Alberto Genovese, evasione fiscale da 4,3 milioni di euro: patteggia una multa da 75mila euro
Alberto Genovese, evasione fiscale da 4,3 milioni di euro: patteggia una multa da 75mila euro
Ha patteggiato una pena di 10 mesi, convertiti in una multa da 75mila euro, Alberto Genovese che era accusato di una presunta evasione fiscale da 4,3 milioni di euro. Lo ha deciso la gup di Milano Chiara Valori, ratificando il patteggiamento concordato tra accusa e difesa. Per l'ex imprenditore del web, già condannato in via definitiva a 6 anni e 11 mesi per avere drogato e violentato due ragazze, è proseguito oggi davanti alla stessa giudice il processo abbreviato su altri casi di violenze su due giovani e altre accuse e la sentenza è prevista per il 9 luglio. Genovese aveva già risarcito il fisco.
Alberto Genovese, l'evasione e il processo
Assoluzione per Sarah Borruso. L’ha chiesta il suo legale Gianmaria Palminteri, nell’udienza di oggi, al tribunale di Milano, del processo Genovese, l’ex imprenditore del web già condannato in via definitiva a 6 anni e 11 mesi per aver drogato e violentato due ragazze, per l’accusa di una presunta evasione fiscale di 4 milioni e 300 mila euro. Al gup Chiara Valori, spiega Palminteri, “abbiamo rappresentato gli argomenti per noi rilevanti al fine di chiedere l’assoluzione, per entrambi i capi di imputazione, della mia assistita”.
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La sentenza sarà emessa il prossimo 9 luglio: “Noi -dice il legale- confidiamo nel fatto che possano essere riconosciute le argomentazioni che ho prospettato anche perché rivendichiamo l’estraneità di Sarah a tutto ciò che le viene contestato”. In questo senso, sottolinea, “tutto è stato inquadrato e contestualizzato in una dinamica di dipendenza, anche psicologica, nei confronti di un partner di allora, certamente ingombrante”. Quanto alla ragazza, imputata assieme a Genovese per un tentativo di abuso su una 28enne e di aver ‘collaborato’ alle violenze nei confronti di altre due ragazze, il legale dice: “Sarah attende fiduciosa che le sue ragioni possano essere riconosciute”.
Nel frattempo e “pur convivendo con questa situazione, che la accompagna quotidianamente, ha cambiato vita rispetto a quanto è accaduto, ha cambiato città, abitudini, ha intrapreso un percorso di studi che è culminato con una laurea, è una persona che ha radicalmente visto e riconosciuto il mutamento della sua dipendenza rispetto all’assunzione di sostanze stupefacenti. Ha tagliato, non solo formalmente, ma anche sostanzialmente, i legami con qualunque cosa possa avvicinarsi a quel mondo, siano esse cose o persone”. In tutto questo, “la sua famiglia le è accanto quotidianamente”. E, come “tutti i protagonisti di questa vicenda, ha preso una strada completamente diversa”.