Lendinara, faccia a faccia con i ladri in casa alle 9 di mattina: uno era armato di pistola
LENDINARA Un'abitazione visitata dai ladri (foto repertorio) e messa a soqquadro
Trovarsi ben tre ladri in casa, di mattina, mentre si è ancora a letto, non deve essere di certo una bella esperienza, specialmente se si vive da soli. La disavventura è capitata ad una sessantenne di Lendinara, che dallo spavento, per alcuni giorni ha preferito andare altrove a dormire. Sono circa le 9, quando R.S., 64 anni di Lendinara, sente dei rumori molto forti. Ancora in dormiveglia pensa si tratti di un temporale. Stupita, controlla il telefono cellulare, per vedere se effettivamente il meteo segna brutto tempo. In realtà fuori splende il sole, anche se lei non lo sa, dato che ha ancora le finestre chiuse. Ad un certo punto sente un altro botto, ma questa volta capisce che non si tratta di un tuono, quanto di qualcosa a piano terra della sua casa.
Pensando possa trattarsi di suo fratello, magari passato a prendere alcune cose, resta distesa a letto. Ad un certo punto però, sente alcuni passi, qualcuno sta salendo le scale che portano al primo piano e soprattutto sente parlare in una lingua straniera alcune persone. La porta della sua stanza è socchiusa, e riesce ad intravedere in sequenza, tre uomini di colore. Questi passano speditamente uno alla volta nel corridoio. «Solo la calma e la concentrazione mi hanno impedito di urlare - racconta la 64enne lendinarese -. Ho preferito restare immobile, seduta nel mio letto, piuttosto che urlare. Avrei solo peggiorato la situazione. Una volta che ho visto passare il terzo e ultimo uomo, ho aperto piano la porta della mia stanza e sono scesa al piano terra scalza, per poi aprire la porta d'ingresso e uscire gridando aiuto. Erano circa le 10, ma nessuno dei miei vicini si è fatto vivo. Ho quindi suonato il campanello di un'abitazione dove abita una ragazza. Le ho chiesto di telefonare ai carabinieri al posto mio, visto che dalla fretta e agitazione, mi ero dimenticata il telefono nella mia stanza. I carabinieri erano fuori sede con alcune pattuglie, ma hanno comunque fatto il prima possibile per arrivare».
A questo punto, i tre malviventi, dopo avere messo a soqquadro tutto, «sentite le mie urla, si sono diretti anche loro in strada, attendendo l'arrivo di una quarta persona, che a bordo di un'auto di colore nero, presumibilmente una Bmw, proveniente dalla regionale 88, direzione Lendinara-Badia Polesine, è arrivato sfrecciando. L'uomo è sceso dall'abitacolo e impugnava una pistola. Fortunatamente non ha sparato né a me né alla mia vicina di casa. Sono stati attimi di terrore e paura. Purtroppo i carabinieri sono giunti poco dopo che i quattro uomini se ne erano andati. Non hanno rubato praticamente nulla, anche perché questa è la quinta volta, nello spazio di un paio di anni, che ricevo visite dai ladri. So che comunque non sono l'unica residente della zona ad avere subito furti, visto che i miei stessi vicini hanno detto di avere avuto diversi oggetti trafugati, oltre al fatto che le stesse auto sono state private di ruote e cerchioni. È bruttissimo vivere così. Sono stata costretta ad andare a dormire in un luogo più sicuro, perchè proprio questa disavventura mi ha reso più insicura».
Giusto di recente, i carabinieri di Castelmassa avevano sventato due furti in Alto Polesine. Nella circostanza era stata arrestata una 35enne italiana, e si era proceduto al deferimento di un 42enne maghrebino, entrambi con precedenti. I due ladri erano stati colti sul fatto in due abitazioni: a Castelmassa e Castelnovo Bariano. La donna si era introdotta all'interno dell'abitazione rompendo una porta finestra. I carabinieri l'hanno sorpresa intenta a frugare nei cassetti. L'uomo si era introdotto in un'abitazione per impossessarsi di una bicicletta. Alla vista delle forze dell'ordine, ha minacciato il padrone di casa e i militari stessi, verso i quali ha rivolto una bottiglia rotta. Si è poi dato alla fuga, passando per il ponte che collega Castelnovo Bariano con Sermide e Felonica. Il ladro è stato raggiunto dai carabinieri di Castelmassa, supportati dai colleghi della stazione mantovana.