Migliori wallbox (luglio 2024)

migliori wallbox (luglio 2024)

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La mobilità elettrica è ormai una realtà ed è quindi importante valutare tutti gli aspetti che riguardano la ricarica di un'auto elettrica tramite l'impianto elettrico di casa, anziché affidarsi a una colonnina pubblica: le auto elettriche potrebbero essere caricare anche attraverso una normale presa di corrente casalinga ma in questo caso la potenza di ricarica è così bassa da richiedere tempi biblici. Qualche tempo fa è circolata in rete una storia che ha visto come sfortunato protagonista il proprietario di un nuovissimo GMC Hummer EV dotato di un mostruoso pacco batterie da 210 kWh di capacità; nel video pubblicato su Youtube si può vedere l'Hummer EV collegato a una classica presa di corrente casalinga americana da 120V con l'auto che stima una settimana come tempo di ricarica!

Tutto questo non succede se ci si affida a una wallbox, strumento dedicato alla ricarica di auto elettriche che permette di ottimizzare la potenza di ricarica e quindi ridurre le ore necessarie a fare il pieno di energia: grazie alla wallbox infatti si può toccare la potenza di 7,5 kW in monofase, quando normalmente la potenza monofase è limitata a 2 kW, mentre con in trifase si può arrivare a ben 22 kW, il tutto evitando pericolosi surriscaldamenti che possono coinvolgere le prese di corrente o i cavi di ricarica.

In questo articolo andremo a presentare le principali caratteristiche delle wallbox tra cui scegliere in base alle proprie esigenze di ricarica e a mostrarvi i modelli più diffusi sul mercato, ma prima è importante sottolineare come i costi di acquisto e installazione di una wallbox possono essere parzialmente recuperati grazie all'ecobonus che consente di rientrare del 50% delle spese sostenute, tramite sconto applicato in dichiarazione dei redditi.

A cosa serve la wallbox?

Nel panorama in continua evoluzione della mobilità elettrica, la wallbox emerge come protagonista indiscusso, rivestendo un ruolo fondamentale nella ricarica dei veicoli elettrici. Questo dispositivo innovativo offre una serie di vantaggi e funzionalità che lo rendono imprescindibile all'interno dell'ecosistema della mobilità sostenibile.

La wallbox si distingue per la sua capacità di garantire una ricarica più rapida rispetto alle tradizionali prese domestiche. Grazie alla sua capacità di erogare una maggiore potenza, riduce sensibilmente i tempi di attesa per la ricarica dei veicoli elettrici, migliorando così l'esperienza complessiva di utilizzo per gli utenti. In aggiunta, grazie ad un prezzo dell'energia ridotto rispetto a quello delle colonnine pubbliche, installare una wallbox permette di risparmiare sul lungo periodo.

Quanto si risparmia con una wallbox?

Immaginando di avere una tariffa media domestica di 0,20 euro / kWh, installare una wallbox permette di caricare la batteria di un'auto elettrica (ad esempio da 50 kW) spendendo appena una decina di euro. Affidandosi invece alla ricarica pubblica, pur usufruendo anche degli abbonamenti messi a disposizione dalle varie aziende, il costo può rapidamente anche triplicare.

Certo, va precisato che la ricarica pubblica può essere più rapida ma si nascondono ugualmente alcune insidie che potrebbero far preferire la ricarca domestica, come ad esempio la disponibilità della presa o alcuni disservizi della rete.

Quanto costa installare una wallbox?

In fase di acquisto di una wallbox ricordatevi che, salvo rari casi, sarà sempre necessario considerare i costi di installazione da parte di un elettricista specializzato che si occuperà di installare la wallbox rispettando tutte le normative vigenti e soprattutto vi rilascerà un certificato di corretta installazione. A seconda del modello scelto e dall'eventuale aumento di potenza richiesto al vostro fornitore di energia, il costo complessivo tra acquisto della wallbox e installazione certificata può aggirarsi tra i 1000 e i 1500 €.

