Ryanair messa alla porta dalle piattaforme di ricerca
Ryanair messa alla porta dalle piattaforme di ricerca
Dicembre freddo per Ryanair, che nel mese perde passeggeri, dopo che molti siti online di ricerca voli hanno cancellato il vettore. Il titolo perde quota in Borsa (-4,6% ieri), ma la compagnia, che definisce i siti «pirata», esulta: ben venga – spiega – impatterà al massimo per il 2% sul load factor (il coefficiente di riempimento dell’aereo), incoraggerà la gente a prenotare direttamente dal sito proprietario e non avrà effetti sulle previsioni annuali, confermate per gli utili in un range tra gli 1,85-2,05 miliardi di sterline.
La mossa di aggregatori come Booking, Kayak e Kiwi non è chiara, ma secondo la società potrebbe derivare dalle pressioni delle agenzie di tutela dei consumatori, dalla sentenza dell’Alta Corte irlandese contro Flightbox o da iniziative dei clienti della stessa Ryanair. L’annuncio della compagnia aerea lowcost è l’ultimo di una lunga faida sulla capacità di terzi di vendere posti sui voli Ryanair. Gli agenti di viaggio online hanno accusato Ryanair di abusare della propria posizione dominante sul mercato interrompendo i loro servizi. La compagnia aerea, nel frattempo, afferma che gli agenti di viaggio fanno pagare un prezzo eccessivo per i voli e ha incoraggiato i passeggeri a prenotare direttamente tramite la compagnia aerea.Il load factor impatta sulla redditività di un volo: secondo Ryanair a dicembre il coefficiente era in media del 91% dei posti disponibili, rispetto al 92% nello stesso periodo del 2022.
Nel mese di dicembre Ryanair ha trasportato 12,54 milioni di passeggeri, il 9% in più rispetto allo stesso mese del 2022. E’ quanto riporta una nota della compagnia irlandese. Ryanair ricorda che a dicembre ha operato oltre 72.500 voli e ne ha dovuti cancellare oltre 900 a causa della guerra a Gaza. Sui dodici mesi del 2023 (+53% la performance in Borsa), il numero di passeggeri trasportati è cresciuto del 13% a 181,8 milioni con load factor del 94% (92% nel 2022).