Roma-Bayer Leverkusen 0-2: Karsdorp sbaglia e i tedeschi si avvicinano alla finale di Europa League
UEFA Europa League semifinals – Roma vs Bayer 04 Leverkusen
ROMA – Dopo tre minuti e mezzo di recupero la sorte aveva aperto una finestra a un finale diverso. Non piacevole ma meno amaro. Dopo tre minuti e mezzo di recupero, in quell’istante della partita che il Bayer di Xabi Alonso ha sfruttato una decina di volte in questa stagione per rimettere in piedi serate storte, sulla testa di Tammy Abraham è capitata la palla che avrebbe permesso alla Roma di mettere un barattolo di speranza nella valigia per Leverkusen. Ma non era la serata per la speranza. Non lo era da quando, nel primo tempo, un retropassaggio di Karsdorp ha trasformato il momento migliore della squadra di De Rossi nella Death Valley del match. Da cui la Roma non è più riuscita a uscire.
Il prezzo per vedere realizzati i propri desideri è sempre alto. A volte, addirittura altissimo. Battere gli invincibili a casa loro, in uno stadio infuocato, con due gol di scarto: dopo la mestissima serata dell’Olimpico, gelato dai gol di Wirtz e Andrich per un 2-0 senza appello, la Roma sa che dovrà spendere una moneta rarissima per conquistare un posto nel paradiso del calcio europeo, per meritarsi la terza finale consecutiva e la possibilità di vendicare la delusione di un anno fa a Budapest.Segnare due gol al Bayer Leverkusen nell’inferno della BayArena senza prenderne nessuno, e poi sperare che il vento le soffi ancora in pancia. Un Everest da scalare per lo spremutissimo organico affidato a metà gennaio a Daniele De Rossi, l’allenatore che non aveva (quasi) mai allenato.
La sua avventura ha vissuto prima la fase dell’entusiasmo. cristallizzata nell’umiliazione del Brighton all’Olimpico. La seconda, quella del carattere, ha avuto il proprio apogeo nella settimana in cui ha infilato le vittorie nel derby e due volte col Milan in Europa. È come però se quelle due fasi, riflesso rovesciato dell’apatia delle ultime settimane mourinhane, avessero svuotato il serbatoio delle energie necessarie per altre imprese. Da quel momento ha pescato il jolly solo nella guerra-lampo di Udine. Prima e dopo, la Roma s’è arresa al Bologna e salvata a Napoli. Il crollo era nell’aria. Il Leverkusen s’è vestito da giustiziere e ha affondato il colpo. Se ci sia vita oltre la valle della morte lo dirà tra una settimana il viaggio tedesco a cui servirà prima di tutto riuscire a fare quello che non ha fatto ancora nessuno da agosto a oggi: battere la squadra di Xabi Alonso, “Probabilmente il miglior allenatore del mondo” per De Rossi e non solo. Sapeva dall’istante del sorteggio, De Rossi, che alla Roma sarebbe servito rompere il tabù dell’imbattibilità del Bayer. Non pensava, forse, di doverlo fare in Germania. Non pensava nemmeno che il Bayer fosse così più maturo, più consapevole, più feroce della squadra bella e nervosa che Mourinho aveva irretito un anno fa, imbavagliandola per strapparle il pass per la finale. Un anno dopo sembra quasi che le due si siano scambiate il carattere. E, forse, anche il posto sul volo per l’ultimo atto della competizione.
E così, dopo mesi passati a sognare, la Roma si sveglia. Il rischio è che, dopo aver pensato a lungo se fosse più importante puntare sul campionato per afferrare il quinto posto o cullare il pensiero della coppa maledetta, finisca per restare con un pugno pieno di nulla.
«la cronaca della partitaВ»