David di Donatello 2024, cosa è successo: top e flop, dalla polemica (choc) di Sergio Ballo sulle statuette alla toccante dedica di Irama
Cosa è successo ai David di Donatello 2024? Sembrava essere già tutto scritto. E invece non è stato così. Perché questa edizione ha riservato diverse sorprese. A partire, innanzitutto, dai premi. I bookmakers non avevano dubbi. “C’è ancora domani” avrebbe vinto come miglior film. E, invece, così non è stato. Matteo Garrone con “Io Capitano” ha trionfato, superando anche nel numero di statuette totali il film di Paola Cortellesi.
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La polemica sui premi
Non tutti coloro che sono stati premiati sono rimasti contenti. Perché durante la premiazione la statuetta consegnata era una sola. Un aspetto che è stato notato da più persone in sala. Tanto che è dovuta intervenire anche la direttrice Piera Detassis per fare chiarezza e rassicurare che ogni vincitore avrà poi il suo David. Certo, agli Oscar non avviene allo stesso modo.
Il monologo (choc) di Sergio Ballo
«Sono arrabbiato questa sera perché ci hanno messo sulle scale. Avremmo voluto condividere la sala con i nostri colleghi». Quando il costumista Sergio Ballo ritira il premio per i migliori costumi con il film “Rapito” è fuori di sé. Prima sferra un attacco sulla statuetta (“potevate darci due statuette, che tirchieria”) poi, evidentemente indispettito, continua: «Purtroppo il nostro lavoro di costumisti e scenografi viene visto come le vetriniste e le domestiche», dice Ballo. Non ha digerito che il premio gli è stato consegnato in un luogo diverso dal palcoscenico. E Carlo Conti spiega: «Aver portato alcune categorie in alcuni spazi speciali ci sembrava una ricchezza, non una deminutio». Un vero è proprio scontro. Un momento di tensione, ma anche di imbarazzo.
L’intramontabile Milena Vukotic
Chi non manca mai invece di eleganze è l’intramontabile Milena Vumotic. Che a questi David ha ricevuto il premio alla carriera. «Ho pensato a tutto quello che avrei voluto dire per esprimere l’emozione – dice l’attrice -. La gratitudine è stato il pensiero più spontaneo. Non solo all’Accademia del Cinema, ma della vita». Parole che arrivano dritte al cuore. E poi la dedica: «Adesso non posso fare a meno di volgere il mio pensiero a Federico Fellini, che proprio in questo studio 5 ha reso immortale il cinema italiano».
La dedica a tutti gli artisti scomparsi
«Ovunque sarai io ti cercherò», canta Irama sul palco dei David di Donatello. E dietro di lui scorrono i nomi di tutti i lavoratori scomparsi nel mondo del cinema quest’anno. Un momento, senza dubbio, emozionante. Sanremo torna anche qui. E non solo con il cantante di Carrara, ma anche con Mahmood autore di una performance.