Montella: i problemi al cuore, il padre scomparso, il divorzio, il matrimonio a Las Vegas, i 3 figli e la villa a Ischia (vicino alla Ferilli)

Vincenzo Montella ha raggiunto gli ottavi di finale dell'Europeo alla guida della Turchia, passando come seconda nel proprio girone, alle spalle del Portogallo. Si giocherà il passaggio ai quarti contro l'Austria, se pur dovendo fare a meno di Calhanoglu. Fino ad ora il percorso di Montella in Germania è stato piuttosto positivo e il suo status da allenatore potrebbe cambiare dopo questo Europeo.

 

Chi è Montella: età, altezza, soprannome 

Nato il 18 giugno 1974 a Pomigliano d'Arco (Campania), Vincenzo Montella ha di recente compiuto 50 anni che ha festeggiato nel migliore dei modi con il secondo posto nel girone di Euro2024. Da calciatore è stato un attaccante di grande livello, soprannominato 'Aeroplanino' per la sua celebre esultanza con il gesto delle ali dopo ogni suo gol. In campo era, in effetti, leggero quasi come il volo di un aereo.

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La famiglia

Cresce a Castello di Cisterna, in provincia di Napoli, insieme a quattro fratelli: Emanuele, Giuseppe, Caterina e Lina. Lui è l’ultimo. La casa dove vivono è vicina allo stabilimento Alfasud di Pomigliano d’Arco. Qui il padre ha lavorato per oltre 30 anni. Anche se, in realtà, il suo vero mestiere era il falegname. La madre Giuseppina (scomparsa nel 2012) e padre Vittorio (scomparso lo scorso novembre). «Nel mio percorso formativo calcistico, la mia famiglia è stata quasi disinteressata – ha detto Montella in un’intervista rilasciata a Dribbling –. Mio padre completamente, mia madre quasi. È stata la mia fortuna».

 

Gli inizi 

Vincenzo giocava a pallone fino a che non fa buio in un campetto di terra dura sotto casa sua, contornato da alberi di noce. Oppure sul piazzale davanti alla Chiesa di San Nicola di Castello di Cisterna, al centro del paese.

GLI INIZI IN PORTA. Vincenzo inizia come portiere nei Pulcini del San Nicola di Castello di Cisterna.

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IL PRIMO ALLENATORE.  Ad allenarlo ai Pulcini del San Nicola c’è Michele Albarella.

«Ricordo una partita in cui segnò due gol bellissimi. Simili. Entrambi in rovesciata. Ed entrambi gli furono annullati. Ma non si mise a protestare, a fare le bizze. Semplicemente corse verso di me e mi chiese, con la calma che lo contraddistingue ancora: ‘Mister, perché mi hanno annullato due gol?’. Io gli risposi: ‘L’arbitro li ha considerati troppo belli... fanne uno più brutto e vedrai che te lo convalidano'»

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IL GIORNO DEL PROVINO. A 13 anni, maggio del 1987, va in Toscana per un provino con l’Empoli e viene preso. Un trasferimento molto doloroso per la madre.

 

L'aneddeto del cellulare regalato dal presidente dell'Empoli

Il primo ad andare a Empoli da Castello di Cisterna è Nicola Caccia (collaboratore sportivo di Montella per tanti anni). «La mia partenza per Empoli fece da apripista, e dette la spinta anche alle altre famiglie, agli altri genitori a fidarsi a lasciar partire un bambino. Per Montella ero come un fratellone». Quando Vincenzo si trasferisce a Empoli non c’è ancora la foresteria. I ragazzi vengono sistemati in casa di alcune signore che, in accordo con la società, li ospitano. Nel 1994 arriva Antonio Di Natale, più piccolo di Montella di tre anni. «Ricordo che Vincenzo ha sempre avuto una serenità e una tranquillità di base che Totò non aveva – racconta Fabrizio Corsi, proprietario dell’Empoli, nel libro Semplicemente…Montella –. Quest’ultimo sentiva forte la nostalgia della mamma e fui sollecitato proprio da Vincenzo, che all’epoca aveva 19-20 anni, a cercare di stare vicino ad Antonio che, più di una volta, era ‘scappato’ per andare a casa dalla madre. Mi diceva: “Stasera bisogna andare a cena con Totò. Bisogna stargli vicino, altrimenti va via...”.

