sovrano, uno Stato potente in grado di difendere e proteggere i propri interessi. Allo stesso tempo, è il nostro partner più stretto. Svilupperemo ulteriormente la nostra cooperazione».
e.m.