Scopriamo quali sono le isole più Green del mondo
Rathlin - Irlanda del Nord
Continua il nostro viaggio tra le isole che possono essere di esempio per le buone pratiche Green già adottate per rendersi Sostenibili e resilienti alla crisi climatica. Vediamole insieme con l’aiuto del VI rapporto di Legambiente/Cnr
Nel VI rapporto di Legambiente (redatto assieme alla collaborazione scientifica del Cnr) sulla sostenibilità delle isole italiane troviamo l’indicazione di alcune isole che nel resto del Pianeta hanno già adottato buone soluzioni.
Isole nel mondo sostenibili e Green
Vediamole insieme perché potrebbero essere scelte per le nostre prossime vacanze Green.
Rathlin – Irlanda del Nord
L’isola punta entro il 2030 a essere a zero emissioni di carbonio, guardando alla sostenibilità attraverso l’energia rinnovabile e i veicoli elettrici.
Gli isolani vogliono utilizzare il vento e le onde che li circondano per creare la propria energia verde entro la fine del decennio. Inoltre, l’isola riceverà un’auto elettrica comunitaria e 20 biciclette elettriche nell’ambito di un programma sostenuto dal Dipartimento per le Infrastrutture.
Un ulteriore problema che affligge gli abitanti e che vogliono risolvere urgentemente riguarda i due traghetti diesel utilizzati per raggiungere l’isola e che sono responsabili di gran parte delle sue emissioni.
Al momento sono al vaglio due soluzioni per decarbonizzare il traghetto: la prima è l’elettrificazione, l’altra riguarda la conversione dei traghetti con alimentazione a idrogeno.
Samsø – Danimarca
Rimaniamo sempre nel Nord Europa ma ci spostiamo sull’isola di Samsø che ha completamente trasformato il suo sistema energetico passando dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, diventando la prima isola di energia rinnovabile al mondo.
L’energia viene prodotta da 11 turbine eoliche onshore (11MW) e 10 offshore (23 MW), per un totale di 34 MW. Nel 2005 è stata realizzata una rete di teleriscaldamento che serve oltre 1.000 utenze domestiche, composta da 3 impianti alimentati a paglia e 1 a scarti legnosi provenienti dalla gestione consapevole e responsabile delle foreste locali, insieme a diversi collettori solari utilizzati per scaldare l’acqua.
I principali risultati raggiunti sono stati: sono diventati carbon negative; 100% di proprietà locale degli investimenti nelle energie rinnovabili; benefici socioeconomici derivanti dalla transizione energetica.
Il progetto è stato il risultato di un lavoro partecipato, condiviso a livello bottom-up tra i cittadini e l’amministrazione locale: risultato? La buona riuscita dell’azione.
Kerkennah – Tunisia
Immagine da Depositphotos
Appena al di là del Mediterraneo troviamo l’isola di Kerkennah dove il Comitato delle Isole e l’amministrazione comunale stanno restaurando antiche cisterne e impluvi con l’obiettivo di migliorare la gestione dell’acqua grazie al ripristino di 12 cisterne e impluvi tradizionali locali per raccogliere l’acqua piovana e gestire meglio le risorse idriche, dato che dove non esistevano infrastrutture funzionali per la gestione dell’acqua piovana, a eccezione della città di Mellita.
Di questo progetto ne beneficeranno in particolare agli agricoltori locali che avranno a disposizione l’acqua dolce per l’irrigazione di alberi e orti, riducendo la salinizzazione del suolo, prevenendo così anche la sterilizzazione del suolo.
Gapado – Corea del Sud
Dall’Europa andiamo poi dall’altra parte del mondo, nella piccola isola di Gapado con meno di 200 residenti su meno di 1 km quadrato a 2,2 km dall’isola di Jeju-si e poco meno di 100 km dalla costa meridionale della Corea del Sud.
Lì ci sono due turbine eoliche che garantiscono che la maggior parte dell’energia della comunità che ci abita sia rinnovabile e gran parte delle case sono alimentate a energia solare.
L’isola produce più energia di quanta ne consuma e immagazzina l’eccesso su una rete autonoma. Gapado rappresenta nel suo piccolo un progetto pilota per provare a ridurre le emissioni dell’intera provincia di Jeju entro il 2030.
Un risultato del genere avrebbe una buona ricaduta anche sul settore turistico, in quanto Gapado si trova appena fuori Jejudo, un grande rifugio tropicale con oltre 15 milioni di visitatori all’anno.
Palau – Oceano Pacifico
Solchiamo i mari del Pacifico e arriviamo a Palau, che ha istituito nel 2015 il Santuario marino nazionale, un’iniziativa innovativa per salvaguardare i suoi ecosistemi oceanici incontaminati.
Il Santuario marino nazionale di Palau copre 500.000 chilometri quadrati della zona economica esclusiva (Zee) del Paese insulare nell’Oceano Pacifico, rendendolo una delle aree marine protette più grandi del mondo.
Il santuario rappresenta il rifugio per diverse specie marine, come le tartarughe marine in via di estinzione e barriere coralline e specie pelagiche migratorie.
Barbados – Caraibi
Immagine da Depositphotos
Ci attendono i Caraibi e le isole Barbados, leader nell’aver adottato le energie rinnovabili. Il Paese ha implementato politiche e iniziative determinanti per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e la transizione verso fonti di energia pulita, con l’obiettivo di essere 100% rinnovabile al 2030.
Principe – Sao Tome and Principe
Un progetto di conservazione delle mangrovie e uso sostenibile nella Riserva della Biosfera dell’Isola del Principe vuole preservare tutti e tre i siti di mangrovie dell’isola, sviluppare l’ecoturismo, sensibilizzare i turisti e la popolazione locale.
Un altro progetto che riguarda Principe si occupa della gestione e del recupero dei rifiuti organici sull’isola: fornire ai tecnici locali la tecnologia per la gestione dei rifiuti e formarli in collaborazione con esperti della città spagnola di Pontevedra, in modo da trasformare i rifiuti organici in un prodotto finale stabile, non contaminante, e benefico per il terreno (compost), lavorando su piccola o piccolissima scala.
Gorée – Senegal
Immagine da Depositphotos
In Africa c’è la piccola isola Gorée dove è in atto un progetto che interviene sulla sostenibilità dei rifiuti attraverso il Gorée Sett Fepp: sviluppare una raccolta differenziata dei rifiuti alla fonte per garantire una gestione efficiente dei rifiuti sull’isola e ridurne il deposito incontrollato.
Un’attenzione particolare è rivolta ai rifiuti verdi che derivano dalla manutenzione degli spazi verdi comunali e privati, con la conseguente riduzione delle emissioni di gas serra e l’impatto sulla biodiversità marina.
Crediti immagine: Depositphotos
L'articolo Scopriamo quali sono le isole più Green del mondo è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.