Tragedia in autostrada. Martedì l’autopsia sul 21enne
Tragedia in autostrada. Martedì l’autopsia sul 21enne
Potrebbe esserci martedì prossimo l’autopsia sul corpo di Giovanni Gallori, 21 anni di San Pancrazio nel Comune di San Casciano morto mercoledì scorso nell’incidente avvenuto lungo la A7 Milano-Genova tra le uscite di Isola del Cantore e Vignole Borbera, provincia di Alessandria, in direzione Milano. Il pm avrebbe dunque disposto l’esame della salma del giovane prima di dare il nulla osta per la sepoltura. Soltanto allora si saprà quando saranno possibili i funerali che quasi certamente si terranno a San Pancrazio, paese dove la famiglia si era trasferita dopo aver vissuto per alcuni anni alla Romola, sempre nel Comune di San Casciano. Tra le formalità di rito, è avvenuto il riconoscimento del corpo da parte della mamma, arriva la sera stessa dell’incidente all’ospedale di Novi Ligure, in Piemonte. Poi la donna, il giorno dopo, ha fatto tappa ad Amsterdam in Olanda dove vive l’altro figlio. Probabilmente ha preferito essere lei a darle, di persona, la notizia della tragica scomparsa del fratello. Un ulteriore lutto in una famiglia già segnata dalla morte del babbo avvenuta quando Giovanni aveva soltanto 18 mesi. Adesso mamma e fratello dovranno stringersi ancora di più e trovare insieme la forza per andare avanti in una vita alla quale hanno già pagato un contributo molto alto.
Per quanto riguarda riguarda la dinamica dell’incidente, le indagini sono curate dalla polizia stradale di Sampierdarena, competente per territorio, coordinata dal primo dirigente Paola Zappavigna. Grazie anche alle testimonianze degli automobilisti che erano dietro il Mercedes Vito bianco, sembra che l’incidente che è costato la vita di Giovanni Gallori, sia attribuibile all’alta del veicolo sul quale viaggiavano i cinque amici, tutti di età compresa tra i 20 e i 24 anni. Il conducente del van avrebbe prima urtato contro un muro dell’autostrada e poi si sarebbe ribaltato due volte sull’asfalto. Per Gallori, seduto sul sedile posteriore, non c’è stato niente da fare. Gli altri quattro hanno riportato ferite più o meno gravi e sono ricoverati in vari ospedali tra Liguria e Piemonte.
Andrea Settefonti