Non mi dimenticherò mai di quando, a 16 anni, mi chiese se gli procuravo un cellulare. Non ricordo con precisione il motivo, ma di fatto il primo telefono glielo regalai io. E gli dissi: “Non lo dire a nessuno, mi raccomando”. Ecco... il giorno dopo si presentò da me il suo ‘compagno di merende’ (al secolo, Antonio Tegolo) e mi disse: “Lo voglio anch’io il cellulare”».

 

L'esordio in prima squadra

A Empoli arriva a giocare in Primavera con due anni d’anticipo. E nel 1990-91, a 16 anni, fa il suo esordio in C1. Nel 1991-92 inizia ad allenarsi con la prima squadra allenata da Guidolin, ma gioca solo le ultime 6-7 partite segnando 5 gol. Per l’allenatore di Castelfranco Veneto “non è un fenomeno”, racconta il patron dell’Empoli.

 

I problemi al cuore

Durante il ritiro estivo della stagione 1993-94, a Vincenzo viene diagnosticata una miocardite di forma virale. È costretto a stare fuori per tutto l’anno. In pratica, un virus gli aveva provocato un’infiammazione in un mm2 del cuore, esattamente dove partono gli organi di conduzione che danno il ritmo cardiaco. Aveva 140–150 pulsazioni a riposo. Viene sottoposto a cure specifiche per tutto l’anno, ma erano in molti a pensare che avrebbe dovuto smettere di giocare. Una volta ogni due mesi il problema sembrava scomparire poi, quando rientrava in campo, ricompariva.

 

L'approdo in Serie A

Dopo 4 anni a Empoli, nel 1995 passa al Genoa in serie B (la Fiorentina lo rifiuta), dove mette a segno 21 gol in 34 partite e dà vita alla sua ineguagliabile esultanza (braccia aperte per imitare le ali di un aeroplano pronto al decollo) dopo una rete segnata nel derby contro la Sampdoria. Nel 1996, dopo essere stato riscattato dall’Empoli, Montella passa alla Sampdoria di Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic in Serie A. Segna i suoi primi gol alla terza giornata del campionato 1996-97, nella sfida Roma-Sampdoria del 21 settembre del 1996. Finisce 1-4 all’Olimpico. Ma nella stagione 1998-99 la Samp retrocede. «Mi ricordo di come lui spingesse per giocare quando una parte dello staff medico riteneva non fosse ancora pronto – racconta Mantovani, presidente della Samp –. Un giorno addirittura si arrabbiò, andò in campo, giocò e segnò 3 gol. (Era il 21 marzo del 1999, la partita era Sampdoria-Inter e Vincenzo fu autore di una splendida tripletta. La gara finì 4-0, con rete finale di Ortega). Lui fece l’impossibile per salvare la squadra. Ma non bastò».

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Il trasferimento alla Roma

Zeman lo vuole alla Roma. Così nel 1999 la famiglia Sensi sborsa alla Sampdoria del presidente Mantovani una cifra pari a 50 miliardi di lire. Contratto quinquennale per Montella. Il giorno della firma del contratto, Vincenzo si presenta a Roma elegante come non mai. Aveva comprato il completo estivo beige con giacca 3 bottoni e cravatta azzurra in un negozio di Nervi, il ‘J. S. Abbigliamento’. Montella non fa in tempo ad arrivare a Roma che Zeman viene sostituito da Capello. Durante la prima stagione segna 18 reti in 31 partite. Poi, però, arriva Batistuta ma l'Aeroplanino non è disposto a cedergli la maglia numero 9.