Wallbox e contatore, quando conviene cambiarlo

L'aumento di potenza dell'impianto dipende strettamente dalla frequenza e dalla lunghezza dei tragitti giornalieri. Se il veicolo viene utilizzato principalmente in città, con percorsi inferiori a 100 km al giorno e una durata di ricarica di circa 10 ore, la potenza standard di 3 kW dell'impianto domestico potrebbe essere sufficiente.

Per ottimizzare ulteriormente il processo di ricarica e gestire in modo intelligente l'energia, è possibile integrare alla wallbox un dispositivo di gestione del carico, noto come Power Boost o Power Management. Questo sistema intelligente permette di distribuire dinamicamente il carico tra la wallbox e gli altri apparecchi presenti in casa, garantendo che non venga mai superata la potenza massima prevista dal contratto elettrico. In questo modo, il consumo di energia viene regolato automaticamente, assicurando un utilizzo efficiente delle risorse.

Tuttavia, se l'utente ha esigenze di ricarica più rapide o percorre distanze superiori a 100 km al giorno, potrebbe essere necessario considerare un aumento di potenza dell'impianto, optando per valori di 4,5 o 6 kW. Questo consentirà una ricarica più veloce e una maggiore flessibilità nell'utilizzo del veicolo elettrico.

Wallbox e pannelli solari, conviene davvero?

La combinazione della ricarica dell'auto elettrica con l'apporto dell'impianto fotovoltaico rappresenta un passo significativo verso una mobilità più sostenibile e conveniente sia dal punto di vista ambientale che economico. L'utilizzo di un sistema di accumulo di energia solare consente di massimizzare l'efficienza dell'impianto fotovoltaico, immagazzinando l'energia solare raccolta durante il giorno per utilizzarla nella ricarica dell'auto elettrica durante le ore notturne. Questo approccio consente agli utenti di ridurre ulteriormente i costi associati alla ricarica, sfruttando l'energia solare gratuita e disponibile in abbondanza.

Quali connettori può avere una wallbox?

Ci sono diversi tipi di connettori wallbox, ma i più comuni includono:

  • Tipo 1 (J1772): questo tipo di connettore è ampiamente utilizzato in Nord America e in alcune altre parti del mondo. È composto da un connettore a spina e da un connettore a presa, che si agganciano tra loro per consentire la ricarica del veicolo elettrico.
  • Tipo 2 (IEC 62196): questo è uno standard comune in Europa e in altre parti del mondo. Il connettore è costituito da un cavo con un connettore a spina e un connettore a presa che si inserisce nel veicolo elettrico.
  • CHAdeMO: questo è un tipo di connettore utilizzato principalmente per la ricarica rapida dei veicoli elettrici. È spesso utilizzato nelle stazioni di ricarica rapida e può fornire una ricarica più veloce rispetto ai connettori tradizionali.
  • CCS (Combined Charging System): questo tipo di connettore combina un connettore di tipo 2 con due contatti aggiuntivi per la ricarica rapida. È sempre più comune in Europa e negli Stati Uniti e offre la flessibilità di fornire sia la ricarica a corrente continua che a corrente alternata.

I connettori possono variare a seconda del produttore e del modello, quindi è importante verificare quale tipo di connettore è compatibile con il veicolo elettrico prima di installare una stazione di ricarica wallbox.

Adattatori e wallbox, si possono usare?

L'utilizzo di un adattatore per caricare un'auto elettrica dipende principalmente dal tipo di adattatore e dalla configurazione della stazione di ricarica e dell'auto. In generale, è consigliabile utilizzare solo adattatori e accessori approvati e certificati dal produttore dell'auto e della stazione di ricarica per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento del sistema di ricarica.

Come scegliere la wallbox?

La funzione principale di una wallbox, come anticipato, è quella di consentire l'aumento di potenza fino a 7,5 kW in monofase così da velocizzare in modo evidente la ricarica di un'auto elettrica, assicurandosi al contempo di non sovraccaricare l'impianto elettrico; oltre a questa funzione primaria però, le wallbox più recenti offrono una serie di caratteristiche che rendono l'utilizzo particolarmente semplice: si va da aspetti molto semplici come la lunghezza del cavo di ricarica o la possibilità di installare la wallbox all'esterno fino a funzioni più ricercate come la possibilità di regolare la potenza erogata o impostare una programmazione di ricarica al fine di immagazzinare corrente nella batteria nelle ore in cui la tariffa è più bassa - entriamo nel dettaglio.

