Lo sfogo di Francisco Cerundolo: "Le persone pensano che i tennisti siano dei robot"
Lo sfogo di Francisco Cerundolo: “Le persone pensano che i tennisti siano dei robot”
“La verità è che tutti soffrono di alti e bassi nel corso della loro vita. Lo stesso vale nel tennis. Bisogna sognare in grande, ma allo stesso tempo non mettersi troppa pressione. Il mondo non finisce se non realizzi un obiettivo e non puoi abbatterti mentalmente” .
In poche e concise parole, Francisco Cerundolo ha introdotto un argomento molto importante. In una società ultra competitiva, troppo spesso le persone tendono a sottovalutare un aspetto fondamentale: quello umano. Giudicare in maniera eccessiva ogni avvenimento sembra essere la nuova regola e non c’è più più spazio per un equilibrio di base.
Ed ecco che nel mondo del tennis: un giorno sei il migliore; l’altro un perdente.
Lo sfogo di Francisco Cerundolo: “Le persone pensano che i tennisti siano dei robot”
In una interessante intervista esclusiva rilasciata a Punto de Break, Cerundolo si è aperto sul delicato tema della salute mentale degli atleti.
“Ho iniziato male la stagione, ma l’importante è dare una svolta alla propria annata e continuare a cercare nuove soluzioni. Ora sto giocando sempre meglio. Il tennis è uno sport molto complicato, uno sport individuale.
Perdi ogni settimana, a meno che non diventi il campione. Ci saranno sempre alcuni giorni della settimana in cui sarai giù di morale e di cattivo umore” , ha spiegato Cerundolo. Passiamo molto tempo fuori casa e le persone pensano che i tennisti siano dei robot che entrano in campo solo per giocare.
Ma abbiamo una famiglia, degli amici, un partner nella nostra vita. Ci sono problemi che possono influenzarti quando sei in campo e le persone non lo sanno. Sono problemi che non lasciamo emergere – non c’è motivo di raccontarli – e per questo a volte le persone criticano senza sapere” .
Essere uno dei migliori tennisti in Argentina non è affatto semplice. “Tutti riceviamo delle critiche e in Argentina sono molto esigenti sotto questo punto di vista. Quando sei il numero uno in Argentina devi ottenere risultati e accontentare tutti.
Ora sono il numero due, ma l’importante è essere in quel discorso da diversi anni. È brutto quando le cose non vanno bene e iniziano a criticarti. Le persone sono estreme: ti amano quando vinci e ti definiscono un idiota quando perdi” .