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Lo scudetto in giallorosso

Segna 11 gol negli scampoli di partite a lui riservati nel girone di ritorno. Capello lo fa giocare poco. E il 10 giugno del 2001 lancia una bottiglietta all’indirizzo del suo allenatore, a Napoli. Ma, la sera della vittoria dello scudetto, il 17 giugno del 2001, Montella organizza una festa a casa sua a Roma, alla quale invita tutti i compagni di squadra e dove si presenta anche Fabio Capello. Tra gli ospiti della festa, la madrina giallorossa, la scintillante ed esuberante Sabrina Ferilli, a cui è molto legato. Sicuramente tra i protagonisti del tricolore giallorosso, anche perché nel match decisivo col Parma uno dei 3 gol è suo, in mezzo a quelli Totti e Batistuta.

I 4 GOL NEL DERBY. Nel derby della stagione 2001- 02, giocato il 10 marzo del 2002 e terminato 5-1 per i giallorossi, Montella segna quattro gol.

«Quella è stata una partita memorabile – racconta Pradè – e la maglia di quel match di Vincenzo ce l’ho io. Me la dette lui con una dedica molto particolare: “4... the direttore”»

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IL DIPLOMA. Mentre veste la maglia giallorossa decide comunque di finire gli studi e diplomarsi. Ci riesce nel mese di luglio del 2009 all’Istituto Paritario Giacomo Leopardi di Roma.

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L'esperienza in Inghilterra e il ritiro

Nel 2007 Montella va in prestito al Fulham, assaporando per una stagione la magia del calcio inglese (3 gol a referto). Per poi tornare un anno dopo alla Sampdoria e, infine, un anno nella Roma di Spalletti, l'ultimo della carriera. Il 2 luglio 2009 annuncia il ritiro dal calcio giocato, dopo aver segnato 237 reti in partite ufficiali, tra squadre di club e nazionale.

 

Gol e record

31° posto della classifica dei cannonieri della serie A di tutti i tempi, con 141 gol segnati in 288 partite. È il giocatore della storia della Sampdoria ad avere la più alta media realizzativa: 0,60 gol a partita. In totale: 232 gol segnati in carriera in 494 partite, comprese le sue partecipazioni con la maglia della Nazionale italiana all’Europeo del 2000 con Zoff in panchina e al Mondiale del 2002 con Trapattoni.

 

La carriera da allenatore

Montella inizia la carriera da allenatore nel 2009. Alla fine della stagione 2008-09, la società gli chiede – in presenza anche di Daniele Pradè – di spalmare in tre stagioni il contratto, offrendogli altre opportunità. Come quella di allenare nel settore giovanile giallorosso. In campionato totalizza 26 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta per un totale di 79 punti fatti. Perde la finale scudetto con Milan. Curiosità: quando inizia ad allenare i Giovanissimi Nazionali della Roma nell’estate del 2009, regalare a tutti, per Natale, il libro ‘L’Alchimista’ di Paulo Coelho con l’intento di farli leggere, ma anche di mandar loro un messaggio: che i sogni vanno inseguiti con sacrificio e sofferenza.

ROMA. Il 21 febbraio del 2011 diviene il nuovo tecnico della Roma, dopo le dimissioni di Claudio Ranieri. In 13 partite di campionato colleziona 7 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, per un totale di 24 punti e la media di 1,84 punti a partita. Prende la squadra all’8° posto, con 39 punti in classifica e a 9 lunghezze dal 4° posto (dov’era posizionata la Lazio con 48 punti), e finisce il campionato al 6° posto. «Mi colpirono i suoi metodi – racconta De Rossi – e il suo modo di insegnare calcio. Ricordo che faceva fare un allenamento differenziato ai ragazzini meno bravi tecnicamente al fine di migliorarli. Questo senza mai toglier loro entusiasmo nel giocare a pallone, mantenendo inalterata la loro gioia nel dedicarsi a questo gioco».