Potenza a disposizione

Il primo step per scegliere la wallbox giusta per le nostre esigenze è quello di valutare la potenza a disposizione da parte dell'impianto elettrico e quella che l'auto è in grado di accettare: per quanto riguarda il primo punto ci si può rivolgere al proprio fornitore di energia elettrica per verificare la potenza a disposizione sul proprio contatore ed eventualmente aumentarla per poter sfruttare la potenza massima di 7,5 kW raggiungibile in monofase. Per quanto riguarda la potenza che l'auto è in grado di accettare, arrivati a questo punto dello sviluppo delle auto elettriche quasi tutti i modelli sono in grado di ricaricare ad potenze superiori ai 7,5 kW, per cui non c'è granché di cui preoccuparsi: la vostra auto sarà in grado di accettare tutta la corrente fornita dalla wallbox massimizzando quindi i tempi di ricarica.

Autonomia dell'auto e abitudini di guida

Due aspetti molto importanti da tenere in considerazione quando si sceglie una wallbox sono sicuramente quelli dell'autonomia dell'auto e delle abitudini di guida: se si percorrono tanti km ogni giorno sarà necessario considerare una wallbox ad alta potenza, così da consentire una ricarica completa nell'arco di una notte, mentre se l'utilizzo dell'auto è più sporadico si può optare per una wallbox meno potente e quindi meno costosa. Utilizzando un impianto elettrico monofase portato alla potenza di 7,5 kW si possono ricaricare all'incirca 50 km di autonomia ogni ora, per cui basta fare due calcoli per capire di che potenza si ha bisogno: calcolando che per almeno 8 ore durante la notte l'auto potrà stare collegata alla corrente, con una wallbox da 7,5 kW potremo ricaricare circa 400 km di autonomia.

Connettività e funzioni smart

Le wallbox sono sempre più smart e connesse e questo rende l'utilizzo ancora più semplice ed elastico: grazie alla connettività tramite WiFi o modem integrato è possibile controllare la wallbox tramite applicazione dedicata che ci informerà sullo stato della carica, sulla spesa sostenuta e su eventuali problemi tecnici riscontrati durante la ricarica; grazie a questi sistemi si può anche impostare la wallbox per ridurre automaticamente la potenza inviata all'auto in caso di necessità di maggiore potenza in casa - ad esempio quando si attacca alla corrente un elettrodomestico particolarmente energivoro - oppure si può impostare la wallbox affinché carichi l'auto solo durante la notte quando il costo della corrente elettrica è più basso. Alcune wallbox sono dotate di 2 prese e sono in grado di suddividere la potenza su 2 auto in ricarica contemporaneamente secondo necessità.

Lunghezza del cavo di ricarica

E' uno degli aspetti più basilari da verificare tra il punto di installazione della colonnina e il punto in cui si parcheggia l'auto: per chi parcheggia nel proprio box il problema non si pone, anche un cavo di pochi metri sarà sufficiente a raggiungere la presa di ricarica dell'auto ma qualora si dovesse effettuare la ricarica all'aperto è importante valutare anche questo aspetto; alcuni modelli dispongono di cavi lunghi anche 5 metri, un piccolo dettaglio che può fare la differenza per quanto riguarda la comodità di utilizzo nel quotidiano.

Da interno o da esterno?

Quando si acquista una wallbox è importante valutare anche dove avverrà la ricarica dell'auto: i più fortunati possono installare la wallbox all'interno del proprio garage privato e quindi non dovranno preoccuparsi più di tanto degli agenti esterni, ma in situazioni condominiali dove non sono presenti dei garage si potrebbe avere la necessità di installare una wallbox all'aperto. Per nostra fortuna i produttori se ne sono già accorti ed esistono diversi modelli di wallbox progettati per resistere agli agenti atmosferici e alle temperature estreme.

    In collaborazione con Tom's Hardware

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