CATANIA. La Roma cambia proprietà e punta su Luis Enrique. Così Montella il 9 giugno del 2011 diventa il nuovo allenatore del Catania (firmando un contratto biennale). E nel mese di aprile del 2012 vince il premio ‘Miglior allenatore del mese’ (quello di marzo, appunto). Al suo arrivo totalizza 11 vittorie, 15 pareggi e 12 sconfitte, per un totale di 48 punti fatti che hanno significato record di punti collezionati in un campionato dal Catania nella sua storia (primato poi battuto dalla squadra di Maran nella stagione 2012-13), e 11° posto in classifica.

FIORENTINA. L’11 giugno 2012 firma un contratto biennale (con opzione per il terzo anno) con l’intento di ricostruire una Fiorentina in difficoltà. Resterà tre stagioni a Firenze.

SAMPDORIA. Dopo il passato da calciatore, approda alla Samp anche da allenatore nella stagione 1015-16.

MILAN. Esperienza poco brillante quella sulla panchina del Milan nella stagione 2016-17.

SIVIGLIA. Nell'annata successiva diventa l'allenatore del Siviglia e prova per la prima volta l'esperienza della Liga. Resterà fino al 28 aprile 2018, giorno dell'esonero. Poi tornerà a Firenze in sostituzione di Stefano Pioli. Verrà esonerato a dicembre dello stesso anno.

ADANA DEMIRSPOR. Dopo quasi due anni di inattività si rimette in gioco nel campionato turco dove per un periodo allena anche Mario Balotelli. Raggiunge un ottimo risultato, il quarto posto, che permette al club di qualificarsi per la Conference League.

TURCHIA. Il 21 settembre 2023 viene nominato commissario tecnico della Turchia.

 

La prima moglie

Nel 1989 Montella incontra a Empoli Rita Iannaccone, una splendida morettina quattordicenne dagli occhi di ghiaccio. Lei passeggia con l’amica del cuore e lui, quindicenne, con i suoi amichetti. Il primo incontro casuale nel 1989, il primo bacio romantico in un luna park di Empoli nel 1991 che Montella ‘ruba’ a Rita con la scusa di ripararla dalla pioggia con il giubbotto e poi il rapporto prende il volo fino ad arrivare al matrimonio, celebrato a Ischia il 23 giugno del 1997. Nel 1999, poi, Rita e Vincenzo diventano genitori: il 2 marzo nasce Alessio.

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La seconda moglie e il matrimonio a Las Vegas

Nel 2002 arriva la separazione che porta al divorzio. Passati pochi mesi dalla separazione con la sua prima moglie, quando Montella, nell’ottobre del 2002, conosce passeggiando per le vie del centro di Roma la splendida Rachele Di Fiore, ex ballerina showgirl e hostess della suite del ‘Grande Fratello 4’ (amica di Ilary Blasi). Diventa padre per altre due volte: il 20 dicembre del 2008 nasce Maddalena, la secondogenita, e il 10 agosto del 2012, quando il tecnico era preso dal ritiro estivo con la Fiorentina in quel di Moena, viene alla luce Emanuele.

Il 15 agosto del 2010 Rachele e Vincenzo si sposano in gran segreto in America, a Las Vegas, nella cappella di Elvis. Con la sposa che, in una scena buffissima ed esilarante tipo ‘Una notte da leoni’, prende il bouquet dei fiori dal frigorifero e noleggia gli abiti da sposa e sposo stile anni Ottanta.

 

Il rapporto con Sabrina Ferilli

A Ischia, Vincenzo Montella e Sabrina Ferilli, vicini di casa (hanno una villa a Forio), si sono resi protagonisti di un atto per certi aspetti valoroso. Infatti, nel mese di ottobre del 2013, hanno guidato un gruppo di 20 cittadini foriani, tutti residenti a Zaro, contro l’area di trasferenza dei rifiuti che il Comune di Forio stava realizzando nella zona.

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